Cebete – Fedone, eri anche tu accanto a Demochole* il giorno in cui venne condotto dalla prigione al supplizio, oppure hai il resoconto di qualcuno? Fedone – Non ero là, Cebete, perché i magistrati avevano proibito ai discepoli di Demochole di stargli accanto e le guardie stazionavano sulle strade per allontanarci dalla città. Ma Xantos, che era incaricato della sorveglianza della prigione e che del resto è un uomo gentile e giusto, mi ha raccontato esattamente quanto è accaduto. Cebete – Cosa ha detto Demochole prima di morire e in che modo è morto? Mi piacerebbe saperlo. Continue reading L’anarchia→
Un inedito assoluto di un autore molto interessante quanto del tutto sconosciuto nel nostro paese e su cui ritorneremo numerose volte per presentare oltre alla sua biografia anche resoconti delle sue opere e naturalmente come è ora il nostro caso, delle opere vere e proprie, non ristampate da moltissimi decenni, molto più spesso invece, inedite del tutto. La Rivolta delle Macchine [La Révolte des Machines], è quel che oggi chiameremmo un racconto di fantascienza o come sarebbe più giusto, visto che abbiamo frequentato, a suo tempo i migliori autori e critici del genere letterario, scientific romance [romanzo scientifico], alla Jules Verne o alla Albert Robida o alla Herbert G. Wells, ecc. se non fosse che Han Ryner non scrive mai senza aver sempre ben presente, da buon anarco-stoico, il suo imperativo etico più pressante: invitare ad un approccio critico dell’esistente che coinvolga il singolo e le collettività in un rapporto senz’altro dinamico. Continue reading La Rivolta delle Macchine→
El obrero, cuya fuerza y musculatura son tan admiradas por los pálidos y enclenques hijos de los ricos, y que sin embargo cuya labor apenas le trae suficiente como para mantener al lobo de la inanición tras la puerta, se casa solo para tener una esposa y ama de casa, quien debe trabajar como esclava desde la mañana hasta la noche, quien debe hacer todo esfuerzo por mantener bajos los gastos. Sus nervios están tan cansados por el continuo esfuerzo por hacer que el lamentable salario de su esposo les sustente a ambos, que se torna ella irritable y ya no logra esconder su deseo de afecto por su señor y amo, quien, ¡ay! pronto llega a la conclusión de que sus esperanzas y planes se han perdido, y entonces comienza prácticamente a pensar que el matrimonio es un fracaso. Continue reading Anarquía y la cuestión sexual→
by John Most and Emma Goldman
To most Americans Anarchy is an evil-sounding word — another name for wickedness, perversity, and chaos. Anarchists are looked upon as a herd of uncombed, unwashed, and vile ruffians, bent on killing the rich and dividng their capital. Anarchy, however, to its followers actually signifies a social theory which regards the union of order with the absense of all government of man by man; in short, it means perfect individual liberty.
If the meaning of Anarchy has so far been interpreted as a state of the greatest disorder, it is because people have been taught that their affairs are regulated, that they are ruled wisely, and that authority is a necessity. Continue reading Anarchy Defended by Anarchists→
Altro superbo articolo di Zo d’Axa, molto attuale: l’uso a scopo di distrazione di massa di fatti scabrosi trattati dalla stampa senza vergogna con particolari macabri e raccapriccianti. Profitti gonfiati a dismisura da una parte dalle vendite che arrivano a triplicare e rincretinimento ulteriore delle già non sveglie masse proletarie o piccolo borghesi, per non parlare appunto dell’ottima utilità garantita dal non parlare o approfondire i crimini e gli scandali del potere che a memoria d’uomo non sono mai mancati. A rimediare a tutto ciò provvede l’autore di questo breve articolo di giornalismo impegnato e militante, che sbeffeggia con un inizio ad effetto la stampa sensazionalistica di ogni epoca e riporta alle sue coordinate sociali, e non ad un piano astratto ed ineffabile, la genesi sociale di queste figure di criminali. Sarcasmo e sdegno come al solito sono felicemente intrecciati dall’autore che firma un altro piccolo capolavoro di giornalismo impegnato e di denuncia, praticamente quasi della vera e propria letteratura. Continue reading Dieci assassinii per un soldo→
It almost happened that the Commissariat of Clichy — this police office that has served as the backdrop for legendary cases of the third degree — met its end in an apotheosis of dynamite. Continue reading The Case of the Dog→
Altro superbo articolo di Zo d’Axa, molto attuale: l’uso a scopo di distrazione di massa di fatti scabrosi trattati dalla stampa senza vergogna con particolari macabri e raccapriccianti. Profitti gonfiati a dismisura da una parte dalle vendite che arrivano a triplicare e rincretinimento ulteriore delle già non sveglie masse proletarie o piccolo borghesi, per non parlare appunto dell’ottima utilità garantita dal non parlare o approfondire i crimini e gli scandali del potere che a memoria d’uomo non sono mai mancati. A rimediare a tutto ciò provvede l’autore di questo breve articolo di giornalismo impegnato e militante, che sbeffeggia con un inizio ad effetto la stampa sensazionalistica di ogni epoca e riporta alle sue coordinate sociali, e non ad un piano astratto ed ineffabile, la genesi sociale di queste figure di criminali. Sarcasmo e sdegno come al solito sono felicemente intrecciati dall’autore che firma un altro piccolo capolavoro di giornalismo impegnato e di denuncia, praticamente quasi della vera e propria letteratura. Continue reading Dieci assassinii per un soldo→
Back then, Durdonc, the Great Engineer of Europe, believed he had found the principle that would allow him to eliminate all human labor. But his initial experiment killed him before the secret was discovered. Continue reading The Revolt of the Machines→
El Siguiente textofuepublicado originalmente en ‘La Voz de la Mujer, Periódico Comunista Anárquico‘, Nº 5, Buenos Aires, mayo 15 de 1896. La voz de la mujer, es el primer órgano de prensa anarcofeminista del que se conocen registros en sudamérica, tuvo una duración de 9 números y fue fundado por la anarquista Virginia Bolten en 1896.
Sí, educadlos bien si queréis que sean hombres libres, de nobles sentimientos; para que luchen para obtener su completa libertad y no tengan que luchar por la existencia. Pero debéis darle una educación sana y no la llamada educación o moral burguesa, porque la moral burguesa es una moral corrompida y falsa, y además es la que contribuye a tener sujetos a vuestros hijos a la cadena de la esclavitud. Continue reading Texto anarcofeminista: ¡Madres, educad bien a vuestros hijos! (1896)→
Companions,
Although I am not well known to you, you know that I am an anarchist. I am writing this letter to you to protest against the insanities that must have leaked out about me in particular and about the anarchists in general in all different kinds of newspapers which joined together to say, when I was arrested, that I was an ex-convict and had already been convicted of theft. As if you could call someone a thief who was a worker who had nothing but misery whereas for me theft does not exist except in the exploitation of man by man, in short, in the existence of everyone who lives at the expense of the producing class. Continue reading A Letter from Mazas Prison→