Tag Archives: Pierleone Porcu

I Mutanti della delegittimazione

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Nella ricerca di un ordine sociale nuovo che li rassicuri, i sostenitori della delegittimazione riconfermano la validità dei valori su cui si basa il progetto dominante di produzione e controllo. Al massimo sono o potrebbero essere degli ottimi riformatori di una società basata sulla ragione e non sulla violenza e la sopraffazione.

I fautori delle pratiche della delegittimazione sono soggetti reattivi che basano la propria lotta sul raggiungimento dei valori esistenti e stabiliti, aspirano in sostanza a realizzare un ordine razionale in modo da generare un processo di giustizia sociale più equa. Intendono così sul piano del linguaggio dei diritti misurarsi con lo Stato.
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LOS ANGELES – NO JUSTICE, NO PEACE – VIOLENT REVOLT

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di Pier Leone Porcu

L’ANTECEDENTE

Il 4 marzo scorso, le principali reti televisive americane trasmettevano un significativo filmato che mostrava quattro agenti bianchi in borghese del Dipartimento di polizia di Los Angeles intenti a infierire brutalmente con bastoni, manici di pistola e calci sul giovane nero Rodney King che giaceva esangue a terra vicino ad un’auto. Il filmato, girato casualmente con una video camera dall’operatore dilettante George Hollyday, pubblica statunitense, attraverso i teleschermi, la realtà di ciò che si è trasformata la guerra contro il crimine e il narcotraffico proclamata da rambo Bush in ogni angolo degli USA.
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DELLA RAGIONE E DELLA FOLLIA

di Pier Leone Porcu

Immersi nella solarità della ragione abbiamo lasciato che il mondo senza più ombre divenisse un sole, e l’anima uno specchio deserto. Così, domina ovunque il suo ordine, e nessuno distoglie mai lo sguardo da quell’utile quotidiano che ne regola il suo svolgersi, ben addentro a quell’unico modo di pensare rimasto in circolazione: il calcolare.
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FRAMMENTI DI VIAGGIO D’UN SORDOMUTO IN APNEA

di Pier Leone Porcu

1. L’uomo desidera in cuor suo poter contemplare il proprio fuoco domestico e crogiolarsi nel suo tepore. Quando gli capita di scorgersi ad ascoltare i suoni della notte, diventa teso come un gatto. Aspetta impaziente che la luce del nuovo giorno lo strappi alla sua angoscia, e se non fosse così, sarebbe incapace di accettare la propria isola per quella che è, anzi gli parrebbe la più terribile e insopportabile delle prigioni. E a patto che ignori può essere felice, in misura che sa, tutto ciò lo rattrista.
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Il nemico e i suoi dintorni

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Non è compito facile, nè è comodo il perseverare, quando tutto implica il sapere con se stessi di dover resistere quotidianamente alle piccole soddisfazioni allettatrici del vivere comodo e spensierato. È difficile lottare con costanza mantenendo intatta e incorrotta la propria volontà di non cedere ai compromessi.

La lotta è aspra, dura, aperta, violenta, procura dolore e indurisce i cuori. Molte volte non vi è nulla di piacevole né di soddisfacente, salvo il sapere con noi stessi, che su questa strada passa la nostra autoliberazione individuale e sociale.
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Il nemico e i suoi dintorni

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Non è compito facile, nè è comodo il perseverare, quando tutto implica il sapere con se stessi di dover resistere quotidianamente alle piccole soddisfazioni allettatrici del vivere comodo e spensierato. È difficile lottare con costanza mantenendo intatta e incorrotta la propria volontà di non cedere ai compromessi.
La lotta è aspra, dura, aperta, violenta, procura dolore e indurisce i cuori. Molte volte non vi è nulla di piacevole né di soddisfacente, salvo il sapere con noi stessi, che su questa strada passa la nostra autoliberazione individuale e sociale.
Non dobbiamo mai dimenticare che ogni qualvolta si cerca il compromesso, la mediazione in cambio di un po’ di tregua, ci si confonde, ci si accosta al nemico che combattiamo, fino a divenire un suo utile supporto, simili in tutto e per tutto a quelle forze che giornalmente lo sostengono.
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Il Governo dei giudici e la fine del garantismo

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Viviamo ormai in un paese d’indagati e di indagatori, ove gli indagatori diventano a loro volta indagati. L’informazione non fa che registrare questa situazione nel modo più palese possibile, affermando tutto e il contrario di tutto, a seconda di quello che è l’andamento prevalente nel borsino di affari legato al governo della magistratura. E’ noto l’interscambio tra scoop, inchiesta giudiziaria e relativa denuncia, ora di questo ora di quell’indagato o indagatore per violazione del segreto istruttorio. Così si costruiscono le carriere tanto del giornalista quanto del magistrato, che corrono in questo modo in parallelo.
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Giustizia o Libertà

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Pier Leone Porcu

La giustizia è il belante agnello agitato come “capro espiatorio” sulla piazza alle torme di impotenti risentiti, nelle giornate di quaresima sociale. La giustizia è sempre quella orrenda maschera crocifissa che sta appesa alle pareti delle aule di tribunale. La sua è sempre e solo una vendetta presa sulla vita che ha voluto escluderla da sé. E’ una triste carnevalata che obbliga l’uomo che la insegue a farsi carceriere di una folla di sogni impossibili e di speranze inesaudite. E, nella finzione del giudice o dell’imputato, sottrae l’uomo alla febbre del vivere reale, per farne un essere ancorato a quel vitreo regno dell’immobile, del già fatto, del già divenuto, che è quel che è e più non muta. La giustizia è una bestemmia, un attaccar discorsi con lo sputo. La sua compattezza è limite generatore di un orizzonte: il codice penale come misura su cui si regge ogni ordine sociale. E due sono le forze che essa impiega per soffocare l’individuo: La legge e la morale.
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AND WE WILL ALWAYS BE READY TO STORM THE HEAVENS AGAIN (Against amnesty)

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Introduction
The Italian State had taken care to manage the vacuum left by the broken revolutionary movement long before revolutionaries started thinking about it. So anyone who starts shouting that any means are valid in order to free comrades from prison, should not complain afterwards that they find themselves standing alongside docile creatures who are no more than tools in the hands of power.
Recently in the Italian political scene truth and lies have been intermingled as never before, to the point of becoming a spectacle of different positions democratically produced by the government and the institutional opposition aimed at holding the attention of uniformed revolutionaries.
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Third World – the Gulag of Capital (Pierleone Porcu)

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THE ECONOMIC and social situation in the countries of the Third World has in no way changed from the beginning of the eighties, in fact it has regressed frighteningly, accentuating the inequality between rich and poor countries more and more. Underdeveloped countries exist where the income, consumerism and investment have gone back to the level of the seventies, and others, such as the poorest African countries, have even sunk back to the level of the sixties.
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