Tag Archives: belgium

Belgium: “Sabotage”, text from anarchist bulletin Ricochets

00-devid1

Sabotage

1. (noun) Illegal act, usually violent, of interference, destruction, aimed at rendering unworkable production, civil or military installations.

2. (noun) Manipulation, acts aimed at the disorganization or failure of a business or project.

3. (noun) Material act aimed at preventing the normal functioning of a service
Continue reading Belgium: “Sabotage”, text from anarchist bulletin Ricochets

Archipelago – Affinity, informal organization and insurrectionnal projects (en/it/fr) 2012

186617978278692126_I7X6WRdv_c

Why come back to questions about affinity and informal organization? Certainly not because we are lacking attempts to explore and deepen these aspects of anarchism, not because yesterday’s discussion, like today’s, aren’t being somewhat inspired by them, and also not because there is a lack of texts – true, most of the time in other languages – that approach these questions perhaps in a more dynamic manner. However, without a doubt, certain concepts require a permanent analytical and critical effort, if they don’t want to loose their meaning by being all-too-often used and repeated. Otherwise our ideas risk becoming a common place, some “evidence”, a fertile ground for the idiotic game of identity competition, where critical reflexion becomes impossible. It also happens that the choice of affinity for some becomes quickly dismissed as if it was about a relationship perched on its own ideas, a relationship that would not allow a contact with reality and neither with comrades. While others wave it around like a banner, like some kind of slogan – and like all slogans, usually it is the real meaning, deep and propulsive, to be its first victim.
Continue reading Archipelago – Affinity, informal organization and insurrectionnal projects (en/it/fr) 2012

Rinchiudere umanamente non è possibile! (2014)

4ff6b15a27ff2bbc632872c51d5b5328b498f0ac_m

Come far diventare una prigione una colonia di vacanza

La “Régie des Bâtiments” [azienda statale per l’edilizia], che gestisce il settore immobiliare dello Stato e finanzia opere d’interesse pubblico, ha fatto scalpore presentando i primi disegni della futura maxi-prigione di Bruxelles. Su quelle immagini: allettanti alberghi in carcere, nessun secondino visibile, mura «integrate in un ambiente adatto», verde naturale, edifici tipici di un villaggio. La si direbbe una colonia di vacanza. Il comunicato ufficiale vanta «l’umanità» di questo nuovo progetto, un nuovo modo di «vivere in un ambiente carcerario»…

Continue reading Rinchiudere umanamente non è possibile! (2014)

L’illusione Legalitaria (2014)

219972763019226898_dLOB4bHH_c

All’inizio di ottobre, un primo verdetto c’è stato. Alcuni cittadini avevano presentato una domanda di classificazione del terreno ad Haren su cui contano di costruire la maxi-prigione, credendo in tal modo di impedire, o comunque ritardare, il più grande progetto carcerario della storia belga. La risposta delle autorità competenti è stata laconica: «Ma andiamo, siamo noi che vogliamo costruire questo nuovo carcere!». La domanda è stata quindi rigettata, proprio come gli altri ricorsi giudiziari presentati prima.

Continue reading L’illusione Legalitaria (2014)

I progetti dello Stato non sono invulnerabili

Lo Stato belga vuole costruire una maxi-prigione ad Haren, a nord di Bruxelles. Questo immenso campo di reclusione ospiterà 1200 celle, con sezioni per uomini, minori e donne con bambini. Si tratta della più grande prigione mai costruita sul territorio belga, un progetto che riempie le tasche di parecchie imprese.
La costruzione di questa atrocità, e di altre nove carceri nel paese, è emblematica della società che ci viene imposta. Dobbiamo essere più che mai consapevoli che il valore della nostra vita è un valore economico. Si aspettano da noi che alimentiamo anima e corpo la crescita economica; che sgobbiamo per arricchire i ricchi accontentandoci di una mera «sopravvivenza».
Continue reading I progetti dello Stato non sono invulnerabili

Ai blocchi di partenza

248107_3219879012814_1434008828_n

A fine febbraio 2015, lo Stato ha assoldato una ditta per installare delle reti attorno al terreno del futuro cantiere della maxi-prigione ad Haren, a nord di Bruxelles. Una ruspa ed alcuni operai, scortati dai poliziotti, hanno quindi cominciato a recintare il terreno per «predisporre i lavori al riparo dagli sguardi indiscreti dei curiosi». Un’altra impresa ha iniziato i lavori di demolizione di un vecchio sito industriale che si trova anch’esso sul terreno del futuro cantiere. Sono i segnali innegabili che il progetto della maxi-prigione avanza e che lo Stato intende aumentare la velocità per erigere la più grande galera del Belgio. È difficile non comprendere il suo messaggio allorché inizia… installando una recinzione per proteggersi e piazzando telecamere di videosorveglianza nella zona di Haren. La costruzione di questo carcere condurrà inevitabilmente alla militarizzazione dei dintorni.
Continue reading Ai blocchi di partenza