A while ago, in an issue of Umanitá Nova, there was a debate between comrades Enzo Martucci and Malatesta. They topic was individualism. The one who is writing this understands anarchism from an individualistic perspective and is therefore jumping in.
Tag Archives: Il Proletario Giornale
The Damned Song
Oh!… Why wasn’t I born on a pirate ship, lost on the endless ocean, in the midst of a handful of rugged, brave men who furiously climbed aboard, singing the wild song of destruction and death? Why wasn’t I born in the boundless grasslands of South America, among free, fierce gauchos, who tame the fiery colt with the “lasso” and fearlessly attack the terrible jaguar?… Why? Why? The children of the night, my brothers, impatient with every law and all control, would have included me.
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MENTRE LA BUFERA INFURIA…
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NOONTIME SONGS
Renzo Novatore
I
“Verily, there is yet a future for evil too. And the hottest noon has not yet been
discovered for man.”—F. Nietzsche, Thus Spoke Zarathustra[1]
I am alone, I am alone! Alone and distant…
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WITH SINCERE PITY
BLACK FLAGS by Renzo Novatore
Black flags in the wind
stained with blood and sun
Black flags in the sun
howling of glory in the wind
We need to return to the origins. To drink at the ancient fountains.
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Heroic Spring by Enzo Martucci
Oh!… Why wasn’t I born on a pirate ship, lost on the endless ocean, in the midst of a handful of rugged, brave men who furiously climbed aboard, singing the wild song of destruction and death? Why wasn’t I born in the boundless grasslands of South America, among free, fierce gauchos, who tame the fiery colt with the “lasso” and fearlessly attack the terrible jaguar?… Why? Why? The children of the night, my brothers, impatient with every law and all control, would have included me.
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BLACK FLAGS
Renzo Novatore
I
Black flags in the wind
stained with blood and sun
Black flags in the sun
howling of glory in the wind
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GLI ANARCHICI E LA MASSA
Cos’è l’anarchismo? È una filosofia materiata di spiritualità e d’eroismo che ha avuto intelletti ed anime che l’hanno concepito come una dottrina densa di raffinata spiritualità, e di martiri che l’hanno tinto di uno sfolgoreggiante eroismo degno di tutte le riverenti ammirazioni.
Ah! Come era bello quando si veniva all’anarchismo per cognizione profonda e coll’animo adusato a tutti i sacrifici!… Allora s’imponeva rispetto. Era solo compreso da una élite di aristocratici del pensiero e dell’azione. E le pagine che incisero nella storia furono incancellabili. Ma poi ci fu chi — forse male avendolo interpretato — ha cercato di «popolarizzarlo», «democratizzarlo», renderlo «comune» tra la massa, sfrondandolo di quella sensazione di eroismo di cui era permeato.
La massa cos’è? È quella brulicante materia grigia dallo stomaco affamato solo di pane, abituata a tutti i lenocinii dei partiti autoritari, dove si baratta la coscienza cogl’interessi particolaristici. I partiti socialisti, con tutte le loro clientele e favoritismi sono stati come la cancrena, hanno conturbato la virilità della massa rivoluzionaria, sono stati la lue contro la cristallina salute. Almeno ci fosse piuttosto stata la saggezza di non creare fantocci che al primo soffio di libeccio cadono travolti.
E le organizzazioni? Nemmeno quelle camuffate da rivoluzionarie hanno resistito alla raffica ed alla procella. Era logico e fatalmente naturale. Seguivano il medesimo circolo vizioso. La massa era considerata «maestà». Il suo numero, e l’ascendente su di essa: ecco quello che era considerato necessario. Numeri che si sono sottratti presto, ed ascendenza sparita.
Ma se ancora vi sono dei gaglioffi che per il proprio mestiere hanno bisogno di servirsene o di… servirla, continuino pure a distribuire tessere e scrivere numeri, ma non si trascini ancora l’anarchismo nei vicoli oscuri degli esseri senz’anima e senza cervello, nel pantano del gretto democraticismo figlio del ricatto e di un ventraiolismo corporale.
Sarebbe ignominia e insulto a quell’anarchismo incisosi nella coscienza di quegli eroi quando la raffica pur soffiava.
La Redazione
IL PROLETARIO *
ANNO I • N. 5 • Pontremoli, 12 Dicembre 1922
OF INDIVIDUALISM AND REBELLION
Renzo Novatore
There are those who maintain that the human being is by nature a social being. Others maintain that the human being is by nature anti-social.
Well, I admit that I have never been able to clearly understand what they meant by their “by nature,” but I have understood that both sides are wrong, since the human being is social and anti-social at the same time.
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