Tag Archives: 2005

Sicilia Libertaria (giornale)

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Un’esperienza unica nel suo genere, quello delle pubblicazioni anarchiche, che dura da 34 anni; giornalismo libertario ed internazionalista con le radici nel sud Italia ed in Sicilia, che nel corso della sua esistenza ha ospitato sulle sue pagine compagni italiani e non, occupandosi di lavoro, sociale, bassa politica locale, cinema e musica, anticlericalismo, biografie storiche, sostenendo lotte sociali ed iniziative proprie ed altrui, in maniera congrua allo spirito che contraddistingue da sempre il Movimento anarchico: l’informazione è la forza ed il sostegno delle utopie.
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Proposta per la realizzazione di una biblioteca virtuale gratuita per i/le detenuti/e (13/11/2012)

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E’ ormai da qualche anno che portiamo avanti un’attività di raccolta e spedizione di libri, riviste e opuscoli
all’interno delle carceri.
Questo lavoro è nato nel 2005 a seguito della campagna “un libro in più di Castelli” quando l’allora ministro di
giustizia Castelli provò a limitare il numero di libri che potevano essere tenuti in cella nel carcere di Biella. Si
sviluppò allora un’attività di sensibilizzazione e di contrasto al provvedimento che interessò svariate città d’Italia,
basata sulla raccolta e la spedizione di libri nel carcere piemontese. Il provvedimento di limitazione dei libri venne
poi ritirato.
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Op. Nottetempo, cade l’accusa di associazione sovversiva per i compagni imputati

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Dal giornalaccio Lecceprima:

“Nottetempo”, cade per gli anarchici anti-Lodeserto l’accusa di associazione sovversiva
„LECCE – I giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio la condanna per associazione sovversiva e nel contempo è stata dichiarata la prescrizione di tutti gli altri reati. E’ l’ennesimo colpo di scena nel processo scaturito dall’“Operazione nottetempo”, scattata nel maggio del 2005 nei confronti di un gruppo di anarco-insurrezionalisti leccesi, tutti componenti del gruppo che, a partire dall’estate del 2003, aveva fatto parlare di sé per presunti attentati, danneggiamenti e scritte contro il sistema carcerario, i centri di accoglienza-permanenza e le multinazionali del petrolio e dell’abbigliamento.

Against all prisons…

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Why are we against prisons, all prisons?

We say simple things, because we are simple spirits.
The thoughts, the desires, the dreams we try to express, belong to humanity since the dawn of its’ very appearing.
An endless row of legislators, politicians, experts, intellectuals and other supporters of authorised ideas managed to cunningly complicate the questions, in order to make men and women feel stupid and inferior, people who always referred to the only book where one can find some answers: the one of lived experience.
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Ai forzati, agli irregolari, ai disertori del fronte occidentale (2005)

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“Non ti accorgi che ogni generazione è in attesa di un cataclisma spaventoso; che sente salire la tempesta, e che ogni borghese si affretta ad assicurarsi contro la morte vicina, dovesse pure far perire, per ciò, tutti quelli che gli sono cari? A che servono i discorsi da maestro di scuola a della gente per tre quarti annegata?”. (Ernest Cœurderoy, Giorni d’esilio)
Non ci sono più illusioni.
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Il minimo della vita

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Il mondo che abitiamo si è andato via via riempiendo di oggetti prodotti dall’uomo allo scopo di rendere più agevole la vita e il superamento dei limiti che la natura ci impone. Ma quello che in realtà è successo è che il mito del Progresso ha alimentato e sostenuto la corsa al profitto di pochi, ottenuto attraverso il sacrificio di tanti e dell’ambiente di tutti, e che ciò con cui stiamo soffocando le nostre vite e i nostri spazi non solo non ci è davvero utile ma ci impoverisce.
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Against The New World Order (2005)

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he death of Carlo Guiliani during the protests against the G8 summit in Genoa shocked many people in the First world. Carlo was assassinated by the militarized police forces of the New World Order, whose outright fascist nature was made clear when Guiliani’s arrested comrades were forced to pay homage to Il Duce in words and song by the Italian security forces. To the starry-eyed bourgeois activists in north America and Europe, Carlo’s death was a horrible travesty of justice against a movement to democratise global capitalism. To people in the South — the ‘developing’ or ‘underdeveloped’ lands — such assassinations are neither unusual nor unexpected. There has been a war raging over control of the Earth’s resources for a century (or more) and the fight to create a global corporate state — the New world Order by Bush I — is only the latest phase, one which has claimed dozens (Mexico, India), hundreds (Papua New Guinea), thousands (Columbia, Nigeria), even millions (Democratic Republic of the Congo) of lives around the world. Sadly, it’s only when these deaths occur in the presence of First World media and other witnesses that they register any sort of reaction at all.
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State Repression Against Anarchists in Italy (2005/2006)

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This past May, the Italian state began another round of repression against anarchists. The more sporadic state harassment anarchists had experienced over the past few years gave way to what is clearly a more focused attack. This reflects the growing repressive reality around the globe, the needs of the Italian state in the present circumstances and its attempts to find ways to strike the anarchist movement and all anti-institutional movements of resistance and revolt in their totality. Thus, these events demand more than news and calls for solidarity; they require an attempt to analyze the situation on several levels in order to develop meaningful and substantial forms of active solidarity.
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