This is an excerpt from the Rebel’s Dark Laughter. Some of Bruno’s work is lost but the idea of him lives through his incendiary poetry. His essence seems to be something of a myth. He lived his passions and convictions entirely. The writings of Bruno Filippi are truly beautiful – emotional, irrational, and romantic. His positions are defined by his love of life, but also his expression of suffering. Continue reading The Rebel’s Dark Laughter by Bruno Filippi→
Stasera come al solito, stavo leggendo, quando un passo della lettura mi colpì vivamente ed io allora per riflettere cessai dal leggere. Stavo appunto cogitabondo, quando volgendo distrattamente lo sguardo per la camera vidi, anzi mi vidi seduto sul letto. Non io, ma pure ero io, perchè era assolutamente come me. Stupito guardavo in silenzio e anch’esso, l’altro io, mi guardava; ma con un certo risolino ironico.
«Chi sei?» gli domandai. «La tua ombra», mi rispose. «Sono venuta quì per discutere un po’!» «E discutiamo», dissi, allettato da una così straordinaria avventura. Continue reading perchè sei anarchico?→
Falange di tisici cronici più moralmente che fisicamente, microcefali, zoppi, gobbi, ciechi, visi orrendi, scolpiti dal vizio, dalla sifilide, dall’alcool.
Bocche sdentate, gialle, bavose, a che vomitate contro me orrendi improperi?
The writings of Bruno Filippi offer something rare in anarchist writing — truly beautiful literature. I hope this comes across in my translations — where it does not, the fault is all mine. Filippi entered upon his brief life of revolt at he age of 15, in the midst of World War I, involving himself in anarchist anti-militarist activity. Several of his brief works reflect the dehumanizing effects of military life and participation in a slaughter that was qualitatively different from any war up to that time in the sheer capacity for destruction. One could not rightly speak of savagery” in relation, to this slaughter since its destructive capacity was the precise outcome of the technological progress of civilization. Continue reading The rebel’s dark laughter: the writings of Bruno Filippi→
È la sera di domenica 7 settembre 1919. La Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano. Qui le ricchezze solidificate in pietra grigia, il privilegio celebrato dalle volte monumentali, accolgono l’alta borghesia meneghina giunta a riposarsi e a digerire il lavoro settimanale – sfruttare i poveri – ai tavolini di esclusivi caffè. È la stessa borghesia che pochi anni prima ha fatto affari con la Grande Guerra, la stessa borghesia che solo sei mesi prima in quella città ha tenuto a battesimo il fascismo per difendersi dalla minaccia sovversiva sollevata e trasportata dalla rivoluzione russa. All’improvviso, in quella serata di fine estate, un’esplosione squarcia l’aria e semina il panico fra i presenti. Una bomba, destinata forse al ristorante Biffi o forse al Club dei Nobili, è esplosa in anticipo sui tempi. Unica vittima, l’attentatore. Continue reading Ho sognato un mondo in fiamme roteante nell’infinito→
Io non credo al diritto. La vita, che è tutta una manifestazione di forze incoerenti, inconosciute e inconoscibili, nega l’artificiosità umana del diritto. Il diritto nacque quando ci fu tolto infatti in origine l’umanità non aveva nessun diritto. Viveva, ecco tutto. Oggi invece di diritti ve ne sono migliaia; si può dire senza errare che tutto ciò che ci manca si chiama diritto. Continue reading Il me faut vivre ma vie→
* Translator’s Introduction
* Who Was Bruno Filippi?
* In The Circle of Life
o In Memory of Bruno Filippi by Renzo Novatore
* The Free Art of a Free Spirit
* A Closed Chapter
* The Customs of Moles and Gallants
* Le Chateau Rouge
* In Defense of Mata Hari
* Iconoclast
* Hero or Assassin?
* The Federation of Sorrow
* Il Me Faut Vivre Ma Vie*
* A Day Off
* Dynamite Speaks
È la sera di domenica 7 settembre 1919. La Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano. Qui le ricchezze solidificate in pietra grigia, il privilegio celebrato dalle volte monumentali, accolgono l’alta borghesia meneghina giunta a riposarsi e a digerire il lavoro settimanale – sfruttare i poveri – ai tavolini di esclusivi caffè. Continue reading HO SOGNATO UN MONDO IN FIAMME ROTEANTE NELL’INFINITO→
Falange di tisici cronici più moralmente che fisicamente, microcefali, zoppi, gobbi, ciechi, visi orrendi, scolpiti dal vizio, dalla sifilide, dall’alcool.