[aggiornato]Inizia oggi un piccolo viaggio a puntate a bassa velocità dentro interessanti meandri societari per analizzare se i quotidiani/media che scrivono di TAV Torino-Lione in salsa SI TAV siano neutri oppure no rispetto alla eventuale realizzazione della Torino-Lione.
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Minacce, striscioni, carta straccia e fascicoli
Continua il viaggio nei meandri dell’emergenza a mezzo stampa nei confronti dei notav. La puntata di oggi riguarda una notizia che è stata tra le prime quattro dei principali quotidiani online e notizia all’interno dei tg nazionali di oggi a pranzo. Si tratta dell’ennesimo fatto gravissimo riguardante i notav: una scritta sul muro. Per Repubblica, che nella corsa all’urlo è stata la prima, si è trattato di uno striscione di 20 metri posto sotto l’abitazione del pm Padalino, per la Stampa che almeno è andata a fare una foto sono diventate scritte minacciose in zona Molinette, dove presumiamo abiti il Pm.
Minacce, questo è il termine utilizzato, la scritta però è un insulto ( discutibile a nostro avviso per il taglio sessista) al Pm Padalino: “Padalino. Terrorista è tua madre. NoTav.” con la firma dei quattro notav arrestati proprio con l’accusa di terrorismo dal pm in questione.
Ora ognuno può metterla come vuole, ma il termine minacce non rappresenta questo fatto nè tantomeno il voler vedere un’intimidazione nei confronti del pm, che per come la mettono i giornali sembra che si sia trovato “uno striscione di 20 metri attaccato alla porta di casa”.
E’ una gara quelal a cui assistiamo, tra magistratura e informazione, a chi la spara più grossa, con la partecipazione straordinaria dei partiti che di tanto ci mettono la loro per continuare nella costruzione del nemico pubblico più pericolo di sempre: i notav!
http://www.notav.info/post/minacce-striscioni-carta-straccia-e-fascicoli/
Sabato 18 Gennaio fermiamo il cantiere del Terzo Valico di Voltaggio
Da alcune settimane all’interno del cantiere dell’ex foro pilota del Terzo Valico, sequestrato a metà anni novanta con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello stato, è iniziato nuovamente lo scavo della “Finestra Vallemme”.
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Quando il nemico parla chiaro
(Pubblichiamo qui sotto alcune Brevi note sugli arresti no Tav, note che bene inquadrano delle peculiarità importanti della retata del 9 dicembre scorso. Intanto, è arrivata notizia che il prossimo 9 gennaio si terrà – ovviamente a porte chiuse – l’udienza del Tribunale del Riesame per i quattro arrestati.)
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11 gennaio – Presidio di Susa – Cerimonia No TAV dell’Anno
A Gabriella e Paolo , cittadini Valsusini No TAV dell’Anno, che immettono ogni giorno energia positiva nel mondo , e con il loro impegno , camminando e correndo per la Clarea e per tutta la Valle – financo a Roma ! – trasmettono passione e conoscenza , e aiutano tante persone a vivere nel Bene !
Con amicizia e gratitudine
Il Popolo No TAV
Con questa motivazione sabato 11 gennaio 2014 alle ore 14.00 , presso il Presidio No TAV Gemma delle Alpi a Susa , intendiamo riconoscere Gabriella Tittonel e Paolo Perotto cittadini valsusini No TAV dell’Anno.
Siete tutti invitati!!!!
Ecco perché la Soprintendenza Archeologica non si è mai preoccupata di tutelare la Maddalena
Ecco perché la Soprintendenza Archeologica non si è mai preoccupata di tutelare l’area archeologica de La Maddalena di Chiomonte.
Ci hanno preso in giro per decenni, hanno vincolato terreni, hanno speso un muccio di soldi pubblici per un teatrino. Potevano almeno dirlo con un bel cartello che era un ricostruzione “scientifica”.
E tutelarla nell’88? I lavori sono stati fatti in fretta e furia sotto la neve, e tutta la documentazione di scavo è in mano a SITAF che se la tiene gelosamente in cassaforte.
Poi, noi, siamo gli ILLEGALI, gli ANTAGONISTI, i TERRORISTI, si facciamo paura alla banda del MAGNA MAGNA perché denunciamo le loro malefatte, le complicità e tutto il resto.
E adesso al comune di Chiomonte 800.000,00 euro per ricostruire un teatrino dentro al fortino! Chi MAGNERA’ questa volta? Sempre i soliti arcinoti. Ma la procura guarda sempre da un’altra parte.
Negativi Gildo Meyer fine anni ’80
Serata punk-hc / solidarietà ai compagni detenuti NOTAV
Solidarietà ai compagni No Tav!!!
Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò arrestati con l’accusa di aver partecipato ad un’azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte in Val Susa nel maggio 2013.
Giobbe agli arresti domiciliari per fatti risalenti al novembre 2012 avvenuti sempre a Chiomonte.
Operazioni repressive che mirano ad indebolire le lotte, a separare e isolare i compagni come fossero corpi estranei dai contesti in cui vivono, agiscono e lottano quotidianamente.
Di fronte a tutto ciò non si può che continuare nella strada intrapresa, sabotare l’esistente, confliggere, desiderare e lottare ancora più determinati.
Al fianco di tutti i compagni arrestati e inquisiti.
Liberi tutti!!
http://giustiniani19.noblogs.org/
TAV: Virano imputato, udienza preliminare il 2 aprile 2014
La vicenda dell’accesso agli atti negati ai No Tav da parte dell’“Osservatorio Valle Susa” era ritornata sui giornali a dicembre 2013 (http://www.notav.info/post/cambi-procura-e-le-inchieste-partono-virano-indagato-a-roma/): alcuni No Tav avevano denunciato il fatto alla Procura di Roma che aveva aperto un’indagine per rifiuto di atti di ufficio.
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I folli aprono le strade che poi i prudenti seguiranno….
Ciò che i media non dicono su Giancarlo Caselli
(Introduzione a una Piccola controbiografia di Giancarlo Caselli)
Perché incensare Caselli? Beh, si dirà, anzitutto per il suo coraggio nella lotta alla mafia; ma se chiediamo ai suoi ammiratori di raccontarci l’esatta storia di Caselli in Sicilia, non saranno in grado di rispondere, o quantomeno si mostreranno sorpresi nello scoprire i rapporti del magistrato con i vertici dei Ros mentre questi trattavano con Provenzano, l’ordine di non perquisire la villa di Riina, l’istruttiva vicenda del depistaggio su via d’Amelio durante il quale Caselli difese pubblicamente, e a più riprese, l’uomo che torturò per mesi un innocente ragazzo palermitano (Vincenzo Scarantino) per fargli confessare ciò che non aveva fatto e accusare altre sei persone innocenti, al fine di tutelare i veri esecutori, che a quanto pare agirono anche per conto dello Stato. Quel torturatore, Arnaldo La Barbera, amico di Caselli, ce lo ritroveremo davanti alla scuola Diaz, a Genova, il 21 luglio 2001, a dare il via insieme a Mortola e a Canterini al bel pestaggio di massa e alle sevizie, successive, alla caserma di Bolzaneto. Ma per Caselli, come disse a Palermo mentre la gente scendeva in strada nei quartieri, contro quelle (meno conosciute) torture, La Barbera era “un uomo la cui eccellente professionalità non può essere messa in discussione”. E ci mancherebbe.
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