Hi, my name is Steven Jablonski. I am anarchist and Grand Jury Resister. After living in exile in Canada for about a year and a half, I returned to United States about a month ago. My return was not meant to be secretive but I felt the need to take some time for myself to collect my thoughts and decompress before I releasing an official statement. I now feel ready to break the silence and clarify some of the confusion around me being subpoenaed for the Seattle Grand Jury investigating May Day 2012 in Seattle. Continue reading Grand Jury Resister Steve Returns Home!→
A volte, certi episodi minuti hanno per noi la forza di una metafora sul mondo.
Nei giorni scorsi ho ricevuto molti telegrammi, sia di compagni sia di altri che compagni non sono o non si definiscono. Poche righe, come la forma impone, generalmente due.
Eppure in quelle righe c’è un mondo, il nostro mondo. Parole di libertà, di solidarietà, di sogno, di ironia, di amore. Parole che rincuorano, fanno ridere, commuovono. Parole magiche, perché rendono presente l’assenza. Alludono alle lotte, a galere che saltano in aria, ad affetti che non si spezzano; alla vita per cui ci battiamo. Continue reading 2 lettere di Massimo Passamani dal carcere (2012) + comuicati di solidarieta’→
El anarquista rechaza el común “error” de que la anarquía es de alguna manera sinónimo de caos No, estás equivocado – el anarquismo es la forma más igualitaria de la existencia social, lo contrario del caos, el dice. Tratados polémicos han sido escritos, oraciones suplicantes se han hecho – todo en nombre del distanciamiento de nuestra anarquía que propone la nada absoluta por la extension del caos. asi nos enojamos cuando las imágenes de los expertos políticos a través de nuestras pantallas parpadean, denunciando a los anarquistas como agentes del caos, precursores de la destrucción sin sentido. asi se apresuran a participar en estos discursos.
Quanto è miserabile una vita trascorsa davanti al buco della serratura? Una vita a sbirciare quel che fanno altri, ad origliare quel che dicono altri.
Una vita da guardoni, che si crogiolano nello strappare brandelli delle esistenze altrui, di persone che nemmeno sono in grado di conoscere nella loro complessità, ma di cui violano senza alcuno scrupolo l’intimità. C’è chi lo fa da dietro un cespuglio, chi lo fa con l’ausilio di una microspia, chi lo fa al riparo di uno schermo. E non è detto affatto che i primi siano i peggiori. Almeno la loro passione non è esente da rischi. Per soddisfarla, mettono pur sempre a repentaglio le loro ossa. Ma che dire degli altri, di chi deve solo premere un bottone e piazzare un’antenna per invadere in tutta sicurezza le emozioni e le sensazioni dei propri bersagli? Continue reading Il Buco della Serratura (it/fr)→