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CORPUS DOMINI (Nel nome di Cristo, nella paura del disordine

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…”Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, con voi, nel regno del Padre mio”…
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Riccardo d’Este, Malattia e società capitalista neomoderna

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Il rapporto che si ha con il proprio corpo, la sua caducità e dunque con la vita e con la morte; in questo senso l’AIDS risulta esemplare. Abbiamo già visto come non sia una malattia ma la possibilità di un gran numero di malattie. Il corpo, già espropriato delle sue capacità erotiche e creative, si vede così espropriato anche di usare le malattie come fasi della sua difesa ed eventualmente della sua rigenerazione. (…)
Avendo perso il senso del ciclo, avendo sovrapposto alla prima natura la seconda (il capitale), è al capitale stesso che si richiedono delle ipotetiche soluzioni. In particolare: alla scienza medica o alla morale o alla filosofia ecc. Nel buio di esistenze perdute si vedono soltanto i fuochi fatui.
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Una vita ribelle Marco Camenisch ed. Alpi Occidentali giugno 2012

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Edizioni Alpi Occidentali giugno 2012, pag.56, 2,50euro

Chi vuole pensare ha il cervello, chi vuole capire comprende il linguaggio dell’umanità e della vita. I cadaveri viventi capiscono solamente la lingua del denaro, della ricchezza, del potere, della legge. A costoro posso soltanto dire: considerando che date ascolto ai cannoni, e che non capite altre lingue, abbiamo deciso che conviene volgere i cannoni contro di voi.”

L’opuscolo ripercorre attraverso i suoi comunicati  la vicenda carceraria di Marco Camenisch dal 1981 arrivando fino al notizia della non scarcerazione anticipata che doveva essere per maggio 2012.
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Carboneria El Buen Trato

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Montevideo, capitale dell’Uruguay, anno 1930; l’Atene del Plata come venne rinominata con una certa superbia. Una città in piena espansione economica e demografica che contava 450.000 abitanti, 7 grandi teatri, 80 sale cinematografiche e 55 quotidiani.
Proprio in quest’anno l’Uruguay è anche il paese scelto per celebrare il primo campionato mondiale di calcio; la nazione è in fibrillazione, i grandi investitori anche; le grandi opere si susseguono una dopo l’altra: stadi, grattacieli, hotel…

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ASFISSIANTE CULTURA,(1)

JeanDuBuffet

Jean Dubuffet

Attribuire alla produzione artistica un carattere socialmente meritorio, facendone una funzione sociale degna di rispetto, significa falsificarne profondamente il significato. La produzione artistica è una funzione specificamente e fortemente individuale, e quindi assolutamente in contrasto con qualsiasi funzione sociale. L’arte non può essere che una funzione antisociale, o almeno asociale. Sono un individualista.
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PICCOLO MANUALE DELLA GUERRIGLIA URBANA (seconda edizione)

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Carlos Marighella

Il guerrigliero urbano è la persona che combatte la dittatura militare con le armi, usando metodi non convenzionali; è un rivoluzionario e un ardente patriota, un combattente per la liberazione del suo paese, un amico del popolo e della libertà.

–52 pagine, 2,00 euro, formato A5.

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Salamandrina Edizioni

Per contatti e richieste copie:
salamandrina.edizioni@gmail.com

 

Insolito Sguardo

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La libertà sarà anche contagiosa, ma la servitù volontaria ha mostrato d’esserlo assai di più. Nell’eterno presente del dominio e dell’obbedienza sembra non esserci via di scampo. Chi si ostina a pensare che libertà non sia sinonimo di normalità, si sorprende attonito davanti a parole e ad azioni che hanno perso ogni significato. Ma il realismo della rassegnazione e della politica può incappare in ben altro che in lamentosi spettatori.
I tre testi qui presentati sottolineano che, a prescindere dalle circostanze “oggettive” della realtà circostante, per quanto sfavorevoli, la possibilità di sparigliare le carte del dominio è sempre alla portata di fantasia e determinazione.

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