Il riso abbonda sulla bocca degli insorti
Cena benefit detenuti No TAV
Continue reading Il riso abbonda sulla bocca degli insorti: cena benefit detenuti No Tav (Venaus-val susa)
Il riso abbonda sulla bocca degli insorti
Cena benefit detenuti No TAV
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Venendo a conoscenza della lotta No Tav, ho espresso il desiderio di suonare in Val Susa x destinare l’incasso ai/alle compagni/e detenuti/.
ore 18: aperitivo e cena al presidio di Venaus.
ore 22. Spanner in concerto all’ex cotonificio di Chianocco, frazione Vernetto 18.
http://www.spannerintheworks.net/
Nel recarsi al Palazzo di Giustizia per l’udienza contro Claudio, Giobbe e Andrea, probabilmente tanti solidali si saranno domandati se in aula avrebbero avuto modo di vedere Claudio in carne e ossa o se invece avrebbero visto solo la sua immagine su uno schermo. All’arrivo in tribunale poi, un foglio, appeso sulla porta dell’aula prevista per l’udienza, non fa che accrescere questi dubbi. Si legge infatti che il processo è stato spostato in un’altra aula ubicata nei sotterranei, come una decina di giorni fa, quando per la prima volta Claudio aveva presenziato in videoconferenza.
Continue reading Fuori e dentro il tribunale
MARTEDI 15 APRILE 2014
ORE 9 Aula Bunker Corso Regina Margherita 540- Torino Zona Vallette a pochi passi dal carcere-(Bus 29 Direzione Casa Circondariale CAP, in auto parcheggio fra il carcere e la Centrale del Teleriscaldamento)
UDIENZA PROCESSO A 52 NOTAV
per gli scontri del 27 Giugno e 3 Luglio 2011 in Valle di Susa
Qui i report delle udienze precedenti :
Stamattina una cinquantina di compagni sono andati al tribunale di Teramo, per salutare Chiara, attualmente detenuta in alta sorveglianza nel carcere di Rebibbia a Roma per un attacco contro il cantiere della Tav in Val di Susa nel maggio scorso. Nel processo odierno invece era indagata, insieme ad altri dieci compagni, per aver impedito nell’estate del 2011 una manifestazione della Lega Nord ad Alba Adriatica.
Continue reading Terrorista a Chi? Terrorista e’ chi Militarizza e Devasta Territori, Un abbraccio a Chiara
Non Un Sasso Indietro
Presentazione compilation e chicaccherata no tav.
a seguire concerto con: Blood Or Whiskey(IRL) + Flic Dans La Tete + Ieri + Essere.
@ Rosa Nera occupata
Via Ravenna 40, Milano (Quartiere Corvetto) – Metro Gialla Fermata Corvetto (M3); Bus 77-84-93-95
per info e contatti:
rosanera@autistici.org
rosanera.noblogs.org
Chiara, Claudio, Nicolo’ e Mattia li conoscete. Li avete visti davantiai portoni delle case di Porta Palazzo o di Barriera di Milano o nelle strade barricate di cassonetti, assieme a chi resisteva allo sfratto. Li avete sentiti gridare fuori dal Centro di Identificazione ed Espulsione, a dar coraggio ai prigionieri senza-documenti che si rivoltavano o cercavano di scappare. Li avete sentiti urlare fuori dal carcere delle Vallette, e ogni tanto anche dentro protestando contro il cibo schifoso, l’aria sempre troppopoca e per la liberta’ di tutti i prigionieri.
Se da una parte non si sa ancora con certezza se al processo di domani Claudio parteciperà direttamente o da dietro uno schermo (non ci son state notifiche in questo senso, ma di questi tempi e con questa Procura nulla è mai sicuro), dall’altra si è scoperto che a tirare i fili dei processi via etere è Padalino in persona. Proprio questa mattina Chiara era attesa a Teramo per un vecchio processo e si è scoperto che al Tribunale di là sono arrivate pressioni esplicite dal nostro Pm preferito perché non fosse portata in aula. Padalino non è nuovo a dar consigli irrituali o illegali ai propri colleghi e, se è riuscita a valicar confini di territorio e competenze, questa volta la sua arroganza togata si è dovuta scontrare contro la tecnologia: nel piccolo Palazzo di Giustizia abruzzese non ci sono aule attrezzate e i processi bisogna farli come un tempo. Ora che scriviamo, i compagni stanno aspettando di salutare Chiara, più tardi vi racconteremo come è andata.
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La tristezza della rappresentazione, sull’ “attacco alle reti” ad Arquata di Sabato 5 aprile
Il vizio dell’autorappresentazione simbolica e mediatica è duro a morire e continua ad esercitare uno strano fascino su una parte di così detto “movimento”, e quello che è accaduto Sabato ad Arquata, al di là dei video esultanti e dei fieri comunicati, la dice lunga su quanta strada ci sia ancora da fare in itaglia prima di riuscire a creare sacche di resistenza ed attacco realmente capaci di opporre il proprio agire alle devastazioni sociali ed ambientali.
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