Non esistono tribunali buoni, né tantomeno condanne giuste, ma di certo un paio di pm potranno essere osservati mentre si mangiano le budella dopo aver finito di rosicchiarsi le unghie di mani e piedi.
Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono stati condannati in primo grado per i reati specifici da loro rinvendicati come azione di resistenza all’alta velocità, 3 anni e 6 mesi, contro la richiesta di nove anni per l’aggravante di terrorismo inoltrata dalla grigia coppia Padalino e Rinaudo.
In attesa di commenti e approfondimenti, sperando di abbracciare presto i nostri compagni e la nostra compagna, un grido si può udire riverberare dalla Val Susa al Terzo Valico e risuonare fino a Niscemi…
Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò, Lucio, Fra e Graziano liberi subito!
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Apprendiamo dai media locali che intorno alle 6:40 del mattino del 16 dicembre, alla vigilia della sentenza di primo grado contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò per il processo “Compressore”, alcuni solidali hanno bloccato con un cavo di acciaio il passaggio di un convoglio francese ad alta velocità all’altezza di Vercelli. I vagoni sono stati imbrattati con scritte solidali con la resistenza No Tav. Ritardato e scombussolato il traffico su rotaia.
Riceviamo e diffondiamo questo contributo alla giornata del 17 dicembre 2014, tappa della resistenza NoTav in occasione della sentenza di primo grado nel processo “Compressore” contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Il testo è tratto da “Con le unghie e con i denti” – coordinamento contro l’Alta Velocità, Torino 1998:
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Domani è attesa la sentenza per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in carcere da oltre un anno con l’accusa di terrorismo già smentita dalla cassazione nel giugno scorso, ma vero fiore all’occhiello della crociata della procura di torino contro il movimento notav, tant’è che è stata riproposta nei confronti di Lucio, Graziano e Francesco, anch’essi in carcere dall’11 luglio di quest’anno.
Domani il tribunale e la giuria popolare avranno una grande responsabilità, ovvero quella di seguire o meno i diktat dei pm con l’elmetto che hanno portato avanti questo processo, e gli altri in corso, con il sangue agli occhi, tentando di applicare ai notav ogni tipo di capo d’accusa, il più estremo possibile, e questo per terrorismo ne è l’esempio.
Continue reading Domani la sentenza per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò
Oggi a Roma un numeroso gruppo di solidali No Tav ha voluto inviare un concreto messaggio di solidarietà nei confronti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, che nella giornata di mercoledì 17 si vedranno giudicati in primo grado al Tribunale di Torino con l’accusa di terrorismo, per la ben nota vicenda del danneggiamento del compressore del cantiere di Chiomonte.
Il 9 dicembre 2014, un anno dopo, la procura di Torino, amante delle ricorrenze, rincara la dose e ribadisce il proprio teorema. Anche per Lucio, Francesco e Graziano, arrestati l’11 luglio, sempre in merito allo stesso episodio di maggio, inizialmente con le accuse di “danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra”, vengono applicate le misure cautelari per i reati di terrorismo (artt.280, 280 bis, 270 sexies c.p.). Le loro celle sono state perquisite, con sequestro della corrispondenza che sino ad ora avevano avuto.
Continue reading Terrorismo: il teorema continua
Ad un anno esatto dagli arresti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, e a poco più di una settimana dalla sentenza di primo grado contro di loro, l’accusa di terrorismo viene contestata anche a Lucio, Francesco e Graziano. In carcere da luglio, i tre finora erano accusati “solo” di detenzione e trasporto di armi da guerra, di danneggiamento a mezzo incendio e di altri reati minori cui questa mattina si sono aggiunti anche il 280 e 280bis, l’attentato con finalità di terrorismo. Questa sgradita sorpresa è stata accompagnata dalla perquisizione delle loro celle, con sequestro di vario materiale, e ha comportato anche il blocco dei colloqui. Un familiare e una amica regolarmente autorizzati questa mattina sono stati infatti rispediti indietro e avvertiti che dovranno richiedere una nuova autorizzazione. Non sappiamo ancora se, come già accaduto per i 4, i colloqui verranno bloccati per un certo tempo o se in questo caso si tratterà invece solo di una breve sospensione. Né al momento è possibile prevedere quando e dove i tre verranno trasferiti visto che l’accusa di terrorismo prevede un regime di detenzione di Alta Sorveglianza.
Continue reading Verso il 17 dicembre: complici e solidali con Chiara, Nico, Mattia e Claudio.
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