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Cos’è un muro? Sul “passo indietro dell’Austria rispetto alla barriera del Brennero”

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Nella mobilitazione contro la chiusura della frontiera fra Austria e l’Italia abbiamo definito le barriere “l’emblema del nostro presente”.
Non c’è dubbio che le dichiarazioni dello Stato austriaco di costruire una barriera al Brennero hanno fatto sì che le intenzioni dei nemici di ogni frontiera si concentrassero lì. C’è un aspetto simbolico-emotivo della realtà (e della lotta) che non va trascurato, perché le sue ricadute sono estremamente pratiche.
In tal senso, la giornata del 7 maggio è stata importante, per la sua natura internazionale e la volontà di battersi che ha espresso.

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Respinti i ricorsi al TAR contro i fogli di via

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Da qualche giorno è arrivata la notizia che i ricorsi al TAR contro i fogli di via, emanati dalla questura di Cagliari prima del corteo del 3 novembre, sono stati tutti respinti. I fogli di via emessi furono 12, sei persone tentarono la via del ricorso, una decise di non portare a termine l’iter giuridico, gli altri non ci provarono neanche per vari motivi. Questa sentenza non stupisce, si va ad allineare con numerosi identici provvedimenti emanati qua e la per l’Italia, dinnanzi ai quali tutti i Tribunali Amministrativi hanno dato uguale risposta, RESPINTO.
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Chile, 2009: Un saludo de libertad para Mauricio Morales

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Mauricio Morales,
Un saludo de libertad

Santiago, 23 de mayo de 2009

“La noche ya ha avanzado. No hace tanto frío para toda la ropa que oscurece nuestra imagen, pero eso no importa, el viento refresca nuestro rápido avance. Estamos a tiempo. Todo hasta el momento va bien. Estamos solos, solos como nunca y como siempre. Por las calles sombrías y maltrechas rodeamos la fábrica de carceleros. Nos acercamos. La próxima parada está cerca. En mi mente repaso el plan acordado.
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“We want peace. But we will not surrender.”

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Freedom in the Mountains: Visiting the PKK in the Qandil Region
Over the past few months, Turkish media has reported repeatedly that hundreds of fighters have been killed during bombardments in the Qandil mountains, the stronghold of the Kurdistan Workers’ Party, PKK. The Qandil region straddles the borders between Turkey, Iraq, and Iran. We cannot deny feeling uneasy, as the driver of our vehicle navigates the tight switchbacks on the way to the guerrilla.
But images of hideous bombardments are not strong enough to tear our attention away from the awe-inspiring landscape. The Qandil mountains are by far the most beautiful region I have ever seen. Two guerrilla fighters stop us briefly, greet us, and send us on our way. Between crystal-clear mountain streams, green forests, and magnificent peaks, we see images of Abdullah Öcalan and Sakine Cansiz.
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Udine, 19.5.16, assolti 2 anarchici per resistenza

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Oggi, giovedì 19 maggio 2016, si è tenuta l’ultima udienza del processo (I grado) contro un anarchico e un’anarchica di Udine, che questa mattina sono stati assolti. Erano accusati di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale mentre alcuni sbirri e gendarmi arrestavano e malmenavano un altro anarchico (condannato poi a 8 mesi in altro procedimento per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale), riconosciuto in centro città, nell’autunno di tre anni fa.
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Los precursores del Primero de Mayo. La primera jornada, La Habana 1890

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Una visión general de la época. 1887

La primera vez en la historia del proletariado continental en que se tuvo un recuerdo público por parte de la clase obrera, en memoria de los Mártires de Chicago y se cumpliera uno de los acuerdos del Segundo Congreso Internacional de París, celebrado del 14 al 20 dejulio de l889, fue cuando se conmemoró simultáneamente y en la misma fecha en las ciudades de Buenos Aires y La Habana. Mucho se ha escrito, y no es necesario repetirlo aquí, sobre la tragedia de Haymarket Square en l886 en la ciudad de Chicago y la posterior justicia criminal de las autoridades judiciales, condenando a la horca a Albert R. Parsons, August V. Spies, Adolph Fischer, George Engel y Louis Lingg(1). En relación al acuerdo del Congreso de París, dice textualmente: “Se organizará una gran manifestación internacional con fecha fija de manera que, en todos los países y ciudades a la vez, el mismo día convenido por los trabajadores, intimiden a los poderes públicos a reducir legalmente a ocho horas la jornada de trabajo”(2).
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