Riceviamo e diffondiamo un manifesto realizzato in solidarietà con compagne e compagni arrestati, sottoposti a misure cautelari e inquisiti all’interno dell’operazione repressiva del 3 giugno a Torino.
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Riceviamo e diffondiamo un manifesto realizzato in solidarietà con compagne e compagni arrestati, sottoposti a misure cautelari e inquisiti all’interno dell’operazione repressiva del 3 giugno a Torino.
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Dopo la concitazione della giornata di ieri, passata a cercare di capire dove fossero stati dirottati i vari arrestati, proviamo ad abbozzare alcune riflessioni in merito a quest’ultima inchiesta, che, un po’ per il gran numero di indagati (111) e di persone sottoposte a misure cautelari (29), un po’ per la peculiarità dei capi di imputazione, merita un’analisi più approfondita.
I padroni di Torino e i loro servi della questura hanno mosso un attacco rivolto contro chi supporta e promuove l’auto-organizzazione e la diffusione del conflitto, della resistenza e della riappropriazione.
Un’operazione repressiva per amputare pezzi del loro nemico e rinchiuderli in galera, per cercare di frenare con la paura il dilagare di pratiche relazioni.
Venerdi’ giugno 2014, ore 1.
Per organizzare le prossime iniziative di Solidarieta’ con gli/e arrestati/e e indagati/e.
Assemblea all’ASILO Occupato in Via Alessandria 12, Torino
SEGUONO I CONTATTI DI CUI ABBIAMO AVUTO CONFERMA:
Daniele Altoè C.C. Piazza Don Soria, 37 – 15121 Alessandria (NON E’ AL SAN MICHELE)
Andrea Ventrella C.C. Via Port’Aurea, 57 – 48100 Ravenna
Paolo Milan C.C. Brissogne, Loc. Les Iles, 150 – 11020 Aosta
Marianna Valenti C.C. Lorusso e Cutugno, Via Aglietta, 35 – 10151 Torino
Nicco,
Chiara, Claudio, prigionieri No Tav raggiunti da nuove misure
cautelari, rimangono nelle galere in cui erano precedentemente detenuti:
Claudio Alberto C.C. Via Arginone 327 – 44122 Ferrara
Niccolò Blasi C.C. Via Casale San Michele 50 – 15100 Alessandria
Chiara Zenobi C.C. Via Bartolo Longo 92 – 00156 Roma
APPENA POSSIBILE AGGIORNEREMO CON I CONTATTI MANCANTI
Dalle prime ore della mattina di oggi, 3 giugno 2014, è scattata un’operazione repressiva orchestrata dalla pm Pedrotta e dal pm “frammassone” Rinaudo, contro diverse realtà conflittuali anarchiche e antiautoritarie. Digos e carabinieri hanno effettuato 25 perquisizioni a Torino e in Piemonte, tra cui quelle dell’Asilo Occupato e dell’occupazione abitativa di via Lanino, oltre alla notifica e all’esecuzione di diverse misure cautelari: 11 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma. Vi sarebbero complessivamente 111 indagati e i reati contestati vanno dal “sequestro di persona” (per aver accerchiato un ufficiale giudiziario durante uno sfratto?) all’estorsione (per avergli chiesto di estrarre dalla fondina e consegnare la propria penna?)… passando per “danneggiamento”, “resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale”, “minacce” e “occupazione di edifici”; la scelta strategica degli inquisitori non prevede l’utilizzo di strumenti quali i reati associativi, bensì il “concorso” nella commissione dei suddetti reati.
Fondamentalmente un’inchiesta imbastita con la pretesa di compiacere i grandi poteri della città: palazzinari, banchieri, cementificatori e Partito Democratico, che notoriamente a Torino si sovrappongono e si miscelano senza soluzione di continuità.
Le accuse mosse contro compagne e compagni riguarderebbero principalmente le pratiche di resistenza agli sfratti (dai picchetti all’occupazione della sede degli ufficiali giudiziari), i cortei spontanei e gli attacchi alle sedi del Pd degli ultimi mesi, nel tentativo di sedare a colpi di misure cautelari chi, in diversi quartieri cittadini, sta promuovendo l’autorganizzazione di sfruttati e sfrattati nella riappropriazione di spazi abitativi, nella lotta contro la gentrification, contro la speculazione edilizia e contro i soggetti politici e finanziari che saccheggiano ovunque le nostre esistenze.
Aggiornamento: dopo ore di resistenza sul tetto gli sbirri lasciano l’Asilo Occupato e anche via Lanino resta in mano agli occupanti e alle famiglie che la abitano.
L’invito è quello di passare in via Alessandria 12 per contribuire a sistemare la devastazione lasciata dai servi in divisa.
ASSEMBLEA APERTA ALLE 17.30 ALL’ASILO OCCUPATO – a seguire cena benefit arrestati e indagati