Cizeta [Costantino Zonchello]
21 gennaio 1924
Nikolai Lenin è morto. La Russia è in lutto. Il piccolo mondo comunista, che guardava a lui come ad oracolo, ha messo le gramaglie.
Così la notizia ufficiale. Con le doverose posteriori informazioni sugli onori tributati all’uomo.
E sulla notizia ufficiale i commenti più disparati, le previsioni più cervellotiche. Come se dall’esistenza o dalla morte d’un uomo dipendono veramente l’avvenire, la prosperità o l’indigenza d’un gran popolo e del mondo.
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Cizeta [Costantino Zonchello]
21 gennaio 1924
Nikolai Lenin è morto. La Russia è in lutto. Il piccolo mondo comunista, che guardava a lui come ad oracolo, ha messo le gramaglie.
Così la notizia ufficiale. Con le doverose posteriori informazioni sugli onori tributati all’uomo.
E sulla notizia ufficiale i commenti più disparati, le previsioni più cervellotiche. Come se dall’esistenza o dalla morte d’un uomo dipendono veramente l’avvenire, la prosperità o l’indigenza d’un gran popolo e del mondo.
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Cizeta [Costantino Zonchello]
21 gennaio 1924
Nikolai Lenin è morto. La Russia è in lutto. Il piccolo mondo comunista, che guardava a lui come ad oracolo, ha messo le gramaglie.
Così la notizia ufficiale. Con le doverose posteriori informazioni sugli onori tributati all’uomo.
E sulla notizia ufficiale i commenti più disparati, le previsioni più cervellotiche. Come se dall’esistenza o dalla morte d’un uomo dipendono veramente l’avvenire, la prosperità o l’indigenza d’un gran popolo e del mondo.
Denigratori ed ammiratori han voluto vedere nell’uomo che dalla rivoluzione ha avuto tutti gli onori ufficiali la figura centrale, quasi la causa e la forza della rivoluzione stessa.
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