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Conto corrente per gli arrestati del 20 maggio

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Più di un mese è ormai passato dal giorno degli arresti di Luigi, Paolo, Toshi ed Erika accusati di essersi opposti a una retata avvenuta a Torino nel febbraio scorso. Luigi e Erika sono attualmente agli arresti domiciliari come Marco, inizialmente sfuggito al mandato di cattura e arrestato dopo qualche settimana, e sono state imposte loro tutte le restrizioni per cui non possono vedere persone diverse dai loro conviventi. Paolo e Toshi sono invece ancora rinchiusi in carceri lontane da Torino. Nella stessa operazione sono stati allontanati dalla città, attraverso dei divieti di dimora, Beppe, Antonio, Mau e Herman.
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Tutti trasferiti

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In seguito alla decisione del Tribunale del Riesame di tenere Paolo, Erika, Toshi e Marco in carcere, è stato disposto il trasferimento dei compagni dal carcere delle Vallette.

Purtroppo non sappiamo ancora dove siano stati portati tutti, per adesso l’unico indirizzo sicuro è quello di Erika, alla quale potete scrivere a Vercelli:

  • Erika Carretto – c/o C.C. Via del Rollone, 19 – 13100 Vercelli.

 

Aggiornamento. Ecco anche i nuovi indirizzi di Marco, Paolo e Toshi

  • Marco Pisano – c/o C.C. Corso Vercelli, 165 – 10015 Ivrea (TO)
  • Paolo Milan – c/o C.C. Via Sforzesca, 49 – 28100 Novara
  • Toshiyuki Hosokawa – c/o C.C. Viale dei Tigli, 14 – 13900 Biella

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Ancora in carcere

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È arrivato questo pomeriggio, un po’ prima di quando lo si aspettasse, l’esito dell’udienza di giovedì durante la quale i difensori di Paolo, Erika, Toshi, Luigi e Marco hanno chiesto al Tribunale del Riesame la revoca delle misure cautelari emesse contro di loro in seguito all’opposizione alla retata del 2 febbraio scorso. E l’esito è pessimo, a conferma, tra le altre cose, di quanti siano numerosi i dipendenti del Palazzo di Giustizia completamente proni ai voleri della Procura: Paolo, Erika, Toshi e Marco rimangono in cella, mentre per il solo Luigi la carcerazione preventiva si svolgerà da oggi ai domiciliari (ma con tutte le restrizioni, per cui non potrà comunicare con nessuno se non con i propri conviventi). Non cambia neanche la situazione per l’unico compagno con divieto di dimora del quale si è discusso durante l’udienza di giovedì. Le motivazioni della decisione del Tribunale saranno rese note invece nei prossimi giorni.
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Sul luogo del delitto

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Ieri pomeriggio decine di complici e solidali con Erika, Paolo, Luigi e Toshi si sono ritrovati in una parte specifica delle strade di Aurora: quella in cui tante volte si svolgono retate contro i senza-documenti. Proprio per uno di questi episodi i nostri compagni sono stati arrestati, per aver provato ancora una volta a ostacolare il lutulento lavoro di deportazione che la polizia svolge meticolosamente in tutto il quartiere. L’incrocio tra Corso Giulio Cesare e Corso Emilia, il posto scelto per l’iniziativa, è tuttavia un punto ancor più sensibile nella mappa quotidiana di chi vive da queste parti. E se è vero che crocchi di persone tutti i giorni si radunano là vicino per far due chiacchere davanti ai vari mini market internazionali, kebabbari e frullaterie, lo è anche il fatto che molti tra loro, quelli senza carte in regola, devono sempre tener alta l’attenzione. Il pericolo di trovarsi all’improvviso la via serrata dai cellulari delle forze dell’ordine, di finire reclusi nel Cie, è sempre dietro l’angolo.
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Si comincia. Un breve resoconto e un nuovo appuntamento

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Comincia a correre la solidarietà per i quattro arrestati di questa mattina. Dopo l’assemblea all’Asilo di questo pomeriggio, partecipata da tanti compagni ma anche da abitanti delle occupazioni abitative della zona, una cinquantina di solidali si sono spostati sotto al Cie di corso Brunelleschi di fronte al quale, nonostante la pioggia fortissima, hanno dato vita ad un rumorosissimo saluto: l’ostilità alla macchina delle espulsioni è uno dei fili importanti delle lotte di questi anni, della lotta dei quattro arrestati e di tanti altri, e nessun mandato di cattura riuscirà a spezzarlo. Le lotte, poi, si intrecciano e il saluto di questo pomeriggio è stato indirizzato anche a due degli abitanti della casa di Via Soana, che proprio nel Cie son stati rinchiusi dopo lo sgombero di ieri mattina. Poco prima, Radio Blackout trasmetteva in diretta proprio la testimonianza di uno di loro:
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Le carte e le lotte. Ancora sugli arresti di questa mattina

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A qualche ora di distanza siamo in grado di dirvi qualche cosa di più dettagliato intorno agli arresti di questa mattina. I dati, i nomi e le accuse, intanto: la polizia è riuscita ad arrestare Erika, Paolo, Toshi e Luigi mentre Marco, fortunatamente, è uccel di bosco. Qualcuno è stato preso a casa propria, qualcun altro – pedinato, evidentemente, dagli scorsi giorni – a casa di amici. La polizia ha fatto irruzione anche nella casa occupata di via Lanino a cercare chi mancava e a notificare il divieto di dimora a un suo coimputato. Non sappiamo ancora se saranno portati alle Vallette o, come è già successo in passato in casi analoghi, in altre carceri più lontane: ve lo comunicheremo appena possibile. I divieti di dimora, cinque in tutto, sono da Torino e provincia. L’episodio che viene contestato ai compagni ve l’abbiamo già raccontato al tempo qui su Macerie: i fatti di quella sera sono stati riassunti dall’accusa nei capi di imputazione di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata, con tutte le aggravanti del caso (il numero di persone intervenute, e il fatto che qualcuno degli intervenuti fosse “travisato”). Loretta Bianco, il Gip che ha convalidato gli arresti, ha firmato le carte esattamente tre settimane fa rimandandole al Pm – che secondo quanto dicono i lanci di agenzia sarebbe il solito Rinaudo – per l’esecuzione. Ad arresti convalidati, dunque, bisognerà aspettare qualche settimana per avere novità da un punto di vista giudiziario.
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