Dal pattume mediatico di regime del 31 gennaio 2016 si apprende che è stato organizzato un incontro pubblico, a dicembre, da A.C.L.I. e Associazione per il rinnovamento della sinistra, complici nella costruzione del nuovo carcere a S. Vito (Pn).
Secondo il direttore del carcere di Pordenone, Alberto Quagliotto, saranno almeno 150 gli addetti alla nuova galera, progettata per segregare 300 persone. Responsabile e complice anche l’A.A.S. 5: in ospedale sarà necessario un nuovo reparto. Enti territoriali, associazioni e aziende potranno disporre dei detenuti come forza lavoro, nell’ambito dei progetti di reinserimento sociale. La U.I.L. festeggia (nulla di che stupirsi, i sindacati sono da sempre merda, uno strumento utilissimo del dominio, rosso o liberista che sia), nella figura del portavoce Mauro Agricola, per il posto di lavoro di 30 o 50 addetti per la costruzione del carcere in due anni.
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