Tag Archives: Fantazzini Horst

intervista a Horst Fantazzini (2001)

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Intervista a cura di Tiziana – del 2001

D. Qual è al momento la tua situazione giudiziaria e quando prevedi di poter uscire dal carcere almeno in semilibertà?

R. Al momento la mia scarcerazione dovrebbe verificarsi nel 2022, anno più o meno. Nella classificazione delle tipologie penso d’essere stato inserito nella categoria “dinosauri e tartarughe”. Credo che, più che di comitati di liberazione dell’area anarchica, di me dovrebbe interessarsi il WWF, sezione “specie in via d’estinzione… “.
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Lettera di Horst scritta per la presentazione del film a Fossano, 24 settembre 1999

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Un saluto a tutti i presenti.
Purtroppo non posso essere lì con voi, a dimostrazione che la vicenda di Fossano, dopo 26 anni, continua a condizionare la mia esistenza.
Mi sono giunti gli echi di alcune polemiche sollevate dal film “Ormai è fatta!” da alcuni protagonisti della vicenda.
Se non le polemiche, comprendo le ragioni di chi ha vissuto sulla propria pelle quella tragica giornata. Una giornata tragica, sì, ma che si può sintetizzare nello scontro – difficilmente conciliabile – tra chi per mestiere imprigiona la vita contro chi intendeva riprendersi la propria esistenza, la propria libertà, la propria dignità.
Quel giorno, per la prima volta, esercitai violenza contro degli esseri umani. Non l’avevo mai fatto e mi sono ripromesso di non farlo più.
In questi tempi in cui vari forcaioli reclamano la “certezza della pena”, io sono testimonianza che se non c’è certezza di pena per i ladroni d’alto bordo, di regime o limitrofi, questa certezza c’è sempre stata e c’è per quelli come me.
Di questa vicenda è stato fatto un film che voi vedrete questa sera.
Ritengo che il film – che ho potuto vedere in videocassetta – sia stato pensato e realizzato con il massimo rispetto di tutti i protagonisti, indipendentemente dal ruolo da ognuno ricoperto in quella tragica giornata.
Mi dispiace per il dolore causato a chi riteneva di fare solo il proprio dovere.
Il mio dolore, i 30 anni di carcere scontati, sono riposti nel limbo delle ingiustizie che nessuno ama riesumare.

Casa Circondariale di Bologna

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1999

24 dicembre 2001: Horst Fantazzini muore nel carcere di Bologna

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(24 dicembre 2001: Horst Fantazzini muore nel carcere di Bologna)

 

Mercoledì 19 dicembre alle 13… vengono arrestati 2 individui nei pressi di una banca di Bologna, con l’accusa di tentata rapina aggravata.
Pare che i due siano stati fermati a bordo di due biciclette e che fossero in possesso di due taglierini, guanti di lattice e un paio di collant.
I due sono Carlo Tesseri e Horst Fantazzini.
Poche ore dopo, gli sbirri perquisiscono le case in base all’articolo 352, applicato in casi di flagranza di reato e sequestrano libri, riviste, volantini, adesivi ed altro materiale di propaganda anarchica, oltre a lettere personali, agende, un computer e denaro in contanti.
Dopo 32 anni di galera, Horst, aveva ottenuto da qualche mese la semi-libertà, con fine pena nel 2022.
Carlo era stato liberato nel mese di luglio dopo 7 anni di carcere. Compagni anarchici che vivono una vita all’insegna della ribellione e della passione per l’anarchia, all’inseguimento di una vera libertà.
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E’ più criminale fondare una banca che rapinarla…

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Io ho un carattere socievole e mi piace ridere e scherzare. Odio la volgarità, la prepotenza e l’ipocrisia.
Dopo tanti anni di galera, ho acquisito la tendenza a rinchiudermi in me stesso per coltivare i miei sogni, i miei progetti, le mie speranze. Insomma, sono diventato un po’ “orso”, ma appena ho a che fare con persone vive e leali, mi apro completamente. Non è facile sopravvivere in queste paludi d’opportunismo e rassegnazione riuscendo a salvaguardare la propria personalità. Ci si riesce a condizione d’ergere steccati immaginari tra se e gli altri, tra se e l’ambiente.

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per Horst Fantazzini

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Horst Fantazzini, 1999

 

“…e nell’89 sono uscito per la prima licenza. Al momento il mio fine pena era il 2010 con… diciamo nell’89 avevo 21 anni scontati circa e altri 21 da scontare. Ho avuto la mia prima licenza, la prima volta sono rientrato, ho avuto la seconda, la seconda sono rientrato, e le cose, diciamo così, si stavano mettendo a posto, avevo richiesto il lavoro, per l’articolo 21… non l’articolo 21, la semilibertà proprio… queste cose qua. Però quando sono stato in licenza ho trovato dei compagni che erano in carcere con me all’epoca, durante il periodo delle lotte, e in questo periodo, quando ero fuori, erano in semilibertà – di giorno erano fuori, lavoravano, e la sera tornavano in carcere. E mi fecero un’impressione penosa, cioè pensai: “noi che abbiamo passato una vita a cercare di distruggere le carceri, di uscire dalle carceri, e ora suoniamo il campanello per entrare”. E ho avuto, come dire, questa crisi personale e ho deciso di non rientrare. Mi sembrava una contraddizione, dico: “vada come vada, questo, la scelta di essere io a diventare il mio carceriere, non la posso fare”. E non sono rientrato.”
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E’ più criminale fondare una banca che rapinarla…

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Io ho un carattere socievole e mi piace ridere e scherzare. Odio la volgarità, la prepotenza e l’ipocrisia.
Dopo tanti anni di galera, ho acquisito la tendenza a rinchiudermi in me stesso per coltivare i miei sogni, i miei progetti, le mie speranze. Insomma, sono diventato un po’ “orso”, ma appena ho a che fare con persone vive e leali, mi apro completamente. Non è facile sopravvivere in queste paludi d’opportunismo e rassegnazione riuscendo a salvaguardare la propria personalità. Ci si riesce a condizione d’ergere steccati immaginari tra se e gli altri, tra se e l’ambiente.

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Horst Fantazzini, 1999

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“… e nell’89 sono uscito per la prima licenza. Al momento il mio fine pena era il 2010 con … diciamo nell’89 avevo 21 anni scontati circa e altri 21 da scontare. Ho avuto la mia prima licenza, la prima volta sono rientrato, ho avuto la seconda, la seconda sono rientrato, e le cose, diciamo così, si stavano mettendo a posto, avevo richiesto il lavoro, per l’articolo 21 … non l’articolo 21, la semilibertà proprio queste cose qua. Però quando sono stato in licenza ho trovato dei compagni che erano in carcere con me all’epoca, durante il periodo delle lotte, e in questo periodo, quando ero fuori, erano in semilibertà – di giorno erano fuori, lavoravano, e la sera tornavano in carcere. E mi fecero un’impressione penosa, cioè pensai: “noi che abbiamo passato una vita a cercare di distruggere le carceri, di uscire dalle carceri, ora suoniamo il campanello per entrare”. E ho avuto, come dire, questa crisi personale e ho deciso di non rientrare. Mi sembrava una contraddizione, dico: “vada come vada, questo, la scelta di essere io a diventare il mio carceriere, non la posso fare”. E non sono rientrato…”

Horst Fantazzini, 1999