Tag Archives: 1988

The moral split

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Alfredo M. Bonanno

It is not enough for an action simply to be considered ‘right’ in order for it to be carried out. Other elements, such as the underlying moral judgement, are involved, which have nothing to do with the validity of the action. This becomes obvious when you see the difficulty many comrades have in carrying out actions that in themselves are in no way exceptional.

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Non-news about drugs (en/fr)

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Alfredo M. Bonanno

There are at least two ways to make music. The negative one and the positive one. We can screech as long as we like on the strings of a violin and still not succeed in making what comes out music. But a whole portfolio of scores of the great composers still does not make a musician. It follows that one should not pay attention to how things are said as much as to what is being said.

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Il progetto rivoluzionario

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Alfredo M. Bonanno

enzialità esplosiva iniziale (la quale diventa misera cosa in assenza dei mezzi di fondo di cui parlavamo prima) deve successivamente essere ricondotta all’interno dei limiti della tecnica in senso stretto, deve diventare parola, pagina, figura, suono, forma, oggetto. In caso contrario, fuori degli schemi di questa piccola prigione comunicativa, essa resta abbandonata e dispersa nel mare dell’incommensurabilità.

E infine, un’ultima cosa: la materialità. La capacità, cioè, di cogliere il fondamento materiale, reale, di quello che ci circonda. Ad esempio, la capacità di capire che per agire occorrono mezzi idonei all’azione non è cosa semplice. La faccenda dei mezzi sembra molto chiara, ma causa malcomprensioni. Prendiamo il caso dei soldi. Non c’è dubbio che senza soldi non si possono fare le cose che vogliamo fare. Non c’è dubbio che un rivoluzionario non può chiedere finanziamenti allo Stato per costruire quei progetti diretti a distruggere lo Stato stesso. Non può chiederli per un motivo etico e poi per un motivo logico (lo Stato non glieli darebbe).
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Internazionalismo pratico

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Alfredo M. Bonanno
Il capitale, nelle sue molteplici espressioni, sia a livello di formazione economico-sociale, sia a livello di progettualità repressiva e di controllo, si estende su tutta la superficie del globo, nessun piccolo recesso geografico escluso. Ciò comporta, com’è ormai comunemente accettato, un processo relazionale costante, nel senso che non c’è azione, qui, in questa parte del mondo, che non si possa porre, e di fatto non si ponga, in relazione con le situazioni di tutte le altri parti del mondo. Ciò determina conseguenze, spesso non visibili a livello immediato, ma che si insinuano nei rapporti del capitale e ne modificano i processi.

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La frattura morale – Alfredo M. Bonanno

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Che un’azione sia considerata “giusta” non è elemento sufficiente di giudizio perché venga posta in atto, eseguita. Perché ciò avvenga occorrono altri elementi, alcuni dei quali, come la considerazione morale di fondo, sono del tutto estranei alla obiettiva fondatezza e “giustezza” dell’azione stessa.

Ciò è visibile nelle difficoltà che tutti i compagni riscontrano nel momento in cui si trovano ad intraprendere azioni che a lume della sola luce logica sembrano ineccepibili.

Si tratta, come cercherò di dimostrare qui, di un ostacolo morale che bisogna superare, un ostacolo che porta diritto alla creazione di una vera e propria “frattura” morale, con conseguenze non sempre facili a prevedere.

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