Trento: Università e guerra mano nella mano

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La Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento dopo aver accolto lo scorso 28 aprile un’iniziativa incentrata sul discorso “il carcere può rieducare?” dove c’erano il direttore del carcere di Spini di Gardolo Valerio Pappalardo e magistrati annessi, organizzata dall’ELSA, stesso ente studentesco che organizzò il 28 ottobre 2010 un’iniziativa insieme a dei militari dove fu arrestato un compagno per aver disturbato gli aguzzini, rilancia il suo impegno a dare nuovi strumenti repressivi.

Di cosa stiamo parlando? Il 4 maggio è stata presentata la nuova laurea magistrale in sicurezza internazionale con la partecipazione di generali militari. L’ateneo di Trento si adegua al momento storico degli ultimi decenni per dare nuovi servigi a chi ci sfrutta e controlla.  C’è un evidente bisogno crescente da parte degli  Stati e delle loro forze militari di avere al proprio fianco uomini e donne civili che li aiutino in un processo complesso di relazioni internazionali riguardo tutti gli aspetti del Capitalismo. La “sicurezza” è diventata al cento per cento fonte di guadagno per tanti, ma anche motivo di dibattito per intellettuali, religiosi, e anche per chi vuole entrare nel mercato del lavoro il quale in questo momento offre più possibilità in quei rami che sono le risultanti di anni e anni di guerre sotto svariate forme e cause. I primi 25 studenti quindi avranno la possibilità di entrare in questo mercato che richiede uomini e donne che alla voce coscienza abbiano il numero zero. Non una parola è stata spesa a questo convegno sul perché nel 2016 a livello internazionale c’è una richiesta così forte di questi  “saperi”  sempre più rinchiusi in cuori di pietra, in menti aride ed indottrinate, in mani prive di sforzi. Questo corso professionale è stato creato e verrà portato avanti insieme  alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto di diritto politica e sviluppo). Il 9 maggio i compagni del Garage Anarchico di Pisa hanno organizzato un presidio per portare dei discorsi altri in quell’ambito della società, la scuola, in cui la distinzione civile-militare sta sempre più scomparendo, dove la retorica della sicurezza, di non si sa chi e che cosa, sta rendendo difficile un approccio diverso da quello dominante.  Importanti quindi le iniziative che cerchino un dialogo diretto con chi magari nell’Università non c’è ancora entrato  e che diano nuovo impulso a lotte ancora purtroppo sconosciute. Che questi spazi portino fuochi di rivolta e crescita per un cambiamento radicale di questa società, che può partire anche dal disertare quei banchi grigi e disinfettati dalla voglia di lottare. In Francia nelle ultime settimane si è vista una gioventù ancora cosciente e combattiva.  Che quelle fiamme si propaghino…

http://webmagazine.unitn.it/news/ateneo/9669/unitrentosantanna-presentata-miss-la-laurea-magistrale-in-sicurezza-internazionale

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