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IN UNA PAROLA

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«In una parola, l’innamorato della vita vuol goderla pienamente… Non potrei definire ciò che è la felicità: però anche il refrattario che non si adatta all’ambiente prova soddisfazioni… Mi si dirà che questa lotta [per un migliore domani] è piena di ostacoli, che i cardi della via sono molti. Però, se vi piacciono ardentemente delle rose fragranti, rosse come il sangue che vi scorre generoso per le vene, e per coglierle, onde offrirle all’essere più amato, dovete attraversare una palude od una spinosa boscaglia — sono sicura che supererete questi ostacoli e, giungendo alla meta, infangati, insanguinati e sgualciti, spunterà un sorriso trionfale, d’immensa soddisfazione, su le vostre labbra.
Non concepisco che vi siano individui i quali vivono la vita in modo burocratico. Ristagnano, vegetano e muoiono…

Io opino che la Rivoluzione bisogna farla e non aspettarla. Ecco perché qualunque atto contro lo Stato e contro gli altri puntelli dell’attuale regime è necessario e quindi plausibile…
Il senso della vita in tutta la sua pienezza, nell’ambiente in cui viviamo, forma questa corrente d’azione che fa tremare gli sgherri dell’ordine costituito.»

Severino Di Giovanni
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Tuuto e Perduto

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Tutto e’ perduto.
Gia’ pronto il giornale per essere impresso, quando apprendiamo la notizia che la Suprema Corte di Giustizia ha negato la revisione del processo a Sacco e Vanzetti.
Tutto e’ perduto.
Questo e’ il testo del telegramma che ci getta in un attimo nella piu’ dolorosa disperazione.
Il delitto, che non e’ stato permesso in cinque anni, speriamo che non sara’ permesso dai compagni.
E’ una sfida che la classe capitalista ci lancia e come tale la raccoglieremo.
GUAI AI CARNEFICI…….
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MENTRE PARLA LA DINAMITE

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Dopo l’ultimatum dell’Alta Corte di Giustizia del Nord America, i compagni sparsi per tutto il mondo, non fecero rimanere in silenzio l’appello disperato lanciato da Boston.

Dall’Argentina al Cile, da Cuba all’Uruguay, e dalla stessa Unione, oltre lo sdegno verbale, anche la dinamite parla.

E’ di ieri la notizia dell’attentato contro un accusatore dei nostri compagni N. Saccco e B. Vanzetti; oggi il telegrafo ci annunzia, che gli altri testi d’accusa, sono vigilati dalla polizia, impauriti da sicure rappresaglie. Ma la dinamite ha altri obiettivi. Non solo attenta alle belve, ma anche ai suoi averi e ai suoi altari.

A tutto ciò che provenga e sia emanazione Nordamericana, appioppiamo il più violento e serrato sabotaggio.

Essi, i potenti degli Stati Uniti, vogliono la guerra. La guerra sia!…

(da Culmine – estratto da Severino di Giovanni, Il pensiero e l’Azione, edizioni Gratis)

 

PER L’ERTA SALITA….

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Con le forze dei muscoli e gli sprazzi del pensiero, uniti con tutti quelli che possiedono una mente fertile, sana, aperta ed un cuore palpitante ad ogni atto buono e leale.

Consci dell’enorme difficoltà a cui andiamo incontro, pur nondimeno ci spinge una forza arcana che unita a molte speranze, si alimenta in quella fede grandissima che e’ l’Anarchia.

E per la realizzazione di questa nostra aspirazione, confidiamo ancor più, nelle forze e nell’entusiasmo dei compagni di buona volontà.

 

Il Gruppo Editoriale

Culmine n. 1 agosto 1925