Tag Archives: Radio Blackout

Corrispondenze galeotte (audio) + lettere Mauizio Alfieri

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Corrispondenze galeotte: VVB, Maurizio Alfieri

Un nome,  fino a poco tempo fa ignoto ai più. Un uomo, con la sua storia, le sue certezze, il suo divenire. Una vita, che parla, o potrebbe parlare, a tutti e ciascuno.Decine di lettere, migliaia di parole, incroci che si moltiplicano.
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Presos anarquistas in Mexico (radio Blackout)

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Il 5 gennaio un gruppo di compagni ha dato l’assalto a sedi di concessionarie di vetture e al Ministero dei trasporti nel Distrito Federal messicano. Un’azione che si è svolta senza che i passanti, numerosi ale 22 di un giorno prefestivo, potessero subire danni di lacun tipo; veloci e efficienti hanno attraversato una gorssa arteria di traffico dela megalopoli e incendiato delle auto di grossa cilindrata e lanciato molotov contro gli obiettivi, dileguandosi. In seguito sono stati catturati tre giovani anarchici, due canadesi ora estradati nel loro paese, e un messicano molto conosciuto anche per il suo immpegno con la lotta zapatista.
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Ritornano i Giorni Irreali Ed. 2014

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Anche quest’ anno ci riprendiamo, come di consueto, i Giardini Irreali per due giornate di musica, spettacoli, laboratori e contro informazione.

Bar e cibarie saranno a sostegno di Radio Blackout, 105.250 emittente libera dell’etere torinese, e delle spese legali NO TAV(leggi la lettera dal carcere di Mattia, Niccolo’, Claudio)

Chiunque sia interessato a collaborare all’iniziativa puo’ farlo contattandoci via mail, o partecipando alle riunioni organizzative che verranno di volta in volta annunciate: su questo sito, la mailing list di Tuttosquat, Radio Blackout.

Sei un dj da paura? La chitarra si infiamma tra le tue dita? Ogni tuo spettacolo é da standing ovation? Carmelo Bene ti fa una pippa?

Dai un senso alla tua arte: PROPONITI!!!

Visita il sito giornirreali.noblogs.org

Contattaci all’indirizzo giornirreali@canaglie.net

 

Torino – Sgomberata Villa Istèria

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da RadioBlackout – 23 gennaio 2014

Stamani, sul presto, come loro solito gli sbirri hanno voluto salutare le compagne della Villa Istéria di via Santhià, occupata dall’11 gennaio. 8 di loro sono riuscite a salire sul tetto, ma hanno poi scelto di desistere per recuperare il più possibile degli oggetti che avevano già cominciato a caratterizzare il posto, che si preparava a ospitare la piola del giovedì di Radio Blackout.

Portate in via Grattoni, sono uscite tutte dalla questura poco prima delle 13 con una denuncia per occupazione abusiva.

Ascolta alcune dirette

 

Big Data, la nuova frontiera

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Con il termine Big Data ci si riferisce ad enormi quantità di dati che quotidianamente la popolazione mondiale produce attraverso, per esempio, l’uso del web, delle carte di credito, ma anche dei servizi pubblici (sanità, scuola, previdenza sociale …). Confindustria parla chiaro rispetto ai Big Data. Attraverso “Il Sole 24 Ore” ne sottolinea l’enorme potenziale economico e caldeggia l’apertura dei database delle varie agenzie della pubblica amministrazione.
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Carcere – A Bolzano la prima prigione privata in Italia

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BOLZANO – PRIMO CARCERE PRIVATO IN ITALIA

Sono passati quasi due anni dal gennaio 2012, quando Mario Monti inseriva tra i capitoli del decreto “Salva Italia” la possibilità di ricorso al project financing per l’edilizia carceraria.
Ora viene fuori, senza troppo clamore (anzi dovendo spulciare nella cronaca locale dell’Alto Adige), che a Bolzano si sono chiusi i bandi di gara per la costruzione e la gestione dei servizi del primo carcere privato in Italia.
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Ai cancelli (e per le strade)

 

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Decine di agenti in borghese che pattugliano l’area attorno alle Vallette e le principali vie di accesso al carcere, fermando e perquisendo macchine su macchine, trecento celerini (25 sono infatti i blindati che qualche manifestante ha contato) schierati nei tre punti dove solitamente si svolgono i presidi anticarcerari per impedire ai solidali di avvicinarsi troppo alle inferriate. E dietro le inferriate un bell’idrante, che non si sa mai. Questo lo schieramento predisposto dalla Questura di Torino in occasione del presidio in solidarietà con Claudio, Chiara, Mattia e Nicco.Dopo aver creato i mostri da sbattere su tutte le prime pagine, un tale spiegamento di forze doveva servire a proseguire con altri mezzi il lavoro degli scribacchini locali e nazionali: intimorire, dividere il movimento e mettere in un angolo gli arrestati.
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