Tag Archives: 1903
Perché ho rubato
Alexandre Marius Jacob
Dal 1900 al 1903 Jacob organizzò con alcuni compagni una banda di ladri con l’ambizione di fare della riappropriazione un’impresa “scientifica”. Per loro il furto non doveva essere una riappropriazione individuale ma un attacco in piena regola contro il mondo dei potenti. In questo arco di tempo la giustizia repertoriò 156 furti commessi da quelli che la stampa dell’epoca battezzò i travailleurs de la nuit. I loro obiettivi erano i ricchi, il progetto era di punirli colpendoli al portafoglio, il loro organo più sensibile.
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Natale
Kordian (Giuseppe Ciancabilla)
Un guiño a la historia (VIII). Eran un buen grupo, en su estilo el mejor… Bonnot y su banda
Una infancia difícil
Natale
Kordian (Giuseppe Ciancabilla)
A Fragment Of Luigi Galleani’s Life
Melchior Seele
If an Anarchist movement exists today among the Italian immigrants and if such a movement has suffered practically no desertions as a consequence of the Bolshevik incarnation of Socialism, it is due to a large extent to the teachings and example of Luigi Galleani.
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Ciancabilla, Contre l’organisation
« Il n’est pas vrai que nous sommes des individualistes, si on essaye de définir ce mot en termes d’isolation et de séparation des éléments, évitant toute association dans la communauté sociale et supposant que l’individu puisse se suffire à lui-même. Nous soutenons le développement des initiatives individuelles. Quel anarchiste ne voudrait pas se rendre coupable de cet individualisme ? Si l’anarchiste est celui qui aspire à l’émancipation de toute forme d’autorité morale et matérielle, comment ne pourrait-il pas reconnaître que l’affirmation de son individualité, libre de toutes obligations et de l’influence autoritaire externe, est tout à fait bienveillante ? Car elle est la plus certaine des indications d’une conscience anarchiste. »
Contre l’organisation, La Protesta umana, 1903.
Mandateli lassù!
Luigi Galleani
«Ho, come un anatomista, osservato molti uomini d’ingegno brillante e di reputazione incontestabile, idolo e segnacolo dei partiti; li ho visti tutti, tutti, qualunque ne fosse il principio, umiliarsi e mentire per giungere al potere»
E. Cœurderoy
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Stato e Rivoluzione
Arthur Arnould
Ecco un titolo celebre: Stato e Rivoluzione. Tutti sanno che “appartiene” a Lenin, il quale l’ha dato ad uno dei suoi libri più importanti, quello in cui espone la teoria del marxismo nel rapporto con lo Stato. Lenin scrisse quel libro nel 1917, basandosi sulle tesi di Marx ed Engels per esprimere la volontà marxista di spezzare la macchina statale allo scopo di provocarne il deperimento. Il modello proclamato è quello della Comune di Parigi. La Comune è un modello tanto più perfetto in quanto è ridotta al silenzio, ovvero all’idea che ciascuno se ne fa. La si racconta, la si interpreta, la si prende a riferimento, è diventata storia e mito; ma qual è il suo pensiero diretto e vivo (perlomeno il pensiero diretto e vivo di buona parte della Comune, quella libertaria)? Non v’è dubbio che sia ignorato. La prova: un comunardo lo ha raccolto in un libro dalla scrittura accessibile a tutti, e questo libro è sconosciuto. Cosa singolare, ecco il suo titolo: Stato e Rivoluzione.
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NAFTALINA – Der Bleu Reiter
Naftalina non è una rivista d’arte, bensì, parte di una idea in continuo movimento.
Numero primo
L’assiette au beurre (1901-1912)
La più feroce e irriverente rivista della Belle Epoque.
L’assiette au Buerre, letteralmente “piatto di burro”, compare in Francia nell’aprile 1901.
Senza alcun dubbio occupa un posto di primissimo piano fra le riviste dell’epoca.
Innovativa da un punto di vista grafico, spregiudicata per il suo contenuto.
Attraverso bellissimi disegni e una satira devastante, ha ridicolizzato e attaccato l’ipocrisia del periodo.
Con questo primo numero di Naftalina, abbiamo cercato di riproporre un progetto editoriale ed artistico a nostro avviso molto interessante. Non volevamo riesumare cadaveri, ma rispolverare qualcosa che altrimenti sarebbe andato perduto, utilizzato la documentazione in nostro possesso.
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