Tag Archives: Opuscolo

CORPUS DOMINI (Nel nome di Cristo, nella paura del disordine

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…”Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli, dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, con voi, nel regno del Padre mio”…
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I Cieli bruciano – opuscolo

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«…Crediamo che sia importante identificare i collaboratori della macchina delle espulsioni. Chi, dalle espulsioni, dai pestaggi ed anche, a volte, dalle rivolte ci guadagna. Che sia importante portare la lotta contro i Centri anche al di fuori di quelle mura, che la lotta è ovunque per chi sa guardare con i giusti occhi. L’elenco che segue e che compone buona parte di questo opuscolo è solo una minima parte di quel lungo elenco che sarebbe l’intera macchina delle espulsioni ma è un buon inizio per capirne il funzionamento.»
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Antifascismo | Liberazione Animale – Conoscerli per isolarli: dossier sulle destre in ambito ecologista e animalista

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CONOSCERLI PER ISOLARLI, ISOLARLI PER ELIMINARLI.
La destra, più o meno estrema, in ambito ecologista e animalista in Italia.

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Riccardo d’Este, Malattia e società capitalista neomoderna

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Il rapporto che si ha con il proprio corpo, la sua caducità e dunque con la vita e con la morte; in questo senso l’AIDS risulta esemplare. Abbiamo già visto come non sia una malattia ma la possibilità di un gran numero di malattie. Il corpo, già espropriato delle sue capacità erotiche e creative, si vede così espropriato anche di usare le malattie come fasi della sua difesa ed eventualmente della sua rigenerazione. (…)
Avendo perso il senso del ciclo, avendo sovrapposto alla prima natura la seconda (il capitale), è al capitale stesso che si richiedono delle ipotetiche soluzioni. In particolare: alla scienza medica o alla morale o alla filosofia ecc. Nel buio di esistenze perdute si vedono soltanto i fuochi fatui.
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Una vita ribelle Marco Camenisch ed. Alpi Occidentali giugno 2012

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Edizioni Alpi Occidentali giugno 2012, pag.56, 2,50euro

Chi vuole pensare ha il cervello, chi vuole capire comprende il linguaggio dell’umanità e della vita. I cadaveri viventi capiscono solamente la lingua del denaro, della ricchezza, del potere, della legge. A costoro posso soltanto dire: considerando che date ascolto ai cannoni, e che non capite altre lingue, abbiamo deciso che conviene volgere i cannoni contro di voi.”

L’opuscolo ripercorre attraverso i suoi comunicati  la vicenda carceraria di Marco Camenisch dal 1981 arrivando fino al notizia della non scarcerazione anticipata che doveva essere per maggio 2012.
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Carboneria El Buen Trato

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Montevideo, capitale dell’Uruguay, anno 1930; l’Atene del Plata come venne rinominata con una certa superbia. Una città in piena espansione economica e demografica che contava 450.000 abitanti, 7 grandi teatri, 80 sale cinematografiche e 55 quotidiani.
Proprio in quest’anno l’Uruguay è anche il paese scelto per celebrare il primo campionato mondiale di calcio; la nazione è in fibrillazione, i grandi investitori anche; le grandi opere si susseguono una dopo l’altra: stadi, grattacieli, hotel…

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Prigionieri | Svizzera – Materiale solidale con Marco Camenisch in vista delle giornate di solidarietà internazionale [20-22/6]

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Riceviamo una raccolta di scritti e materiale solidale con il prigioniero ecologista radicale Marco Camenisch, diffusa dal Soccorso Rosso Svizzero | Soccorso Rosso Internazionale in vista delle giornate di solidarietà internazionale per richiederne la liberazione [20-21-22 giugno 2015].

Appello alla solidarietà [.pdf]
Pieghevole in versione stampabile [.pdf]

Segue una sintesi degli ultimi passaggi nella non-liberazione di Marco | da crocenera

A inizio dicembre 2014 è arrivata la sentenza sul ricorso che l’avvocato di Marco aveva fatto al tribunale federale di Losanna, contro la decisione di non consentirgli  l’uscita anticipata dopo aver scontato 2/3 della pena. Il tribunale nella sentenza scrive che essendo nel 2018 il fine pena, si dovrebbero iniziare percorsi di alleggerimento pena.

L’avvocato quindi ha scritto all’ufficio di esecuzione pena di Zurigo ( che si occupa della detenzione di Marco) riportando la sentenza del tribunale, nello specifico degli alleggerimenti pena, chiedendo quindi ora come sarebbero andate le cose.

L’ufficio ha risposto che nonostante la sentenza del tribunale federale, loro non intendono concedergli alleggerimenti.
Per motivare la decisione, si rifanno al rapporto stilato dagli psichiatri ( in Svizzera ormai è loro il potere decisionale per la liberazione) del medesimo ufficio, nel quale la valutazione che essi fanno è che Marco non è pronto a permessi o liberazione finché non cambierà la propria visione del mondo, il contorno di solidali che negli anni di prigionia si è creato, il non essere più ostile a incontri con loro ( Marco negli anni si è sempre opposto a incontri con gli psichiatri/psicologi) e accettarne il controllo sia dentro, sia in caso fuori dalle mura del carcere.

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