Udine, 1° maggio 2016
«Il massimo compito dell’uomo non è il lavoro, ma la libera creatività».
Max Stirner
Rintanato in casa per non sentirli, li immagino, quasi li odo, gli schiamazzi della folla festante. Evviva il lavoro! Schiavi moriremo, e felici! Evviva la schiavitù salariata! Folle informi, dove l’uno si confonde con l’altro, gli è speculare, gli si sovrappone, dove l’unico è molti perché ha scelto di morire, così nella morte meccanizzata, del corpo come dello spirito, della fabbrica, così nel passeggiare beati sotto stendardi di corporazioni vigliacche, idolatranti il lavoro e, come se non bastasse, collaborazioniste di professione con il nemico, con lo Stato e il suo Capitale, fagocitanti sezione apposite per aguzzini in divisa, di dentro e di fuori le mura delle galere, come se si trattasse di un qualunque lavoro.
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