È una strana malattia di cui soffre la quasi totalità della cosiddetta avanguardia intellettuale. Marxismo e sindacalismo ne sono le forme incurabili. Anche gli anarchici ne soffrono enormemente. Si tratta di una più o meno grave deformazione delle facoltà di percezione e del pensiero, che fa sì che agli occhi del malato tutto ciò che appartiene all’operaio appaia bello, buono, utile, così come ciò che non gli appartiene è invece brutto, cattivo, inutile, se non dannoso. Il triste inebetito, dall’aspetto fiacco, alcolizzato, fumatore, tubercolotico, costituente la massa dei buoni cittadini e delle persone oneste, diventa per incanto il lavoratore, il cui “solenne” lavoro fa vivere e progredire l’umanità e il cui sforzo magnanimo gli garantisce uno splendido futuro… Continue reading L’operaismo (di Victor Serge)→
Last week the dailies related in detail a tragic incident of the social struggle. In the suburbs of London (in Tottenham) two of our Russian comrades attacked the accountant of a factory and, pursued by the crowd and the police, held out in a desperate struggle, the mere recounting of which is enough to make one shiver… Continue reading Anarchists — Bandits by Le Rétif→
L’anarchismo ci prendeva per intiero perché ci chiedeva tutto, ci offriva tutto: non c’era un solo angolo della vita che non rischiarasse, almeno così ci sembrava. Si poteva essere cattolici, protestanti, liberali, radicali, socialisti, anche sindacalisti senza nulla cambiare del
la propria vita, e per conseguenza della vita: bastava dopo tutto leggere il giornale corrispondente; a rigore frequentare il caffè degli uni o degli altri. Intessuto di contraddizioni, dilaniato in tendenze e sottotendenze, l’anarchismo esigeva anzitutto l’accordo tra gli atti e le parole (cosa che in verità esigono tutti gli idealismi, ma che tutti dimenticano, addormentandosi): Continue reading Città senza evasione possibile→
It constitutes the basis of every animal mentality. Being necessary, it is legitimate. “Legitimate” — such picturesque language. Continue reading Egoism→
Today, in light of the upcoming anti-parliamentary campaign, the anarchists are divided into two apparently irreconcilable groups: the syndicalists and the anti-syndicalists.
The comrades on the other side, in a brief declaration that it is only right to recognize has the dual merits of clarity and honesty, have said what they want and who they are. Their anti-parliamentary campaign will serve as the basis for syndicalist-revolutionary agitation.
L’anarchismo ci prendeva per intiero perché ci chiedeva tutto, ci offriva tutto: non c’era un solo angolo della vita che non rischiarasse, almeno così ci sembrava. Si poteva essere cattolici, protestanti, liberali, radicali, socialisti, anche sindacalisti senza nulla cambiare del
la propria vita, e per conseguenza della vita: bastava dopo tutto leggere il giornale corrispondente; a rigore frequentare il caffè degli uni o degli altri. Intessuto di contraddizioni, dilaniato in tendenze e sottotendenze, l’anarchismo esigeva anzitutto l’accordo tra gli atti e le parole (cosa che in verità esigono tutti gli idealismi, ma che tutti dimenticano, addormentandosi): per questa ragione andammo alla tendenza estrema (in quel momento), quella che mediante una dialettica rigorosa arrivava, a forza di rivoluzionarismo, a non aver più bisogno di rivoluzione. Eravamo un po’ spinti dal disgusto di un certo anarchismo accademico molto assennato, di cui Jean Grave era il pontefice ai Temps nouveaux. L’individualismo era stato appunto allora affermato da Albert Libertad, che ammiravamo. Continue reading Città senza evasione possibile→
The word society is synonymous with a group. Today most men constitute an immense grouping that, though subdivided into an infinite number of sub-groups (races, nationalities, social classes, ideological groups) can nevertheless be considered as a whole. It is this whole, this formidable collectivity that we designate with the word society. Continue reading The Individualist and society→
Les voyageurs auxquels il arrive de traverser le désert connaissent la plus séduisante et la plus dangereuse des illusions : le mirage. Cependant que, sous le soleil torride, la caravane chemine par la mer de sable, les hommes rêvent à l’oasis, où ils se reposeront enfin dans l’ombre délicieuse des palmiers. Continue reading Vers les mirages→
Last week the dailies related in detail a tragic incident of the social struggle. In the suburbs of London (in Tottenham) two of our Russian comrades attacked the accountant of a factory and, pursued by the crowd and the police, held out in a desperate struggle, the mere recounting of which is enough to make one shiver… Continue reading Anarchists — Bandits→
Armand’s conviction in Paris for counterfeiting has brought back the old question of the Illegals.
I don’t know Armand or the details of his affair. And so without showing any particular interest in his personality — towards which I only feel that sentiment of fraternity that binds all the militants of the idea — I will simply pose questions of principle. Continue reading The ILLEGALS→