Alfredo M. Bonanno
Machiavelli filosofo
Con aggiunte le Annotazioni di Άμφισσα
Creder che sanza te per te contrasti
Dio, standoti ozioso e ginocchioni,
Ha molti regni e molti Stati guasti.
E son ben necessarie l’orazioni:
E matto al tutto è quel ch’al popol vieta
Le cerimonie e le sue divozioni:
Perché di quelle in ver par che si mieta
Unione e buono ordine, e da quello
Buona fortuna poi dipende e lieta.
Ma non sia alcun di sì poco cervello
Che creda che se la sua casa ruina,
Che Dio la salvi sen’altro puntello;
Perché e’ morrà sotto quella ruina!”.
Niccolò Machiavelli
Nota introduttiva
Una breve nota per questo libro che esce dopo più di mezzo secolo dalla sua prima stesura.
È stato scritto da cima a fondo per tre volte. Una prima volta quando avevo vent’anni, e il dattiloscritto andò perduto nella redazione del giornale dove lavoravo all’epoca, una seconda volta a Londra, nel 1991, dove mi ero rifugiato dopo la carcerazione per la rapina di Bergamo allo scopo di sfuggire alla probabile cattura per quelle indagini che anni dopo si sarebbero concretizzate nella cosiddetta “montatura Marini”, la terza volta adesso, mentre mi trovo in detenzione domi-ciliare perché mi sono stati revocarti gli anni dell’indulto del 1990 e quindi devo rimanere “carcerato” fino al mese di gennaio del 2009.
Machiavelli mi è stato compagno di riflessioni per tanto tempo. È un uomo duro e, nello stesso tempo, un uomo eccessivo. Non credo che queste pagine potevano trovare collocazione più acconcia nel libro dal titolo Scritti sconvenienti, in corso di progettazione. Si tratta di un autore diverso che è riuscito a parlare al mio cuore oltre che alla mia mente. Quello che me lo rende simpatico è presto detto: la visione critica della vita, la riduzione della religione a strumento di dominio, l’eccesso vitale che lo sostenne per tutta la vita.
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