Si ricorda troppo spesso Lucy Parsons come “moglie di” Albert Parsons, una delle vittime della repressione del caso diHaymarket Square, giustiziato l’11 novembre 1887. Ora la sua lunga vita di lotta non testimonia che la nascita di un potente movimento sociale e sindacale negli Stati Uniti. Ne fu infatti un’attrice di primo ordine, sviluppando un anarco-sindacalismo che associava anticapitalismo, antirazzismo e antisessismo.
Nascita di una militante anarchica
Lucy è nata nel 1853 nel Texas. Meticcia, secondo la sua testimonianza, di un padre indiano Creek e di una madre messicana, senza dubbio anch’essa di origini afro-americane. Orfana a tre anni, un’infanzia da schiava. Incontra Albert Parsons nel 1870, un vecchio soldato confederato pentito. Si sposano illegalmente – le leggi razziste del Texas proibiscono il matrimonio “interrazziale”. Militante contro il razzismo, Albert è esposto: è minacciato di impiccagione, si prende una pallottola nella gamba. Sua moglie e lui temono per la loro vita e fuggono Waco per Chicago, nel 1873.
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