Prigionieri | USA – Solidarietà con Luke O’Donovan in carcere per autodifesa contro attacco omofobo

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Luke O’Donovan sta attualmente scontando una condanna a due anni di carcere per essersi difeso da un attacco omofobo.

La vigilia di Capodanno del 2013 Luke O’Donovan si trovava ad una festa in casa a Reynoldstown, un quartiere di Atlanta, Georgia. Durante la festa è stato visto ballare e baciarsi con altri ragazzi. Più tardi, nella notte, un gruppo di persone hanno isolato Luke, iniziandolo ad insultare con epiteti omofobi, agli insulti è seguito un pestaggio. Luke ha tentato diverse volte di fuggire, ma un gruppo tra le 5 e le 12 persone ha continuato ad inseguirlo e picchiarlo per diversi minuti. Durante l’attacco Luke ed altre 5 persone hanno subito ferite da arma da taglio. In seguito all’evento Luke è stato arrestato ed imprigionato con 5 diversi capi d’accusa tra cui aggressione aggravata e tentato omicidio. Ha trascorso due settimane e mezzo in carcere, salvo poi essere rilasciato con severe restrizioni. Nessuna delle altre persone coinvolte nel pestaggio è stata indagata.
Luke è un compagno anarchico e queer di Atlanta in Georgia, nel sud degli Stati Uniti. Al momento del suo arresto era ancora al college e pianificava di iscriversi all’Università Statale della Georgia, piano che ha dovuto abbandonare in seguito a causa di restrizioni, spese legali e spese mediche. Per la stessa ragione ha dovuto abbandonare la casa in cui abitava ad Atlanta, non potendosi più permettere di pagarla.
Il processo contro Luke si è concluso il 12 agosto 2014. Rischiando una condanna di oltre 100 anni se giudicato colpevole da una giuria, Luke ha optato per patteggiare la pena. L’accordo negoziato prevede 2 anni di carcere, seguiti da 8 anni di obbligo di dimora nella contea di Screven, una piccola zona rurale della Georgia con circa 15’000 abitanti. Luke non può entrare nel resto dello Stato, ed in quanto si troverà in condizione di libertà vigilata non potrà uscire dai confini dello Stato. Di fatto dovrà passare 8 anni in condizione di esilio.
Il gruppo di supporto di Luke ha diffuso una chiamata alla solidarietà:

– Vi è necessità di raccogliere fondi: Luke ha deciso di restare vegan anche durante la sua carcerazione (ed al momento non sta ricevendo cibo vegan nonostante le ripetute richieste da parte sua e del suo avvocato), ha quindi necessità di poter acquistare cibo, oltre ovviamente alle spese per francobolli, chiamate telefoniche etc. Dal sito di supporto è possibile fare donazioni dirette che serviranno ad aiutare finanziariamente Luke mentre è rinchiuso

– Scrivete a Luke. Uno degli aspetti peggiori della prigione è l’isolamento, dobbiamo quindi fare in modo che i suoi contatti con il movimento e la comunità non si interrompano. Ogni lettera o messaggio di supporto sono sinceramente apprezzati. Sappiamo già che verrà trasferito due volte nei prossimi mesi, quindi consultate il sito per verificare eventuali cambi di indirizzo

Ad oggi l’indirizzo per scrivergli è:

Luke Patrick O’Donovan
c / o: Fulton County Jail
# 1418937
5N 112
901 Rice Street NW
Atlanta, GA
30318-4938

Per contattare il gruppo di supporto di Luke: letlukego@gmail.com
Sito di supporto: www.letlukego.wordpress.com

Dichiarazione di Luke dopo il processo

Mi chiamo Luke O’Donovan. Nelle prime ore del mattino del 1 Gennaio 2013, sono stato attaccato da un gruppo di uomini ad una festa a causa del mio orientamento sessuale. Nel tentativo di difendermi dall’attacco che ritenevo avrebbe potuto uccidermi ho accoltellato 5 dei miei aggressori, ricevendo 3 coltellate a mia volta. Non è piacevole che delle persone siano state ferite, ma davanti alla scelta di perdere la vita a causa di un attacco motivato dall’odio o lottare, io sceglierò sempre il rifiuto di andarmene sommessamente. Questo rifiuto non è acceso dall’odio per i miei assalitori, ma dal mio amore per la vita. È a causa della mia passione per la vita che sono arrivato al conflitto con i miei assalitori, la stessa passione che è stata poi arrestata dagli sbirri ed ora viene punita da questa corte. Questa passione che loro provano ad incatenare, ad ingabbiare, ad allontanare da me, ma è questa stessa passione che spinge il mio sguardo sempre avanti – oltre l’oscurità. Posso già vedere la luce alla fine di questo tunnel. Arriverò a casa presto.

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