I.
Labari neri nel vento
chiazzati di sangue e di sole.
Labari neri nel sole
urlanti di gloria nel vento!
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Tag Archives: italia
BANDITI DALLA VALLE, BANDITI IN VALLE
La Val Susa che resiste al TAV e alla militarizzazione è un luogo che continua ad attrarre solidali d’ogni dove, incrociando e intrecciando idee, pratiche, sensibilità, esperienze.
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L’insurrezione e il suo doppio
Nel distinguere il vero romanticismo da quello fasullo, Victor Hugo osservava come ogni autentico pensiero fosse spiato da un inquietante doppio sempre in agguato, sempre pronto a frapporsi all’originale. Personaggio di stupefacente plasticità che gioca sulle similitudini per racimolare qualche applauso sul palcoscenico, questo doppio ha la particolare capacità di trasformare lo zolfo in acqua santa e di farlo accettare al pubblico più recalcitrante. Anche l’insurrezione moderna, quella che fa volentieri a meno dei Comitati Centrali e dei Sol dell’Avvenire, si trova a fare i conti con la sua ombra, col suo parassita, col suo classico che la imita, che si veste dei suoi colori, ne indossa i vestiti, ne raccoglie le briciole.
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BLACK FLAGS by Renzo Novatore
Black flags in the wind
stained with blood and sun
Black flags in the sun
howling of glory in the wind
We need to return to the origins. To drink at the ancient fountains.
We need to return to heroic anarchism, to individual, violent, reckless, poetic, decentering audacity…
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Workers’ Autonomy – Alfredo M. Bonanno (Elephant Editions)
Alfredo M. Bonanno – Kronstadt Editions – MAB
Bratach Dubh Anarchist Pamphlets 2
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Non siamo schiavi, siamo dinamite
Sono cose vecchie, dell’altro secolo. La miseria, che il progresso sembrava aver bandito dall’occidente, torna a far sentire i suoi morsi. I banchieri non si stanno ancora lanciando dalle finestre, ma le strade si stanno riempiendo di poveri. Fabbriche e negozi chiudono i battenti. Milioni di persone si ritrovano senza mezzi con cui affrontare il futuro. Avevano promesso che una vita trascorsa in ginocchio, fra un lavoro a beneficio di un padrone e un’obbedienza ai voleri del governo,avrebbe
assicurato perlomeno una quieta sopravvivenza. Ora è chiaro a tutti che si trattava di una menzogna.
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My Iconoclastic Individualism by Renzo Novatore
I have left the life of the plain forever.–Henrik Ibsen
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Even the purest springs of Life and Thought that gush fresh and laughing among the rocks of the highest mountains to quench the thirst of Nature’s chosen ones, when discovered by the demagogic shepherds of the hybrid bourgeois and proletarian flocks, quickly become fetid, filthy, slimy pools. Now it is individualism’s turn! From the vulgar scab to the idiotic and repulsive cop, from the miserable sell-out to the despicable spy, from the cowardly slave afraid to fight to the repugnant and tyrannical authority, all speak of individualism.
It is in fashion!
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E’ morto Damiano Corrias
Spoleto – E’ morto Damiano Corrias
Con queste brevi righe diamo l’orribile notizia della morte, a 31 anni, di Damiano Corrias. Uno dei 5 spoletini arrestati il 23 ottobre 2007 nella cosiddetta Operazione Bruswood.
Non è il momento di cadere in complottismi o peggio ancora in esoterismi (è il secondo morto, dopo Fabrizio, su 5 giovanissimi arrestati). Domani sera, dopo l’autopsia, ne sapremo di più. Damiano soffriva di epilessia. Lunedì si terrano i funerali al Duomo di Spoleto.
Ma anche il giorno della sua morte, anzi ancora di più in queste ore ferali, vogliamo alzare al cielo la nostra maledizione nei confronti dei suoi persecutori. Nei confronti dei ROS guidati dal generalissimo Ganzer, quello che smerciava mitra e droga. Nei confronti dell’allora Presidente regionale Lorenzetti, oggi ai domiciliari per corruzione.
Nei confronti dello zerbino di Perugia, il pm che firma tutto quello che i ROS le ordinano di firmare, errori di battitura compresi: la dottoressa Comodi. La belva di Perugia, quella che contro Damiano chiese ben 6 anni di carcere per una scritta su un muro!
E comunque non si è piegato.
Era il dj di tutte le feste in montagna organizzate dagli anarchici spoletini. E di molti altri rave, più o meno politici.
L’ultima volta che è stato in piazza è stato il 23 giugno del 2012 al corteo in solidarietà con gli anarchici arrestati per l’Operazione Ardire. Facendo, nella notte, anche delle bellissime scritte sui muri. Alla faccia della Comodi. Siamo sicuri che lui dalla tomba le sta alzando il dito medio.
CIAO DASCHIA
http://www.anarchaos.org/2013/09/spoleto-e-morto-damiano-corrias/
IN UNA PAROLA Severino di Giovanni
«In una parola, l’innamorato della vita vuol goderla pienamente… Non potrei definire ciò che è la felicità: però anche il refrattario che non si adatta all’ambiente prova soddisfazioni… Mi si dirà che questa lotta [per un migliore domani] è piena di ostacoli, che i cardi della via sono molti. Però, se vi piacciono ardentemente delle rose fragranti, rosse come il sangue che vi scorre generoso per le vene, e per coglierle, onde offrirle all’essere più amato, dovete attraversare una palude od una spinosa boscaglia — sono sicura che supererete questi ostacoli e, giungendo alla meta, infangati, insanguinati e sgualciti, spunterà un sorriso trionfale, d’immensa soddisfazione, su le vostre labbra.
Non concepisco che vi siano individui i quali vivono la vita in modo burocratico. Ristagnano, vegetano e muoiono…
Io opino che la Rivoluzione bisogna farla e non aspettarla. Ecco perché qualunque atto contro lo Stato e contro gli altri puntelli dell’attuale regime è necessario e quindi plausibile…
Il senso della vita in tutta la sua pienezza, nell’ambiente in cui viviamo, forma questa corrente d’azione che fa tremare gli sgherri dell’ordine costituito.»
Severino Di Giovanni
LA COSTITUENTE
Auro d’Arcola
L’inesorabile offensiva persistente della reazione statale e capitalista, ha posto a repentaglio anche la posizione dei mestieranti più palesi del socialismo politico e sindacale. — Poiché le forze bianche costituitesi in Partito col duplice organismo politico e sindacale, tendono con ogni mezzo legale ed extralegale, blando, insidioso e violento, ad assorbire e svuotare i quadri dei rossi e metterli fuori gioco dal conteso terreno del predominio sulle masse.
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