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Juventud Popular, Lucha Armada y Revolución 1950-1999

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Por José Antonio Palma (1)

Uno de los principales legados nefastos de la dictadura militar es el imaginario de un país pacificado, donde la violencia, en cualquiera de sus formas, en especial la política, se diluye en la medida que la desregularización de la economía, la privatización de los derechos sociales y el Mercado se convierten en la centralidad del supuesto desarrollo económico, social y cultural del país.
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Nikos Maziotis Statement to the Athens Criminal Court July 1999

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Statement to the Athens Criminal Court July 1999
The following text is the translation of what Nikos Maziotis said to the court during his trial which took place on the 5th to 7th of July 1999 in Athens, Greece. He was convicted and given a 15-year prison sentence for ‘attempted explosion with danger for human lives’ and ‘possession of guns and explosives’ for his action of placing a bomb in the Ministry of Industry and Development on December 12, 97, in solidarity with the revolt of the villages in Strymonikos against the installation of a gold metallurgy by multinational company TVX GOLD.

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CONTRIBUCION A LA LUCHA CONTRA LA CARCEL – Costantino Cavalleri

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INTRODUCCION

Hemos decidido editar, como el comienzo de una serie de ediciones destinadas a actualizar un debate serio y alejado de las polémicas, rumores, “malos rollos”, etc. alrededor siempre de las luchas antirepresivas.

El texto del compañero Constantino creemos que, leído con el esmero que es preciso, aporta claridad al “agujero negro” en el que ha caído la estrategia de lucha contra las prisiones desde que fue lanzada en Octubre del año 1999.
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AGAINST WAR AND PACIFIST BLISS

A Palestinian schoolboy runs past a burning tyre during clashes between Israeli troops and Palestinian stone-throwers in Hebron

 

Translated from: Neither their war nor their peace, June 1999.

 

The pacifist abhors war and blesses the state. In times of peace, he has been taught–and he has believed–that society is a vast system of communication where all controls itself by means of dialogue, in a nonviolent manner. It follows from this that only one who, living on the periphery of these communicating vessels, mocks the hopeless cornerstone of vain democratic chattering with blows is candidate to suffer brute force.
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Edo Sole Silvano liberi (1999) video

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–Edo Sole Silvano liberi [Nautilus 1999] 01/04

http://www.youtube.com/watch?v=XUdHAoPIXCI

 —Edo Sole Silvano liberi [Nautilus 1999] 02/04

http://www.youtube.com/watch?v=xA7KUiZ89hA

–Edo Sole Silvano liberi [Nautilus 1999] 03/04

http://www.youtube.com/watch?v=DUrO96GNIxc

–Edo Sole Silvano liberi [Nautilus 1999] 04/04

http://www.youtube.com/watch?v=rlbyHYp-Aro

 

Edo sole silvano liberi

http://www.youtube.com/watch?v=vYTH01aLZxE

 

 

Velocità

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Alfredo M. Bonanno

Tutti abbiamo bisogno di raggiungere uno scopo. Ci affanniamo per questo e ci diamo continuamente obiettivi da raggiungere.

Quello che sta lontano da noi ci angustia, quando non ci preoccupa nel senso pieno del termine, quindi vogliamo raggiungerlo, se non altro allo scopo di possederlo, e quindi di controllarlo. Ogni viaggio è un modo di fuggire alle proprie paure.
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Il giardiniere timido

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Il giardinaggio è un lavoro che sporca molto. Non siate avari e non abbiate paura di “sprecare” un sacco di vestiti, indossate un set completo di vestiti di cui poi vi potrete sbarazzare. Uno specialista forense può risalire a dove siete stati dalle tracce di terra o sporco che rimangono sui vestiti. Inoltre sulle superfici morbide come terra e fango le scarpe lasciano impronte che possono essere ricondotte ad un particolare paio di scarpe. Quindi buttate anche le scarpe dopo il lavoro o abbiate l’accortezza di coprirle con dei calzini.
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per Horst Fantazzini

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Horst Fantazzini, 1999

 

“…e nell’89 sono uscito per la prima licenza. Al momento il mio fine pena era il 2010 con… diciamo nell’89 avevo 21 anni scontati circa e altri 21 da scontare. Ho avuto la mia prima licenza, la prima volta sono rientrato, ho avuto la seconda, la seconda sono rientrato, e le cose, diciamo così, si stavano mettendo a posto, avevo richiesto il lavoro, per l’articolo 21… non l’articolo 21, la semilibertà proprio… queste cose qua. Però quando sono stato in licenza ho trovato dei compagni che erano in carcere con me all’epoca, durante il periodo delle lotte, e in questo periodo, quando ero fuori, erano in semilibertà – di giorno erano fuori, lavoravano, e la sera tornavano in carcere. E mi fecero un’impressione penosa, cioè pensai: “noi che abbiamo passato una vita a cercare di distruggere le carceri, di uscire dalle carceri, e ora suoniamo il campanello per entrare”. E ho avuto, come dire, questa crisi personale e ho deciso di non rientrare. Mi sembrava una contraddizione, dico: “vada come vada, questo, la scelta di essere io a diventare il mio carceriere, non la posso fare”. E non sono rientrato.”
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