Una de las objeciones más comunes al comunismo es, que los seres humanos no son lo suficientemente buenos como para vivir en una situación comunista. Que no se someterían a un comunismo obligatorio, y que aún no están maduros para el comunismo libre anarquista. Que siglos de educación individualista les ha vuelto demasiado egoístas. Que la esclavitud, la sumisión ante el fuerte, y el trabajo bajo el látigo de la necesidad, les ha vuelto inadecuados para una sociedad en la que todos fuesen libres y no supiesen de obligación excepto de la que resulta de un compromiso adoptado libremente para con los demás, y de la desaprobación si no cumpliese con tal compromiso. Por lo tanto, se nos dice, es necesario un estado intermedio de transición de la sociedad como un paso hacia el comunismo.
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Are We Good Enough?
Pëtr Kropotkin (1888)
One of the commonest objections to Communism is, that men are not good enough to live under a Communist state of things. They would not submit to a compulsory Communism, but they are not yet ripe for free, anarchistic Communism. Centuries of individualistic education have rendered them too egoistic. Slavery, submission to the strong, and work under the whip of necessity, have rendered them unfit for a society where everybody would be free and know no compulsion except what results from a freely taken engagement towards the others, and their disapproval if he would not fulfill the engagement. Therefore, we are told, some intermediate transition state of society is necessary as a step towards Communism.
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Il progetto rivoluzionario
Alfredo M. Bonanno
Cogliere i diversi aspetti dell’intervento rivoluzionario non è cosa facile. Coglierli tutti insieme, inseriti in una proposta complessiva che abbia una sua logica intrinseca e un’articolazione operativa valida, è cosa ancora più difficile. È questo che intendo per progetto rivoluzionario.
Sull’individuazione del nemico (quasi sempre) ci intendiamo a sufficienza. Nella vaghezza della definizione collochiamo gli elementi che ci provengono dalle nostre esperienze (sofferenze e gioie), dalla nostra situazione sociale, dalla nostra cultura. Ognuno crede di avere elementi idonei per disegnare una mappa del territorio nemico e per identificare obiettivi e responsabilità.
La conquista dei municipi
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La conquista dei municipi
Se noi non ci inganniamo (e saremmo lieti di essere smentiti), tutti i giornali repubblicani intransigenti — quelli cioè che sfuggirono all’insidia del suffragio universale — stanno per cader vittima di una nuova insidia, la riforma amministrativa.
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