Lecce | Xylella – Professionisti della provocazione? Giornalisti e questura

xiletta_ult

Il 10 novembre 2015 un centinaio di persone occupa i binari nella stazione ferroviaria di San Pietro Vernotico (Brindisi), in seguito ad una mobilitazione contro il piano di eradicazione degli ulivi predisposto sotto il pretesto dell’emergenza “xylella”. Emergenza forgiata sul presunto disseccamento di alberi di ulivo nelle province di Lecce e Brindisi e che nei piani del commissario Silletti va risolta con l’eradicazione forzata di un gran numero di piante. Nelle settimane precedenti c’erano stati due blocchi stradali sulla statale Brindisi-Lecce e il tentativo di fermare i tagli in alcuni uliveti del brindisino.

Il blocco della stazione, che si protrae dalle 15.30 fino a tarda sera, provoca il caos ferroviario per oltre ventiquattro ore sulla tratta Lecce-Bari, ripercuotendosi anche sui convogli diretti al nord Italia, con trenta treni bloccati nella giornata del 10 novembre, e almeno una decina il giorno successivo.
Fra i manifestanti, la polizia ritiene di aver identificato anche una decina di solidali leccesi che la settimana precedente erano stati fermati dopo un presidio al Cie di Brindisi-Restinco. Nei giorni successivi, a più riprese, vengono definiti sui giornali locali come «infiltrati», che nulla avrebbero a che vedere con la «protesta pacifica e motivata degli agricoltori dei paesi brindisini, degli studenti, degli ambientalisti», ma interessati solo a «strumentalizzare» tanto le mobilitazioni contro il taglio degli ulivi, quanto la solidarietà verso i reclusi nei Cie. L’intento palese è dividerli e isolarli dal resto dei manifestanti e mistificare le motivazioni alla base delle loro scelte di lotta. Fra tutti si distingue repubblica-bari che arriva a parlare di «sospetti terroristi».

In risposta viene diffuso, in alcuni dei paesi colpiti dal “piano Silletti”, il seguente manifesto: