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«Fritto misto triestin», n. 1

 

«GRAZIE COSOLINI PER I CAMINI ASSASSINI».
Così era scritto su uno degli striscioni dei manifestanti che sono scesi in piazza per esprimere il proprio dissenso sul tema caldo della ferriera. È colpa delle istituzioni, quindi gli stessi organi di potere, che quotidianamente ogni singolo “bravo cittadino” contribuisce a legittimare delegando la propria indipendenza mentale e sociale a persone che perseguono gli interessi della classe dirigente, a scapito dell’ambiente e delle persone che oggi sono in piazza a protestare e domani tutti in fila a pagare la TASI il il CANONE RAI. Garantire i posti di lavoro, l’indotto ad essi associato e il relativo profitto, avidamente spartito tra gli aguzzini di turno, significa avvelenare l’ambiente e la popolazione, anche gli stessi lavoratori della ferriera ai quali diciamo: CHE NON ESISTA MORTE PIÙ STUPIDA ED INSIGNIFICANTE DI QUELLA AVVENUTA SUL POSTO DI LAVORO O PER ESSO, ACCETTANDO DI VIVERE UNA VITA INQUINATA PER SALVAGUARDARLO. «Basta veleni, basta speculare sulla vita della gente, salvaguardiamo la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti, salviamo anche i posti di lavoro». Queste sono le principali esigenze del variegato popolo dell’anti ferriera e la soluzione è espressione della politica da cui deriva, questo “rimedio miracoloso” (contro ogni tipologia di male), si chiama PRODUZIONE NEI LIMITI DI LEGGE.
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Confini, migrazioni, crisi: ritorno alla politicità

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Giovedì 14 aprile si è tenuto presso la radio un partecipato incontro con alcun* compagn* del Trentino in vista della manifestazione del 7 maggio al Brennero, dove le ruspe austriache sono alacremente al lavoro per ricostruire l’antica frontiera.  Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria. Prendendo spunto da quanto si è discusso durante l’incontro, abbiamo provato ad allargare lo sguardo per analizzare la proliferazione e riconfigurazione dei confini interni ed esterni all’area Schengen nel contesto dell’attuale governance della “crisi”.
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Appunti in solitudine. Sconforto?

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Guglielmo Asturi
Attenersi a delle trattazioni dottrinarie prescindendo da ogni problema contingente? Astenersi dallo esternare concetti e soluzioni, più o meno originali, sulla situazione politica italiana?
Ma perché continuare a rimanere nello «astratto»? Non è forse l’anarchismo ancora saturo di «astrazioni filosofiche»? Diamo della «praticità» all’anarchismo e viviamo una buona volta nella «realtà»!
Credete che sia io che parli?

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ABBATTERE LE FRONTIERE! GIORNATA DI LOTTA SABATO 7 MAGGIO 2016 – BRENNERO

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ABBATTERE LE FRONTIERE
Lo Stato austriaco ha annunciato che, con i primi di aprile, verrà ricostruita la frontiera del Brennero. Questo significa: barriere di acciaio, filo spinato sui sentieri, controlli sull’autostrada, sulla statale, sulla ferrovia e sulle ciclabili, pattuglie di militari e di milizie, container per i profughi. Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria. Al di là delle rimostranze formali, le autorità italiane si adeguano, intensificando i controlli a sud del Brennero.Siamo di fronte a un passaggio storico. Credere che muri e soldati siano riservati sempre e comunque a qualcun altro è una tragica illusione: a venire recintata, bandita e schiacciata è la libertà di tutti. Dalla Palestina al Messico, dalla Turchia alla Francia, e ormai a due passi da noi, le barriere sono l’emblema del nostro presente. Accettarle rende disumani e complici. Cercare di abbatterle è l’inizio di una libertà possibile. Bisogna scegliere da che parte stare.
SABATO 7 MAGGIO 2016
GIORNATA DI LOTTA

 

MANIFESTAZIONE AL BRENNERO ORE 14,30

 

(davanti alla stazione dei treni)
Per informazioni, iniziative, testi di riflessione:
abbatterelefrontiere.blogspot.it 
abbatterelefrontiere@gmail.com