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Lecce, Processo Nottetempo – Nuova sentenza
Continue reading Lecce | Op. Nottetempo – Nuova sentenza (it/en)
Dal tribunale di Palermo riceviamo un avviso di conclusione di indagini nei confronti di alcuni compagni anarchici, accusati di istigazione a delinquere in relazione ai seguenti reati: 270 bis, 270 sexies, 280, 280 bis e 253.
L’accusa è riferita alla pubblicazione o diffusione dei manifesti murali “Senti?“, “Contro radar e antenne: azione diretta!” e “Qui ed ora” e alle pubblicazioni “Contributi critici su una discussione che non c’è” e “L’imbarazzo della scelta“.
Continue reading Palermo – Denunce per istigazione a delinquere contro compagni anarchici
ORISTANO. Lettera di un gruppo di detenuti dalla casa circondariale Lamentano sovraffollamento e condizioni difficili
Dal 5 marzo rifiutano il vitto e sono determinati a proseguire per tutto il mese. Ad aprile, se non avranno risposte, non faranno acquisti di alimentari allo spaccio del carcere e sospenderanno le attività lavorative. Per trasmettere anche all’esterno il loro malessere, tre volte al giorno, batteranno sulle inferriate. È la protesta, pacifica, di 35 detenuti ex 41 bis del carcere di Massama, che denunciano condizioni piuttosto dure all’interno della sezione “as1” e che
Continue reading Massama – Colpi alle sbarre per far sentire le voci del carcere
Nel 2011 abbiamo cominciato ad incontrarci: matti solitari e dispersi, diagnosticati tali dalla psichiatria oppure senza diagnosi apparente. Persone ritenute normali che si riconoscono un disagio della mente e folli che cercano soltanto un po’ di normalità. Chi sono i matti? Cosa fanno i matti? Come sopravvivono? Ho visto cose che voi sani non potete neppure immaginare. Ho visto matti in fase maniacale svuotare intere cantine in poche ore e depressi rannicchiarsi nel letto incapaci persino di mangiare. Ho visto il delirio diffondersi nelle strade. Ho visto gente che nonostante le voci nella testa, le paranoie, la tristezza, le visioni, le allucinazioni, i deliri, è ancora in grado di scrivere poesia, di recitare, di costruire, di vendere, di coltivare la terra. Ho visto fiumi di folli che scendono per le strade della città, che dichiarano apertamente la loro diversità senza vergogna, che ne fanno un valore aggiunto. Che lottano ogni giorno per sopravvivere. Come tutti noi ogni giorno lottiamo per sopravvivere. Matti a cottimo è un portale che organizza e mette in vetrina le competenze di persone accomunate da diverse forme di “vicinanza” all’ambiente psichiatrico. Persone accomunate da un forte senso di esclusione dal sistema produttivo e dal mercato del lavoro, persone che hanno bisogno di vivere senza dover necessariamente nascondere il proprio disagio.
Matti a cottimo sostiene il diritto al lavoro ma anche il diritto a delirare.
In attesa di maggiori informazioni, apprendiamo dai media locali di
un’operazione repressiva messa in atto nelle prime ore della mattina del
14 marzo. La procura di Rimini ha posto sotto indagine quattro compagni
per terrorismo in merito al sabotaggio di veicoli della Emir Spa,
azione avvenuta nel gennaio 2013 e rivendicata attraverso una scritta
lasciata sul muro della ditta: “Cmc ecoterrorista, solidarietà a Nico,
Claudio, Chiara e Mattia e alla lotta No Tav”. I carabinieri del ROS di
Roma hanno perquisito le abitazioni dei quattro.
Seguiranno aggiornamenti.
Dopo Claudio, Mattia e Niccolò anche Chiara è finalmente libera. La sua liberazione è stata un po’ più complicata di quella dei suoi tre compagni: la revoca degli arresti domiciliari ad opera dei giudici del Tribunale di Torino è stata infatti preceduta di qualche giorno da quella dei giudici della Corte d’Appello dell’Aquila che le hanno tolto la Sorveglianza speciale appioppatale lo scorso settembre. I giudici abruzzesi hanno ravvisato un’incompetenza territoriale del questore di Teramo a richiedere la misura di prevenzione, dato che la maggior parte dei “comportamenti disdicevoli” alla base della Sorveglianza speciale di Chiara erano stati messi in atto a Torino.
E già che siamo in tema di comunicazioni tribunalizie ci sono state novità anche rispetto alle beghe giudiziarie per la resistenza alla retata del febbraio 2015. In primis c’è stata la sentenza per Erika, Paolo, Luigi, Marco e Toshi: Erika è stata assolta mentre i quattro compagni sono stati condannati a sette mesi, pena che hanno già interamente scontato in custodia cautelare.
Agli altri quattro compagni che per la medesima resistenza erano stati allontanati da Torino sono stati invece revocati i divieti di dimora e potranno quindi tornare in città, in attesa del processo che per loro inizierà il 14 giugno.
On February 25th just passed, a branch of the Federal Department for the Environment in Bern was attacked with paint.
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