Il minimo della vita

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Il mondo che abitiamo si è andato via via riempiendo di oggetti prodotti dall’uomo allo scopo di rendere più agevole la vita e il superamento dei limiti che la natura ci impone. Ma quello che in realtà è successo è che il mito del Progresso ha alimentato e sostenuto la corsa al profitto di pochi, ottenuto attraverso il sacrificio di tanti e dell’ambiente di tutti, e che ciò con cui stiamo soffocando le nostre vite e i nostri spazi non solo non ci è davvero utile ma ci impoverisce.

Accettiamo divivere una vita al ribasso lontani dall’individuazione dei nostri desideri, barattiamo l’aspirazione a realizzarli con merci che riempiano il vuoto delle nostre esistenze. Non riusciamo a sostenere le paura che ci affollano la mente e ci affidiamo alle false promesse di sicurezza che ci vengono dagli stessi che ci tengono incatenati.

Non ci chiediamo quali siano le vere cause del disastro che si consuma intorno a noi tra guerre, miseria, avvelenamento dell’ambiente e catastrofi che, provocate o meno che siano dall’attività umana, comunque ci trovano incapaci di affrontarle e sopravvivere. L’abitudine alla delega ci consegna a chi ci vuole convincere che l’unica salvezza sia perfezionare la tecnica e non fermarsi prima che sia troppo tardi.

Notizie Da Nessun Luogo – Bollettino di Critica Anti-Industriale

[Volantino scritto e distribuito a Bologna intorno al 2005]