[Saronno – Va] Iniziative No Tav in solidarietà con compagn* sotto processo per terrorismo

iniziative notav

RESTITUIAMO AL MITTENTE LA REITERATA ACCUSA DI TERRORISMO.
RIBADIAMO LA NOSTRA PIENA SOLIDARIETÀ AI QUATTRO NO TAV.

Ne parliamo il 18 dicembre alle ore 21 a Saronno, in via Maestri del Lavoro presso la Casa del Partigiano con interventi e testimonianze dalla Valsusa e dagli avvocati.

PRESIDIO NO TAV: Domenica 20 alle ore 15 in Piazza Aviatori d’Italia, sempre a Saronno.



Dal’11 dicembre sono riprese le udienze del processo di appello per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, i 4 compagni No Tav arrestati e processati per un’azione contro il cantiere TAV di Chiomonte la notte tra il 13 e 14 maggio 2013.

In primo grado i 4, condannati per il danneggiamento, furono assolti dall’accusa di terrorismo, che i P.M. avevano gettato loro addosso.
La Procura Generale di Torino tuttavia sembra non voler rinunciare all’assurda persecuzione nei loro confronti e, ricorrendo in appello, prova per l’ennesima volta a far condannare Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò per terrorismo.
Una vera ossessione, quella della Procura torinese nei confronti dei No Tav, il movimento di lotta più forte oggi in Italia, esempio e simbolo praticamente in tutto il mondo, da tempo oggetto delle attenzioni della magistratura. Questo accanimento, però, non è solo il frutto delle ostinazioni di un singolo giudice o di una singola procura.
Da molto tempo si stanno inasprendo le leggi finalizzate ad annullare ogni forma di conflitto sociale; fogli di via vengono emessi in quantità sempre crescente che vanno a colpire compagni che lottano per il diritto alla casa o solidarizzano con immigrati in fuga da guerre promosse dall’occidente. La facilità con cui lo stato etichetta come atti di terrorismo semplici manifestazioni di dissenso è estremamente preoccupante, ancora di più adesso che la guerra sembra allungare le sue ombre ovunque.
État d’Urgence! È questo il grido di battaglia dei governi. Lo Stato d’emergenza a tempo indeterminato instaurato a Parigi, consente di proibire e reprimere duramente anche una semplice manifestazione di dissenso sulle politiche industriali e le sue ricadute sul clima. Se poi il dissenso diventa, come in Val Susa, resistenza popolare, rivendica le proprie pratiche e afferma un senso di giustizia come qualcosa di più profondo della Legge, allora si esige a gran voce la punizione esemplare, logica conseguenza della pesante accusa.
Se i giudici del processo di primo grado non hanno accolto tale richiesta, rigettando l’accusa di terrorismo, ciò è dipeso anche dalla solidarietà attiva e diffusa manifestata nei confronti dei quattro imputati.
Restituiamo al mittente la reiterata accusa di terrorismo, ribadiamo la nostra piena solidarietà ai quattro No Tav, consci del fatto, peraltro, che se i giudici d’appello dovessero condannarli per terrorismo, più forte sarebbe la posizione di coloro (governo, banche e confindustria) che vogliono spazzare via ogni opposizione territoriale e sociale attraverso l’utilizzo di leggi d’emergenza infinite, restringimento delle libertà individuali e collettive, criminalizzazione e Polizia.

Ne parliamo il 18 dicembre alle ore 21 a Saronno, in via Maestri del Lavoro presso la Casa del Partigiano con interventi e testimonianze dalla Valsusa e dagli avvocati.

PRESIDIO NO TAV: Domenica 20 alle ore 15 in Piazza Aviatori d’Italia, sempre a Saronno.