la prima rapina di Jesse James

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La mattina del 13 Febbraio del 1866, dieci uomini a cavallo, armati di fucili e ‘colt navy’, fanno irruzione nella “Clay County Saving Bank” di Liberty, nel Missouri e si fanno consegnare, dalle mani del cassiere titoli, banconote  e monete d’oro. Risaliti a cavallo, i banditi fuggono via, lasciando al suolo il corpo inerme di un giovane ucciso da un colpo di pistola. Questa appena descritta, passerà alla storia come la prima rapina ad una banca, registrata negli Stati Uniti d’America, non certo perchè fosse realmente la prima, ma solo perchè il tutto accadde ad un anno dalla nascita degli ‘Stati Uniti’.

Gli autori della rapina non furono mai smascherati e solo il bisogno di trovare a tutti i costi dei colpevoli, fece puntare il dito su ‘Jesse James e la sua banda’. In quegli anni, gli Stati Uniti, stavano lentamente venendo fuori dalla guerra civile che aveva contrapposto nordisti e sudisti. L’Unione, formata dagli stati nordisti, aveva avuto la meglio, e per accrescere la propria credibilità agli occhi delle popolazione sottomesse, affibbiava qualsiasi crimine commesso in quel momento storico, a personaggi ‘noti e meno noti’ che provenivano dal sud della neonata Nazione.

C’era una rapina, un’assalto alla diligenza, un massacro o un’esecuzione? Di chi era la colpa? Di ‘Jesse James e la sua banda’. Questa era la risposta più banale, servita su un vassoio d’argento. I nordisti si scrollavano di dosso le colpe e Jesse James aumentava la sua fama di criminale. Ancora oggi, si imputano a James crimini, rapine ed addirittura figli illegittimi mai riconosciuti. Il mito di Jesse, amplificato dagli stati dell’Unione, ha da una parte fatto aumentare la sua taglia, ma dall’altra, ha accresciuto la sua fama, tanto da entrare di diritto in ogni storia criminale che ha interessato gli Stati Uniti negli anni successivi alla guerra civile.

Jesse non era certo uno ‘stinco di santo’, ma come tutti i ‘simil-rivoluzionari’ apparsi sugli scenari storici del nostro Mondo, porta dietro di se pareri discordanti tra le diverse popolazioni. Se chiedete un parere su Jesse negli Stati Uniti d’America, a nord vi risponderanno che era un criminale, a sud che era un novello ‘Robin Hood’, ma nessuno vi dirà che era un codardo.

La leggenda di Jesse James inizia quando, appena quindicenne, assiste alle torture ed ai soprusi che le truppe nordiste perpetrano ai danni della madre Zerelda e del ‘patrigno’, il medico Reuben Samuel. Quest’ultimo viene barbaramente torturato e viene imprigionato a Liberty. Pochi mesi dopo, anche la madre e la sorella di James verranno imprigionate a Liberty e subiranno torture e violenze da parte delle truppe nordiste. Lo stesso Jesse conoscerà le atrocità dei soldati dell’Unione, ma verrà lasciato in libertà poichè considerato inoffensivo. Insomma, i nordisti avevano appena ‘creato’ un criminale, o semplicemente, un ragazzo assetato di vendetta.

Jesse entra a far parte delle truppe filo-sudiste fedeli a William Clarke Quantrill, che si opponevano alle non meno sanguinarie truppe filo-nordiste degli ‘Jayhawkers’. Ma una volta terminata la guerra civile, Jesse non accetta la vittoria dell’Unione e convinto che ancora si possa lottare contro i soprusi dei nordisti, forma una specie di ‘esercito irregolare’, raccogliendo in esso il fratello maggiore Frank, i fratelli Cole, i fratelli Miller, lo stesso Quantrill ed il famigerato William ‘Bloody’ Anderson, conosciuto per ‘ornare’ il proprio cavallo con le orecchie e con gli scalpi delle sue vittime.

L’irrefrenabile voglia di vendetta di Jesse e la contemporanea mistificazione da parte degli stati dell’Unione prima e degli Stati Uniti poi, hanno creato il mito di Jesse James, tutt’ora vivo in USA. Prova ne sono le numerose pellicole ispiratesi alla storia del ‘bandito del Missouri’.

James morirà, per mano di Robert Ford, da poco entrato nelle fila della ‘banda di Jesse’, il 3 Aprile 1882. Ford era ormai considerato un uomo di fiducia da James, che gli aveva addirittura regalato una Colt 45 placcata in argento. Il 3 Aprile 1882, proprio dalla Colt 45, parte il colpo mortale che colpisce alla nuca Jesse, intento, si dirà, ad addrizzare un quadro sulla parete. Ford era, per James, quasi un fratello. Lo stesso Ford, affermò in un secondo tempo, di aver approfittato di un momento di distrazione dello stesso Jesse, colpevole forse di aver poggiato sul letto, a causa dell’eccessiva afa di quel 3 Aprile, il cinturone con le sue due ‘rivoltelle’. Un invito a nozze per un codardo, si disse. L’unico modo per poter ‘far fuori’ Jesse, era disarmarlo, altrimenti si andava ‘incontro alla morte’.