Textdiskussion über “Neue Wenden das Kapitalismus”
Freitag 14.08.2015
Beginn 19:30 Uhr
Anarchistische Bibliothek und Archiv Wien, Lerchenfelderstraße 124 – 126, 1080 Wien, Hof 3, Tür 1A
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Diesmal wollen wir den Text „Neue Wenden des Kapitalismus“ von Alfredo M. Bonanno (hier als A5-Broschüre zum Ausdrucken) zur Diskussion stellen.
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Tag Archives: A.M. Bonanno
BERGAMO 1989
Bergamo
June 20 1989
We are speaking out to say a number of things about our case, few but clear.
We were arrested here in Bergamo on February 2 during an attempted robbery in a jeweller’s shop in the town centre. Taken to police headquarters we were immediately charged with robbery and, a few hours later, when they finally discovered our names, they informed us that due to our being anarchists they intended to ‘fit us up’ by charging us with other robberies and a murder.
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Errico Malatesta e la violenza rivoluzionaria
Alfredo M. Bonanno
Nota introduttiva
Niente come la lettura di questi miei interventi al Convegno anarchico di Napoli su Malatesta del dicembre 2003 può dare l’idea di come ogni tentativo di fornire giustificazioni o condanne riguardo il concetto di violenza rivoluzionaria sia soltanto un tentativo fallito in partenza. La violenza rivoluzionaria non abbisogna delle mie giustificazioni e non può essere intaccata da qualsiasi tipo di condanna, anche se quest’ultima proviene dalle fila stesse degli anarchici.
In fondo il pacifismo è anch’esso un falso problema e non merita di essere confutato ricorrendo a molte parole.
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Gianfranco Bertoli (testi – Senza Patria)
Gianfranco Bertoli
Un colpo al cerchio, uno alla botte
Tratto da Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986. Originariamente pubblicato su A Rivista anarchica del marzo 1978, n. 63, con il titolo: Dal carcere di Cuneo.
Il cerchio si chiude
Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986. Originariamente pubblicato su A Rivista anarchica dell’aprile 1979, n. 73
Sono stato l’avvocato di Gianfranco Bertoli
da una corrispondenza privata il breve racconto dell’incontro con Gianfranco Bertoli (2003)
Prefazione dell’autore
Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986
Il prezzo da pagare
Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986
Siamo tutti detenuti politici?
Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986
Voi, signori della stampa
Attraversando l’arcipelago, Edizioni Senzapatria, 1986.
1978 – THE POLICE AND JUDICIARY OF THE HISTORIC COMPROMISE INCRIMINATE A NINETEENTH CENTURY CLASSIC
While the criminals responsible for the destruction of Seveso freely continue to destroy the lives of thousands of proletarians
While those responsible for the Lockheed scandal are tranquilly carrying on governing and organising swindles
While the Andreotti/Berlinguer government pillages the low wages of the exploited and forces millions of them into unemployment and emargination
While the big capitalists (many of them closely linked to the holy-roman-catholic-apostolic-church) continue to export money swindled from the workers, to Switzerland
Our diligent judges and cops are bursting themselves to send to prison those who struggle against such villainy.
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The moral split
Alfredo M. Bonanno
It is not enough for an action simply to be considered ‘right’ in order for it to be carried out. Other elements, such as the underlying moral judgement, are involved, which have nothing to do with the validity of the action. This becomes obvious when you see the difficulty many comrades have in carrying out actions that in themselves are in no way exceptional.
Il progetto rivoluzionario
Alfredo M. Bonanno
Cogliere i diversi aspetti dell’intervento rivoluzionario non è cosa facile. Coglierli tutti insieme, inseriti in una proposta complessiva che abbia una sua logica intrinseca e un’articolazione operativa valida, è cosa ancora più difficile. È questo che intendo per progetto rivoluzionario.
Sull’individuazione del nemico (quasi sempre) ci intendiamo a sufficienza. Nella vaghezza della definizione collochiamo gli elementi che ci provengono dalle nostre esperienze (sofferenze e gioie), dalla nostra situazione sociale, dalla nostra cultura. Ognuno crede di avere elementi idonei per disegnare una mappa del territorio nemico e per identificare obiettivi e responsabilità.
THE “END” OF THE CRISIS
Present-day capitalism has changed the whole of economic reality. The old world regulated by laws and rigid rules where individual enterprises were able to make long term programmes, has changed into one where in order to survive companies must develop their flexibility and adaptability to a maximum degree. Revolution-ary structures, including anarchist ones, also used to be modelled along the idea of a rigid economic reality. Now, at a time when profound technological changes have put production in a state that is near to “chaos”, we are asking ourselves if these old revolutionary theories are still valid. I do not think we can say they are.
A look in passing at some of the old certainties
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Teoria e pratica dell’insurrezione — Alfredo M. Bonanno
Introduzione alla terza edizione
Introduzione alla seconda edizione
Introduzione alla prima edizione
Prima approssimazione essenziale
La limitatezza del movimento di massa
La decodificazione dell’obiettivo
La parzialià della struttura del potere
II. Lotta rivoluzionaria e insurrezione
La necessità della prospettiva insurrezionale
IV. La logica dell’insurrezione
V. Strategie e metodi insurrezionali
Strategie e metodi rivoluzionari
Il rapporto con il livello dello scontro
L’autorganizzazione delle lotte
Un possibile progetto organizzativo
Repressione poliziesca e disponibilità rivoluzionaria
Un volantino contro le elezioni
Risposta al Gruppo anarchico “Franco Serantini” di Catania
Costruzione nella lotta dell’organizzazione insurrezionale
Un documento dei gruppi friulani di “Sinistra Libertaria”. Per i contratti
Bozza di un volantino realizzata nel corso dell’occupazione delle case a Milano
La politica come scienza del mantenimento di uno stato di malattia non estremamente grave
Il coraggio delle proprie azioni
Uno strumento minimo di intervento per ricucire il tessuto delle lotte
III. Per l’organizzazione specifica
Proposta organizzativa della Federazione Anarchica Scozzese
IV. La lotta insurrezionale a Comiso contro la base missilistica
La costruzione della base missilistica a Comiso si può impedire
Il movimento anarchico italiano e la lotta contro i missili a Comiso
Documento organizzativo delle Leghe Autogestite
Volantino agli operai dei servizi. (ENEL, SIP, Acquedotto e Nettezza urbana)
Lotta a Comiso e proposta di un Convegno Nazionale Anarchico
Verso l’occupazione della base missilistica
Insurrezionalismo e organizzazione di massa a Comiso. La lotta contro la base missilistica
Per un’occupazione di massa della base
Perché siamo per l’occupazione
Gli anarchici e la base del Partito comunista
Cosa significa occupazione di massa
Gli Americani sono già arrivati
Pacifismo non vuol dire attesa e rassegnazione
La realtà delle Leghe autogestite
Tutti a Comiso. Volantino per l’occupazione
La lotta a Comiso. Elementi di critica e autocritica
Comizio tenuto a Trento. Piazza Fiera, 22 aprile 1995
Comizio tenuto a Trento. Piazza Battisti, 23 aprile 1995
Comizio tenuto a Pergine. 24 aprile 1995
Comizio tenuto ad Ala. 25 aprile 1995
L’idea di Dio come fondamento dell’autorità
Preti neri preti rossi preti gialli
Inchiesta sull’esistenza degli angeli custodi
Tra Washington e Campo de’ Fiori
Il fantasma che garantisce e uccide
Gentili redattori di “Canenero”
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FROM THE CENTRE TO THE PERIPHERY
THE DILEMA OF ARMED STRUGGLE
A.M. Bonanno
In a climate of restructuring with hardly a space free from the sobbing of the penitent and the subtle jesuitry of the dissociated it seems absolutely essential to us to reflect critically again on the question of the armed clash.
We realise that we are alone in being against most manifestations of the problem. Alone against penitence. Alone against dissociation. Alone against the obtusity of blind continuism. Alone against the silence that would like to talk but is waiting for a sign of recognition from the State. Alone against those who refuse armed struggle, considering it to be out of date, or want to put off its use (and therefore the relative organisational project) against the enemy to a hypothetical future of full revolutionary maturity.
Why? why such closure?
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