Minneapolis, suprematisti bianchi sparano contro il corteo per Jamar Clark

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Una manifestazione di sostegno a Jamal Clark e al movimento Black Lives Matter è stata attaccata con diversi colpi di pistola a Minneapolis. Sarebbero stati alcuni suprematisti bianchi ad aprire il fuoco sul corteo, ferendo almeno 5 persone e non 2 come era stato annunciato dai primi resoconti polizieschi. Fortunatamente nessuno è in pericolo di vita; la sparatoria è avvenuta nel nord della città, in prossimità del distretto di polizia numero 4, dove quotidianamente si stanno tenendo proteste contro quanto avvenuto nei confronti del ragazzo afroamericano.

Sono solo di qualche giorno fa – 15 novembre – i fatti che hanno portato all’omicidio di Clark, vittima di una vera e propria esecuzione da parte delle forze dell’ordine: secondo le ricostruzioni Jamar era a terra, in manette e non era in grado di opporre alcun tipo di resistenza: ciò non gli ha evitato di essere freddato da uno degli agenti che lo avevano fermato.

Responsabili dell’attacco al corteo sarebbero tre persone, le quali vestivano alcune maschere da sci e secondo alcuni testimoni anche giubbotti anti-proiettile; queste persone, riconosciute dai manifestanti per la loro appartenenza alle realtà razziste del white power statunitense, stavano venendo allontanate dal corteo da alcuni manifestanti che ne ritenevano intollerabile la presenza quando hanno aperto il fuoco.

Dopo la sparatoria, la polizia ha di fatto sciolto il corteo, secondo alcuni testimoni anche utilizzando gas lacrimogeni e invitando i manifestanti a terminare le proteste per la loro stessa “sicurezza”: ma non è incredibilmente riuscita a fermare gli attentatori nonostante di fatto tutto si è svolto nelle vicinanze della caserma. Ad ogni modo, una nuova manifestazione è in calendario oggi, in partenza proprio dallo stresso distretto di polizia, per le 14 di oggi (orario americano), con gli organizzatori che hanno annunciato la volontà di ragionare approfonditamente su che tipo di risposta dare a quanto successo oggi.

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/15976-spari-contro-il-corteo-per-jamar-clark-a-minneapolis

 

#BlackLivesMatter, proteste e blocchi a Minneapolis dopo l’omicidio di Jamar Clark

Negli USA continuano le violenze e gli omicidi della polizia a sfondo razziale: l’ultimo episodio è avvenuto domenica mattina a Minneapolis, nello stato del Minnesota, dove un poliziotto ha sparato contro Jamar Clark – un giovane afroamericano di 24 anni – uccidendolo con quella che diversi testimoni hanno descritto come una vera e propria esecuzione.

Come per molti altri episodi di questo tipo, anche in questo caso la versione della polizia e quella dei familiari e delle molte persone presenti sul posto divergono totalmente: le forze dell’ordine hanno affermato che Jamar è stato colpito durante una violenta colluttazione con gli agenti che erano intervenuti sul posto dopo la segnalazione di un litigio tra il giovane afroamericano e la sua fidanzata. I testimoni riferiscono invece che Jamar si trovava a terra, immobilizzato e ammanettato, e non stava opponendo alcun tipo di resistenza quando uno degli agenti gli ha sparato alla testa. Jamar è stato poi trasportato in ospedale e tenuto in vita artificialmente fino alla sua morte, avvenuta la scorsa notte.

Nelle ore immediatamente successive all’omicidio, centinaia di persone hanno iniziato a radunarsi sul posto e si sono poi mosse in corteo per le vie di Minneapolis dietro uno striscione con scritto “Black Lives Matter”, concludendo la manifestazione di fronte alla stazione di polizia più vicina al luogo dell’esecuzione di Jamar al grido di “Stop Killing Us!”. Qui i manifestanti hanno deciso di accamparsi in un presidio permanente all’ingresso della centrale, dichiarando di non volersene andare fino a quando non otterranno giustizia per l’ennesima vittima della violenza e del razzismo della polizia. Il movimento locale di #BlackLivesMatter chiede che vengano resi noti i nomi degli assassini di Jamar, che vengano immediatamente sospesi dal servizio e che vengano diffusi i video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le immagini dell’omicidio.

 

Ieri sera, dopo più di 24 ore di occupazione della stazione, alla notizia che il sindaco di Minneapolis aveva rifiutato queste richieste centinaia di persone si sono nuovamente mosse in corteo in direzione dell’autostrada, dove il traffico è rimasto bloccato per più di un’ora fino all’intervento violento della polizia che ha sgomberato il blocco arrestando 51 manifestanti (tra cui 8 minorenni), il cui rilascio sta ancora proseguendo in queste ore a piccoli gruppi. Una parte dei manifestanti da questa notte attende la liberazione di tutti i fermati all’esterno dell’edificio, mentre prosegue il presidio all’esterno della stazione di polizia.