Al distinguir el verdadero romanticismo del falso, Victor Hugo observó que todo pensamiento auténtico es espiado por un inquietante doble siempre al acecho, siempre a punto para fundirse con el original. Personaje de asombrosa plasticidad que juega con las semejanzas para recabar algunos aplausos sobre el escenario, este doble tiene la singular capacidad de transformar el azufre en agua bendita y hacer que sea aceptado por el público más recalcitrante. También la insurrección moderna, la que gustosamente prescinde de los Comités Centrales y los Sol dell’Avvenire, tiene que vérselas con su sombra, con su parásita, con un clásico que la imita, que lleva sus colores, se viste con sus ropas, recoge sus migajas.
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The Insurrection and Its Double
In distinguishing true romanticism from sham, Victor Hugo observed how all authentic thought had a disquieting double on the watch for it, always lying in wait, always quick to interpose itself for the original. A character of astounding plasticity that plays on similarities in order to gather some applause on the stage, this double has the specific ability to transform sulfur into holy water and to make the most reluctant public accept it. Modern insurrection, the one that is glad to do without Central Committees and the Sun of the Future, also finds itself reckoning with its shadow, with its parasite, with its classic that imitates it, that wears its colors and clothes, that sweeps up its crumbs.
On the wave of the media clamor that made it a best-seller in France, The Coming Insurrection is now also available in an Italian version.
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Afraid of our roots
Fobia del principio, Machette no. 6 9/2010
Anarchism asserted itself within the First International as a movement of revolt against the centralized, authoritarian and State-centred Marxist tendencies. Later marxism specialized in electoral politics while anarchism developed a vigorous anti-parliamentarian character.
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Long Live Freedom
–I really don’t understand why you have bad things to say about the Republic. Don’t you appreciate the extreme freedom that it offers?
–Unquestionably, but… |
… ogni scherzo vale
Genova, G8, luglio 2001:
Tanti i ruoli rappresentati, l’autenticità è condannata
Basta una contestazione non-violenta?
L’insurrezione e il suo doppio
Nel distinguere il vero romanticismo da quello fasullo, Victor Hugo osservava come ogni autentico pensiero fosse spiato da un inquietante doppio sempre in agguato, sempre pronto a frapporsi all’originale. Personaggio di stupefacente plasticità che gioca sulle similitudini per racimolare qualche applauso sul palcoscenico, questo doppio ha la particolare capacità di trasformare lo zolfo in acqua santa e di farlo accettare al pubblico più recalcitrante. Anche l’insurrezione moderna, quella che fa volentieri a meno dei Comitati Centrali e dei Sol dell’Avvenire, si trova a fare i conti con la sua ombra, col suo parassita, col suo classico che la imita, che si veste dei suoi colori, ne indossa i vestiti, ne raccoglie le briciole.
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On the Good Use of Religious Racism (from Machete)
On the Internet in the spring of 2000, the first disinformation campaign aimed at giving credence to the idea of religious racism in Europe was developed. It made a strong contribution to the about-face of some left and ultra-left militants. These militants didn’t hesitate in renouncing a project, a thought and a language rooted in three centuries of revolutionary battle. The refusal of their history in the name of anti-colonialism is only explained by the abandonment of the anti-clerical universalism of this history. They no longer defend a cause with conviction as masters of their choice, but rather defend the cause that others have chosen for them. Why should they raise doubts, in an unusual manner, about the reasons for their solidarity? Has this world truly changed? Aren’t the forms of domination the same everywhere? Hasn’t capitalism been a pure, unchanging negativity for some time now? Mincing in their certitudes, they judge their moral rectitude to be incontestable. Continue reading On the Good Use of Religious Racism (from Machete) |
Pane e lavoro
Pane e lavoro
— Vogliamo pane e lavoro!
Vogliamo pane e lavoro? Vedete un po’. Quel grido da un pezzo non lo udivo più e da altrettanto tempo non avevo più avuto l’occasione di leggerlo sui giornali. Da parecchio tempo aveva cessato di essere il grido, come dire?… di battaglia dei disoccupati italiani. Altre forme di manifestazioni e, per conseguenza, altre grida erano subentrate a quelle vecchie di tanti lustri. Ma ora siamo da capo, il giro si ripete.
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Ai dottori della mente
Signori, Signore,
un semplice pezzo di carta, un diploma di laurea, vi concede il diritto di soppesare la mente. Questa attività pretenziosa la esercitate con il vostro comprendonio. Lasciateci ridere. La credulità popolare attribuisce alla psichiatria, alla psicanalisi e all’ausiliaria psicologia chissà quali lumi rivelatori. Nella considerazione della vostra professione, il nostro parere è preventivo. Non intendiamo qui discutere il valore ed il fondamento della vostra scienza, né le cause dei cosiddetti disturbi psichici. Ma per cento casi in cui si scatena la confusione fra la materia e lo spirito, quanti sono i tentativi da parte vostra di avvicinare il mondo cerebrale in cui vivono i vostri pazienti senza la pretesa di adeguarli alla normalità? Ad esempio, quanti di voi credono che il sogno del demente precoce, le immagini di cui è preda siano tutt’altro che un’insalata di parole? Quanti di voi pensano che una vita trascorsa nelle convulsioni dettate delle ossessioni individuali sia altrettanto legittima di una vita trascorsa negli obblighi imposti dalle convenzioni sociali?
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