Abbiamo intervistato il gruppo francese Pantheres Enragees che ci dà spunti di riflessione su cosa si sta agitando oltralpe. Lo diciamo sempre e riconosciamo l’importanza di ripeterlo: l’interconnessione delle lotte è una rotta fondamentale per attaccare questo sistema di dominio nei suoi diversi piani. Evitare di collegare le diverse forme di autoritarismo e antropocentrismo, oltre che fare da effetto placebo per un vero cambiamento verso una liberazione totale, lascia gioco facile a tutti quei gruppi che appropriandosi di lotte altrui e mascherando i loro reali pensieri razzisti e gerarchici, riescono nel loro intento di fare proselitismo e aggregazione.
1D. Prima di tutto, ci piacerebbe sapere che tipo di progetti e azioni portate avanti nel vostro territorio, riguardo gli animali umani e non umani.
1R. Cerchiamo di avere un vasto campo d’azione… A proposito di animali non umani, siamo prima di tutto un collettivo antispecista, abbiamo protestato contro la vivisezione, la corrida (che è molto diffusa nel sud della Francia) e l’industria della carne.
Non siamo molto interessati a diffondere il veganismo (alimentazione), in quanto è già quello su cui la maggior parte dei collettivi e gruppi (riformisti) si sono concentrati.
Ci battiamo anche contro il fascismo, il sessismo, il razzismo, l’omofobia, la transfobia, il capitalismo nel movimento antispecista, così come lo specismo nel movimento anarchico. Cerchiamo anche di collegare diverse lotte e di essere presenti in un sacco di eventi femministi, anarchici; protestiamo contro le deportazioni e il carcere (protestando contro tutti i tipi di gabbie). Al momento stiamo creando una fanzine sul carcere e organizzandoci con lettere mensili ai prigionieri.
Ci stiamo sempre più organizzando intorno all’ecologia radicale perché se il movimento di liberazione animale è ancora emarginato, l’ecologia radicale non è considerata come una parte importante dell’anarchismo.
2D. Abbiamo fatto un dossier sulle nuove destre nell’ecologismo e animalismo in Italia e ci piacerebbe avere da voi una panoramica di questi neri elementi in Francia (per esempio chi sono, come tentano di mimetizzarsi e in che lotte principalmente, vivisezione, pellicce, allevamenti intensivi, ecc, quanto seguito hanno e se a livello istituzionale sono coperti o meno). E’ grazie a voi che abbiamo conosciuto gli anraco-nazionalisti, che si stanno diffondendo in Europa, USA e Canada.
2R. Il problema con il fascismo nel movimento francese per i diritti animali non è che i fascisti stanno cercando di infiltrarsi, ma che è stato costruito da persone razziste (Brigitte Bardot per esempio). Quindi, dire che si infiltrano è un po un’esagerazione, sono stati invitati a partecipare. Si concentrano anche su battaglie razziste, come protestare contro la macellazione Halal o la festa islamica per la fine del Ramadam (AID).
In Francia, i casi segnalati di abusi sugli animali riguardano tutti il popolo arabo (e che ricevono pene detentive che nessun bianco avrebbe mai ottenuto). L’ultimo fatto riguarda il furto di un cucciolo di cane di una persona romena senza fissa dimora effettuato da un gruppo per i diritti degli animali. Ci sono un bel po’ di fascisti e i cosiddetti fascisti-apologisti (crypto-fascisti, ndr) nel movimento, come Jean-Marc Montagne del Rifugio Animaux en Péril in Belgio, il produttore del film ALF, Jérôme Lescure o Brigitte Bardot, che ufficialmente supportano il Fronte Nazionale e parlano delle persone musulmane e del cibo halal come una minaccia per la Francia.
3D. In Italia, il veganismo si sta per lo più diffondendo sui mainstream come una questione di salute, alla moda e neoliberista, mentre i gruppi fascisti e razzisti utilizzano la questione dei diritti animali per fare proseliti. Quanto e in che modo il veganismo sta prendendo piede in Francia? Secondo voi, quanto il movimento anti-capitalista ha assimilato la questione vegana anti-specista?
3R. Il veganismo è diventato più o meno una tradizione, ma sempre attraverso la lente della dieta per la gente elegante/yuppie. Non succede attraverso una politica centrata sugli animali, ma rende un po’ più facile trovare alternative vegan nei supermercati.
E’ sempre un punto di vista capitalista che, per noi, non è compatibile con una visione anti-specista; la liberazione animale non può essere raggiunta attraverso la politica neoliberale, in quanto si basa esclusivamente sullo sfruttamento di esseri umani, non-umani e della terra.
Il movimento anticapitalista è davvero riluttante all’antispecismo, non si è mai coinvolto nelle lotte di liberazione animale, il che significa che la storia francese di liberazione animale è davvero povera e per questo viene recuperata dai reazionari (entrambi i gruppi maoisti, fascisti e liberali). E’ abbastanza comune per gli anarchici difendere i piccoli agricoltori che sfruttano gli animali e un sacco di gente va in campagna o alla ZAD per allevare ed uccidere gli animali.
4D. Vi siete mai sentit* discriminat* o avete avuto critiche per la vostra scelta politica di paragonare l’oppressione umana con quella animale, in questo contesto? Dai compagni/e che non fanno il collegamento tra razzismo e specismo, avete mai incontrato incomprensione e/o resistenza perchè sottolineate il dominio dell’essere umano sugli altri animali? Siete mai stat* offes* per questa comparazione?
4R. Non confrontiamo le oppressioni, pensiamo che tutte le oppressioni siano specifiche e confrontarle banalmente non è d’aiuto nè per gli esseri umani che vivono con la violenza sistemica né per gli animali non umani; per lo più non ha senso per noi fare così. Il razzismo e lo specismo sono diversi e anche se c’è un meccanismo simile, non significa che sia una buona idea fare questo confronto, così come confrontare il sessismo e il razzismo non è sempre appropriato, è un modo sciatto per fare analisi, senza dover andare troppo in profondità nella comprensione di come sia lo specismo e il lavoro del razzismo.
Abbiamo anche un punto di vista molto diverso quando combattiamo per gli animali non umani rispetto a quando combattiamo per noi stessi. Abbiamo pensato alla possibilità di analizzare un meccanismo simile a quello del confino, delle carceri, delle gabbie o dell’addomesticamento, ma ogni oppressione è veramente specifica.
Un sacco di gruppi riformisti cercano di essere radicali o di forte impatto e di fare un confronto tra lo sfruttamento degli animali e i campi nazisti, ma vi è una differenza molto grande: i nazisti vogliono sterminare le persone, ma gli animali sono utilizzati, riprodotti all’infinito. Gli animali sono come una merce, se non ci sono utili si sterminano, ma è una conseguenza. E’ lo stesso per la natura: la dominazione umana considera la natura come qualcosa di quantificabile, come una risorsa e non per quello che è la natura nel suo corso.
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We interviewed the French group Pantheres Enragees that gives us food for thought about what is stirring across the Alps. Always we say, and we recognize the importance of repeating: the interconnection of struggles is a key route to attack this system of domination in its various plans. Avoid connecting the various forms of authoritarianism and anthropocentrism, as well as act as a placebo effect for a real change towards total liberation, leaves easy game at all those groups that appropriating others’ struggles and by disguising their real racist and hierarchical thinking, they are able in their intent, proselytizing and aggregation.
1Q. First of all, we’d like to know which kind of projects and actions do you conduct in your territory, about animals human and not human.
1A. We try to have a broad field of action … About non-human animals, as we are first of all, an antispeciecist collective, we’ve been protesting vivisection, bullfight (which is very big in Southern France), the meat industry. We are not too interested in spreading veganism (alimentation), as it is already what most (reformists) collectives and groups are concentrated on. We’re also fighting fascism, sexism, racism, homophobia, transphobia, capitalism within the antispe mouvement, as well as speciecism within the anarchist mouvement. We also try to link different struggles and be present in a lot of feminist, anarchist events, we protest deportation and prison (protesting all kinds of cages), we are actually creating a zine about it, and organize monthly letter writing to prisonners. We’ve been increasingly organizing around radical ecology as well because if animal liberation movement is still marginalized, radical ecology is not considered as a big part of anarchism.
2Q. As you know, we got a dossier about Italian right wing on the struggle for animals and environment (in English) and we would like to have from you an overview of these blacks elements in France (who they are, which are the struggles they infiltrate -vivisection, meat industry, fur, etc-, if they try to blend in, their institutional connections or protectors (if any) and the proportion of their followers through the people. In the end, it is thanks to you that we have known anarcho-nationalist, who now are spreading in Europe, USA and Canada.
2A. The problem with fascism in the french animal right movement is not that fascists are trying to infiltrate it but that it’s been built by racist people (Brigitte Bardot for exemple). So to say that they infiltrate it is a bit of an overstatement, they’ve been welcome to begin with. They also concentrate on racist struggles, like prostesting Halal slaugthering, Aid celebration … The most well known animal abuse cases in France are all about arab people abusing animals (and receiving prison sentences, which no white person would ever get) and the last one was a animal right group stealing the young dog of a homeless romanian person. There is quite a lot of fascist and out-spoken fascist-apologist in the movement like Jean-Marc Montegnies from shelter Animaux en Péril from Belgium or his Jérôme Lescure film maker (ALF the Movie), Brigitte Bardot who officialy support National Front and speak about musulman people and halal food as a menace for France.
3Q. In Italy, veganism is mostly spreading on mainstream as a healthy, trendy and neoliberal matter, while fascist and racist groups use the animal right side to make proselytes. How much and which way is veganism catching on in France? In your opinion, how much the anti-capitalist movement has assimilated the antispeciesist vegan issue?
3A. Veganism is become more or less mainstream, but always through the dietry lense, for posh / yuppie people. It doesn’t make anything happen through animals-centered politics, but just makes it a bit easier to find vegan alternatives in supermarket. It’s still a capitalist point of view, which, for us, is not compatible with an anti-speciecist view, animal liberation cannot be achieved through neo-liberal politics, as it is based solely on exploitations of humans, non-humans, and the earth. The anticapitalist mouvement is really reluctant to antispeciecism, the anticap movement never involved itself in the animal liberation struggles, which means that the french history of animal liberation is really poor, and that’s how it is recuperated by reactionnaries (both maoist groups and fascists and liberals). It’s pretty common for anarchists to defend small farmers exploiting animals, and a lot of people go to the countryside or the ZAD to raise and kill animals.
4Q. Have you ever felt discriminated or opposed to for your political choice of comparing human and animal oppression, in the contest of anti-racist and anti-fascist movement? Have you ever met incomprehension and/or resistance by underlining the domination of human being on other animals, from comrades who don’t make the connection between racism and speciesism, also being offended for this comparison ?
4A. We don’t compare oppressions as we think that all oppressions are specific and making easy comparison will not help either human beings living through systemic violence nor non-human animals, and it mostly don’t make sense for us to do so. Racism and speciecism are different and even though there is similar mechanism, it does not mean that it’s a good idea to make this comparison, just as comparing sexism and racism is not always appropriate, it’s a sloppy way to make points without having to go too deep in understanding how both speciecism and racism work. We’re also on a very different viewpoint when we’re fighting for non-human animals than when we’re fighting for ourselves. We thought its possible to analyze some similar mechanism as confinment, prisons, cages or domestication, but each oppression is really specific.
A lot of reformist groups try to being radical or impactful and make a comparison between animal exploitation and nazi camps. But there is a very big difference ; nazis want to exterminate people but animals are used, reproduct as infinite. Animals are as products, if there are not usefull there exterminate, but it’s a consequence. It’s the same for the nature, human domination considered nature as something quantifiable, like a ressource and not for what nature is being.