Ieri pomeriggio decine di complici e solidali con Erika, Paolo, Luigi e Toshi si sono ritrovati in una parte specifica delle strade di Aurora: quella in cui tante volte si svolgono retate contro i senza-documenti. Proprio per uno di questi episodi i nostri compagni sono stati arrestati, per aver provato ancora una volta a ostacolare il lutulento lavoro di deportazione che la polizia svolge meticolosamente in tutto il quartiere. L’incrocio tra Corso Giulio Cesare e Corso Emilia, il posto scelto per l’iniziativa, è tuttavia un punto ancor più sensibile nella mappa quotidiana di chi vive da queste parti. E se è vero che crocchi di persone tutti i giorni si radunano là vicino per far due chiacchere davanti ai vari mini market internazionali, kebabbari e frullaterie, lo è anche il fatto che molti tra loro, quelli senza carte in regola, devono sempre tener alta l’attenzione. Il pericolo di trovarsi all’improvviso la via serrata dai cellulari delle forze dell’ordine, di finire reclusi nel Cie, è sempre dietro l’angolo.
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Si comincia. Un breve resoconto e un nuovo appuntamento
Comincia a correre la solidarietà per i quattro arrestati di questa mattina. Dopo l’assemblea all’Asilo di questo pomeriggio, partecipata da tanti compagni ma anche da abitanti delle occupazioni abitative della zona, una cinquantina di solidali si sono spostati sotto al Cie di corso Brunelleschi di fronte al quale, nonostante la pioggia fortissima, hanno dato vita ad un rumorosissimo saluto: l’ostilità alla macchina delle espulsioni è uno dei fili importanti delle lotte di questi anni, della lotta dei quattro arrestati e di tanti altri, e nessun mandato di cattura riuscirà a spezzarlo. Le lotte, poi, si intrecciano e il saluto di questo pomeriggio è stato indirizzato anche a due degli abitanti della casa di Via Soana, che proprio nel Cie son stati rinchiusi dopo lo sgombero di ieri mattina. Poco prima, Radio Blackout trasmetteva in diretta proprio la testimonianza di uno di loro:
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Le carte e le lotte. Ancora sugli arresti di questa mattina
A qualche ora di distanza siamo in grado di dirvi qualche cosa di più dettagliato intorno agli arresti di questa mattina. I dati, i nomi e le accuse, intanto: la polizia è riuscita ad arrestare Erika, Paolo, Toshi e Luigi mentre Marco, fortunatamente, è uccel di bosco. Qualcuno è stato preso a casa propria, qualcun altro – pedinato, evidentemente, dagli scorsi giorni – a casa di amici. La polizia ha fatto irruzione anche nella casa occupata di via Lanino a cercare chi mancava e a notificare il divieto di dimora a un suo coimputato. Non sappiamo ancora se saranno portati alle Vallette o, come è già successo in passato in casi analoghi, in altre carceri più lontane: ve lo comunicheremo appena possibile. I divieti di dimora, cinque in tutto, sono da Torino e provincia. L’episodio che viene contestato ai compagni ve l’abbiamo già raccontato al tempo qui su Macerie: i fatti di quella sera sono stati riassunti dall’accusa nei capi di imputazione di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata, con tutte le aggravanti del caso (il numero di persone intervenute, e il fatto che qualcuno degli intervenuti fosse “travisato”). Loretta Bianco, il Gip che ha convalidato gli arresti, ha firmato le carte esattamente tre settimane fa rimandandole al Pm – che secondo quanto dicono i lanci di agenzia sarebbe il solito Rinaudo – per l’esecuzione. Ad arresti convalidati, dunque, bisognerà aspettare qualche settimana per avere novità da un punto di vista giudiziario.
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Prigionieri | 3 giugno – Toshi ai domiciliari
Apprendiamo che Toshi, compagno in carcere dal 3 giugno per l’operazione repressiva contro la lotta agli sfratti in quel di Torino, è finalmente uscito dal carcere. Per lui sono stati tuttavia disposti gli arresti domiciliari con diverse restrizioni, mentre Andrea, Fabio, Michele, Paolo e nuovamente Marianna sono prigionieri in carcere.
Tutte e tutti liberi e in strada!
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Italy – Words by anarchist comrade Toshi on the protest in the prison of Aosta, where he’s being held.
From informa-azione.info
Translated by act for freedom now
We received some extracts of a letter written by Toshi, an anarchist comrade held in the prison of Brissogne (Aosta) following the repressive operation against resistance to eviction orders (Turin, 3rd June 2014). In recent weeks several prisoners had been protesting at the increase of the price of gas canisters imposed by IAS Morgante Srl (a subsidiary of giant Arturo Berselli Spa) by refusing to buy prison supplies.
Brissogne, 02/09/14
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Prigionieri – Lettera di Toshi sullo sciopero della spesa nel carcere di Aosta
Riceviamo alcuni estratti da una lettera di Toshi, compagno prigioniero nel carcere di Brissogne (Aosta) in seguito all’operazione repressiva del 3 giugno contro la resistenza agli sfratti. Nelle ultime settimane, diversi prigionieri della galera aostana, in risposta alrincaro delle bombole del gas praticato della IAS Morgante Srl (associata alla grande monopolista Arturo Berselli Spa), avevano attuato uno sciopero della spesa.
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Note a caldo sugli arresti
Dopo la concitazione della giornata di ieri, passata a cercare di capire dove fossero stati dirottati i vari arrestati, proviamo ad abbozzare alcune riflessioni in merito a quest’ultima inchiesta, che, un po’ per il gran numero di indagati (111) e di persone sottoposte a misure cautelari (29), un po’ per la peculiarità dei capi di imputazione, merita un’analisi più approfondita.