Mossi dalla convinzione che la cucina sia un campo assolutamente non neutro, che viva le contraddizioni e i ricatti del reale, che quindi debba essere un terreno di lotta e possa scatenare processi politici, intendiamo lanciare per inizio maggio un incontro nazionale, transnazionale e intergalattico a tutte quelle cucine e a tutti quei cucinieri sovversivi che fossero interessati a condividere con noi questo spunto, che intendano la sovversione del nostro tempo come anche sovversione di ciò che ruota attorno al cibo.
Rivendicare e organizzare l’accesso per tutt* a un cibo genuino, il più possibile fuori dalle logiche di mercato e libero dallo sfruttamento è un programma politico vasto e ancora tutto da scrivere, che contempla risposte molto diverse fra loro a seconda delle specificità dei bisogni e dei desideri dei territori che lo esprimono.
Cucine di strada, mense, osterie e taverne, popolari e autogestite, tante e diverse sono le esperienze che negli ultimi anni sono nate in giro per l’Italia. Oltre il mero autofinanziamento per l’autogestione, anche la cucina diventa spazio di rivendicazione politica e costruzione di autonomia.
Facciamo questa chiamata perché anche solo contribuire a una mappatura di tutto quello che si “muove” ci sembra un lavoro interessante. Scommettiamo nell’incontro e nel confronto delle varie esperienze che vorranno partecipare e siamo mossi dal desiderio di contagio, con la convinzione che nessuno abbia la “ricetta rivoluzionaria” in tasca.
L’incontro sarà strutturato in due giorni, sabato 7 e domenica 8 maggio, e sarà incentrato sull’idea di cucina come strumento di resistenza. Il sabato avrà luogo negli spazi di XM24 (via Fioravanti 24) e proporremo dei tavoli tematici di discussione che confluiranno in una plenaria.
La domenica sarà invece un giorno di festa e cucina di strada in cui invitiamo tutte le realtà partecipanti che ne avranno voglia a mettersi ai fornelli. In tale giornata avrà spazio anche la settima puntata del corso di cucina meticcia, che teniamo da inizio anno insieme a Social log e alla sua comunità di occupanti e inquilini resistenti.
Rete Eat The Rich – Gastronomia Precaria
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