Tag Archives: 2003

Contrastare la repressione: riflesso condizionato o moto proprio? (2003) it/en/fr

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Tira una brutta aria, inutile nasconderlo. Talmente brutta che persino fra le anime belle della sinistra serpeggia una certa preoccupazione e si denuncia in maniera sempre più veemente l’instaurazione di un “regime” da parte dell’attuale governo. È vero, a destra non hanno mai dimenticato la propria tradizionale inclinazione per l’olio di ricino e il manganello, ma resta il fatto che repressione, censura e divieti sono il pane quotidiano che ci propina ogni forma di governo, quale esso sia. In realtà, al di là della fazione politica momentaneamente incaricata di amministrarlo, è questo mondo a senso unico ad esigere una vita a senso unico, fatta di un pensiero a senso unico e d’un comportamento a senso unico… in un’autentica coerenza dell’abiezione. Fino alla messa al bando di ogni critica, d’ogni dissenso, d’ogni opposizione, che laddove si verificano vengono puntualmente isolate, circoscritte, calunniate, soffocate, rinchiuse.

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Letter to a Turkish Anarchist (2003)

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Ted Kaczynski

Introduction


Ted Kaczynski wrote this letter in reply to a Turkish anarchist, Kara, who sent him a series of questions as an interview for her zine. Rather than include Kara’s letter, I have quoted only the questions which Kaczynski answered. Spelling and typographical errors, apparently introduced in transcription, have been fixed. Kara’s English has been corrected. Section headings have been added.
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Mark Barnsley Pamphlets (Leeds ABC)

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ACTIVISM IS MY REVENGE! is the text of a talk given by Mark Barnsley in Amsterdam in 2003, and previously only available on CD. In it Mark talks about his life and about his time in prison, his campaign for freedom, the struggle against repression, prison abolition, prisoner solidarity, and what happens to the cops when the revolution comes!
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De proletario a individuo: Hacia una comprensión anarquista de la Clase [Willful Disobedience]

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Las relaciones sociales de clase y explotación no son simples. Las concepciones obreristas, que están basadas en la idea de una clase objetivamente revolucionaría definida en cuanto a su relación con los medios de producción, ignoran la multitud de aquell@s en todo el mundo cuyas vidas les son robadas por el actual orden social pero que no pueden encontrar sitio dentro de sus aparatos productivos. Por tanto estas concepciones acaban presentando una comprensión limitada y simplista de la explotación y la transformación revolucionaria.
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For A World Absolutely Other (Willful Disobedience) 2003 (en/it)

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Life unbridled, a venture into the absolute other, requires the total destruction not only of ‘my’ work, but of the very concept of work and economy as the basis of human relationships.

— Jean Weir

If the anarchist project can seem incomprehensible to those who have learned to accept the necessity of being ruled, who have learned to prefer security to freedom, that project understood in its totality, as the complete overturning of all social relations based on obligation and compulsion, can even be incomprehensible to many anarchists. The idea of the destruction of work is frequently met with incomprehension. And this comes in more than one form.
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LE SCARPE DEI SUICIDI – Tobia Imparato

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–PDF           

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Prefazione

“Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini”.
Guy Debord

Quella che segue è una storia di parte, scritta dal di dentro, da uno che ha seguito giorno per giorno il susseguirsi degli eventi senza timore di lasciarsi coinvolgere. Non ho la pretesa – come i giornalisti servi – di essere obiettivo, ma solo quella di dire la verità, la nostra verità, su tutto quello che è successo a Torino dal marzo ‘98 in avanti.
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Velocità

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Alfredo M. Bonanno

Tutti abbiamo bisogno di raggiungere uno scopo. Ci affanniamo per questo e ci diamo continuamente obiettivi da raggiungere.

Quello che sta lontano da noi ci angustia, quando non ci preoccupa nel senso pieno del termine, quindi vogliamo raggiungerlo, se non altro allo scopo di possederlo, e quindi di controllarlo. Ogni viaggio è un modo di fuggire alle proprie paure.
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