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LIBERATION OF DUCKS USED AS LIVE DECOYS (italia)

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“Some bastard hunters held captive live ducks inside tiny cages in the water.

These were intended to attract other ducks, which the killers would shoot with impunity and in a cowardly manner hidden inside a shed.

These beautiful animals were released into a pond inside a nature park where it is forbidden to hunt. And now they fly and splash around and are free.”

Italian:
“All’interno di una risaia qualche bastardo cacciatore teneva prigioniere molte anatre dentro minuscole gabbie poste nell’acqua. Queste servivano da richiamo per i propri simili, alle quali gli assassini sparavano impunemente e vigliaccamente nascosti dentro un capanno.
Questi splendidi animali sono stati liberati in un laghetto all’interno di un parco naturale dove è vietato cacciare, ed ora volano e sguazzano liberi.”

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“Anche noi eravamo Storia – Bergamaschi attivi nei gruppi anarchici di Milano ( 1880 – 1900 )”

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Anche noi eravamo Storia – Bergamaschi attivi nei gruppi anarchici di Milano ( 1880 – 1900 )
di Albino Bertuletti e Alberto Gotti,

è stampato in proprio nel marzo 2010, con foto e 268 pagine ed è reperibile presso lo Spazio Anarchico Underground –in via Furietti 12/A a Bergamo o scrivendo a: underground@inventati.org.
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S. Vito (Pn), 31.1-2.2.16, costruzione di un nuovo carcere

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Dal pattume mediatico di regime del 31 gennaio 2016 si apprende che è stato organizzato un incontro pubblico, a dicembre, da A.C.L.I. e Associazione per il rinnovamento della sinistra, complici nella costruzione del nuovo carcere a S. Vito (Pn).
Secondo il direttore del carcere di Pordenone, Alberto Quagliotto, saranno almeno 150 gli addetti alla nuova galera, progettata per segregare 300 persone. Responsabile e complice anche l’A.A.S. 5: in ospedale sarà necessario un nuovo reparto. Enti territoriali, associazioni e aziende potranno disporre dei detenuti come forza lavoro, nell’ambito dei progetti di reinserimento sociale. La U.I.L. festeggia (nulla di che stupirsi, i sindacati sono da sempre merda, uno strumento utilissimo del dominio, rosso o liberista che sia), nella figura del portavoce Mauro Agricola, per il posto di lavoro di 30 o 50 addetti per la costruzione del carcere in due anni.
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Bruxelles: l’impossibile maxi-prigione

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“A partire da dicembre 2012, abbiamo cercato di essere presenti in diversi quartieri di Bruxelles, collegando il proposito di lottare contro la costruzione di una maxi-prigione alla critica delle trasformazioni in corso a Buxelles e della prigione in quanto tale”. In questi termini, un dossier contro il progetto di maxi-prigione (su cui esiste anche un bel video in francese) sintetizza l’approccio che muove alcuni compagni belgi in questa lotta specifica: diffusione decentralizzata e imprevedibile delle ostilità, intervento in un contesto già caratterizzato da forti antagonismi sociali e che ha visto, dal 2006 al 2011, la diffusione di importanti rivolte contro e intorno alle carceri. Di questa lotta ci siamo fatti raccontare da alcuni compagni di Bruxelles, anche in relazione al processo che il 22 gennaio 2016 ha avuto inizio ai danni di quattro compagni con la grottesca accusa “di non aver impedito” la distruzione di un modellino del maxi-carcere esposto nei locali della “Régie des Bâtiments”, l’ente pubblico-privato ufficialmente designato come “l’expert immobilier de l’état fédéral”.

ZAD – NO TAV

circulation de récits

ouvrage en construction

Quelques mots sur cette nouvelle aventure :

Alors que le maillage tissé par l’aménagement du territoire se veut toujours plus dense, visant à rendre les lieux qu’il cible toujours plus capitalisables et contrôlables, il est des habitants qui lui opposent un non ferme et sans appel. Ainsi du bocage de Notre-Dame-des-Landes et de la vallée italienne de Susa qui luttent depuis des décennies contre des infrastructures à grande vitesse, aéroport international pour l’un, TGV Lyon-Turin pour l’autre. L’opiniâtreté de leur refus, autant que l’ampleur que ces luttes ont acquise, ont fait mentir toutes les prévisions du pouvoir. A tel point qu’elles redessinent aujourd’hui avec leur propre plume l’avenir de leurs territoires.

Depuis Notre Dame des landes, la résistance à l’opération César en 2012 et les manifestations massives qui l’ont accompagné ont fait reprendre goût à l’idée de victoire face aux tractopelles et aux gendarmes. Leur retrait des 2000ha de la ZAD a laissé place à un espace libéré qui tend à se soustraire au contrôle administratif, économique et policier, et où s’expérimentent des formes de vie proches de ce que pourrait être une commune ou une zone autonome. Les autorités ne dictent plus leurs Plans d’aménagement et habiter, construire ou cultiver y prend par là-même des formes tout autres, celles-ci évoluant au gré des besoins ou des envies, s’extirpant peu à peu de l’architecture pacificatrice des villes comme de la rentabilité touristique ou agricole des campagnes.
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Roma. Occupazione e sgombero: duri scontri in via Ostiense

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L’emergenza casa continua ad essere un problema di cui le istituzioni romane sembrano non vogliano farsi carico. Sindaci di destra, di sinistra o commissari continuano a gestire come un problema di ordine pubblico la mancanza di alloggi nella capitale. Oggi alcuni nuclei familiari in emergenza abitativa, accompagnati da Action dirti in movimento, hanno deciso di “fare da sé” riappropriandosi di uno stabile vuoto in via ostiense 333.
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Detenuti in rivolta nel carcere di Canton Mombello

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Nuova protesta nel carcere di Canton Mombello contro le condizioni disumane all’interno del penitenziario di Brescia.Quattro detenuti tuinisini incendiano la cella e minacciano di far scoppiare bombola del gas.

Scoppia la rivolta dei detenuti nel carcere di Canton Mombello a Brescia. Lunedì sera quattro ragazzi tunisini hanno incendiato una cella minacciando di far esplodere una bombola del gas. L’iniziativa dei detenuti tunisini è stata accolta dagli altri prigionieri scatenando una reazione a catena all’interno del carcere. “Attimi di terrore”, dicono dal sindacato della polizia penitenziaria che sono poi intervenuti sedando la rivolta.
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