From RadioAzione
Translated by act for freedom now
On 13th June 2012, ‘Operazione Ardire’ leads to raids on dozens of homes and the arrest of 8 comrades in Italy (Katia, Sergio, Alessandro, Giuseppe, Paola, Giulia, Stefano, Elisa) and 2 abroad (Marco Camenisch and Gabriel Pombo da Silva, who have been imprisoned for 23 and 29 years respectively, the former in Switzerland and the latter in Spain). The 8 comrades are now [February 2014] out of jail even if they are still being charged with articles 280bis, 270bis and 302 (‘attack’, ‘subversive association’ and ‘instigation to committing crime’, all this with purposes of terrorism, but the specific charges are not the same for all the comrades, the only common denominator being article 270bis). Since last year two different prosecutors have been dealing with these dangerous ‘terrorists’. Masterminded by prosecutor Comodi from Perugia, the investigation was in part taken on by prosecutor Pradella from Milano.
In August 2012 Stefano and Elisa should be released but they remain in jail as they got another order of remand in custody issued by prosecutor Comodi, who not having much in her hands invents a ‘danger of escape’ in order to justify the second arrest in a month and a half. During the review trial in September 2012, the prosecution from Perugia declares its territorial incompetence and here comes in the prosecution of Milan. At the court of cassation in December 2012, the declaration of territorial incompetence of the prosecution of Perugia is also extended to Giuseppe, Sergio and Katia. From this moment on, the two prosecutions work separately: while Katia, Sergio, Giuseppe, Stefano and Elisa become part of the ‘Milan investigation’, Alessandro, Paola and Giulia continue to be investigated by the prosecutor of Perugia, with one exception (whose reasons are unknown to us nor do we want to understand them as we are not interested in the intricacies of the law): Alessandro is being investigated by both prosecutors.
In February and March 2013 respectively, Paola and Giulia are granted house arrest, which ends without restrictions on 13th June 2013, after exactly a year of imprisonment. On the same day the door of the cage also opens to Alessandro and Giuseppe, but the comrades are subjected to restrictions: travel ban, obligation to live in their hometowns and reporting twice (!!!) to the police station. The same restrictions are inflicted on Stefano and Elisa, who are released on 7th September [2013], and Sergio, released on 20th December [2013].
Therefore 5 comrades [Alessandro, Giuseppe, Stefano, Elisa and Sergio] are currently being subjected to heavy restrictions. On 17th January 2014 the preliminary hearing for Alessandro, Paola and Giulia is held in Perugia, after it had been postponed a number of times: ‘not to be prosecuted in relation to the charges of article 270bis’! The charges of damage with the aggravating circumstances of terrorism are still in place. Unfortunately the restrictions on Alessandro cannot be lifted as he is also being investigated by the prosecutor of Milan, which hasn’t closed the preliminary investigation after over three years.
As for Marco and Gabriel, their situation is not at all clear and we can’t provide a proper update. In a year and a half Marco has never got any order of remand in custody and his name ‘only’ appears in the original order of remand in custody. As for Gabriel they never forgot his ‘debt’ with the Italian justice; but neither Germany (where he was detained at the time of this repressive operation) nor Spain have so far allowed his extradition to Italy, in spite of the fact that this has been expressly requested.
Elisa Di Bernardo
http://actforfree.nostate.net/?p=16206#more-16206
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Operazione “Ardire”: Chiarimenti sull’inchiesta
Di seguito viene riportato un testo che mi fa avere la compagna Elisa Di Bernardo, indagata e detenuta fino a pochi mesi fa e tuttora insieme ad altri compagni sottoposta a dure restrizioni, in cui ci chiarisce come siano realmente accaduti i fatti riguardanti l’operazione Ardire:
Il 13 giugno 2012, con il nome di “Operazione Ardire”, vengono eseguite, oltre a una quarantina di perquisizioni, ordinanze di custodia cautelare in carcere per 8 anarchicx in Italia (Katia, Sergio, Alessandro, Giuseppe, Paola, Giulia, Stefano, Elisa) e 2 all’estero (Marco Camenisch e Gabriel Pombo da Silva rispettivamente da 23 e 29 anni prigionieri l’uno in Svizzera e l’altro in Spagna).
Con l’accusa di 280bis, 270bis e 302 (“attentato”, “associazione sovversiva” e “istigazione”, il tutto con finalità terroristica,ma non per tuttx le accuse sono le stesse nonostante il denominatore comune siasecondo l’accusa il 270bis), questx 8 compagnx sono attualmente fuori dal carcere.
Dall’anno scorso ormai sono due le procure che si stanno occupando di questxpericolosx “terroristx”. Concepito dalla p.m. Comodi di Perugia, questo castello accusatorio è stato, infatti, ereditato in parte dalla p.m. Pradella della procura di Milano.
Durante l’agosto 2012 Stefano ed Elisa vengono scarcerati ma non viene loro permesso di uscire dalla galera visto che contemporaneamente ricevono un altro mandato di cattura, sempre dalla p.m. Comodi, che in mancanza d’altro improvvisa un “pericolo di fuga” per giustificare il secondo arresto in un mese e mezzo.
Per loro ricomincia tutto da capo e a settembre, in sede del nuovo riesame, la procura perugina si dichiara incompetente territorialmente e quella milanese vi subentra.
Nel dicembre 2012, in sede di cassazione, la dichiarazione di incompetenza territoriale da parte della procura umbra viene ufficializzata anche per Giuseppe, Sergio e Katia che viene scarcerata immediatamente senza alcun tipo di restrizioni.
Da questo momento le due procure sembrano avere vite indipendenti e, mentre Katia, Sergio, Giuseppe, Stefano ed Elisa vanno a costituire il “filone milanese” di indagini, Alessandro, Paola e Giulia continuano ad essere indagati dalla procura perugina con un particolare: Alessandro (per motivi a noi alieni e che ci rifiutiamo di comprendere dato che nei meandri della legge non siamo interessatx ad entrare) è “sotto” entrambe le procure.
Rispettivamente a febbraio e a marzo del 2013 a Paola e a Giulia vengono concessi gli arresti domiciliari che terminano, senza restrizioni, il 13 giugno 2013 dopo esattamente un anno di custodia cautelare.
Quello stesso giorno si aprono le gabbie anche per Alessandro e Giuseppe a cui però vengono date restrizioni quali: divieto di espatrio, obbligo di dimora e due firme al giorno (!!!). A queste stesse restrizioni vengono sottopostx anche Stefano ed Elisa, scarcerati il 7 settembre , e Sergio, uscito dal carcere il 20 dicembre 2013.
Attualmente, quindi, 4 compagni e una compagna sono ancora sottopostx a queste pesanti restrizioni.
Il 17 gennaio 2014 a Perugia ha avuto luogo, dopo essere stata rinviata diverse volte, l’udienza preliminare per Alessandro, Paola e Giulia: “non luogo a procedere in relazione all’accusa di 270bis”! Rimangono le accuse di danneggiamento con l’aggravante di terrorismo. Purtroppo le restrizioni per Alessandro non mutano essendo indagato anche dalla procura di Milano che non ha ancora chiuso le indagini preliminari dopo oltre tre anni.
La situazione di Marco e Gabriel non è ancora così chiara da poter azzardare un vero e proprio aggiornamento. In questo anno e mezzo Marco non ha di fatto mai ricevuto alcun mandato di cattura e il suo nome compare “solamente” nell’originaria ordinanza di custodia cautelare. A Gabriel invece non hanno mai dimenticato di ricordare il suo “debito” con la “giustizia” italiana ma né la Germania (dove all’epoca di questa operazione repressiva era detenuto), né la Spagna hanno mai permesso una sua estradizione in Italia nonostante la richiesta esplicita.
Elisa Di Bernardo
https://radioazione.org/2014/02/operazione-ardire-chiarimenti-sullinchiesta/