Per tutte le vittime della reazione
Carissima Cronaca,
Tu sai mettere il dito sulla piaga e scovarne il rimedio, quando vuoi, ed è magnifico; ma credi poi che, accertate le cause del malessere e tracciata la via per cui evaderne, il tuo compito sia esaurito; ed hai torto marcio, lasciamelo dire. Il volgo, anche quello dei compagni, è sempre per lo specifico, pel sciroppo Pagliano o per l’Elixir del Cappuccino piuttosto che per le cure ragionali e radicali. Così, nell’ammonimento a non far peggio! hai affacciato una questione gravissima, dimostrando che non è senza soluzione, e questa hai delineato in modo così limpido e così degno che i compagni si attendono sempre che tu incominci; e quegli altri, quelli che hai tradotto alla sbarra, per pudore almeno una volta, si sono taciuti.
Ma poi?
Hai lasciato che i compagni facessero, e non hai più soffiato parola. Comincio io. Non ti mando che un dollaro, ma con questa precisa suggestione: che deve iniziare la rubrica permanente Senza Preferenze Odiose, per tutte le vittime della reazione. Sarà come una tavola di compensazione; e potrà essere anche qualche cosa di meglio. Mostrerà per una parte se e quanto, mentre noi siamo per tutti, altri non siano che pei perseguitati del campanile e della congrega, e ti darà modo di ristabilire l’equilibrio venendo, colla tua solida spassionata imparzialità, in soccorso, a fianco dei dimenticati, dei trascurati, dei malveduti. Ti darà d’altra parte i mezzi con cui sorreggere forme di agitazione meglio dignitose, meglio coerenti ai principi ed ai metodi rivoluzionari, affrancando i compagni di buona volontà dagli appaltatori di manifestazioni bastarde, ripugnanti di compromessi di genuflessioni di contatti vergognosi. E comincia subito! se non vuoi che alla prima occasione si tendano alla nostra buona fede incurabile la pania e la rete.
Tuo: B. Vanzetti
Plymouth, Mass.
[Cronaca sovversiva, 3/2/1917]